A spasso tra storia e natura

A Casto hanno saputo mescolare archeologia industriale e natura, e da questo mix è nato il «Parco delle fucine»: 100 chilometri di percorsi e sentieri su un’area di 20 chilometri quadrati. Un territorio in parte selvaggio, adatto alle escursioni in mountain bike, alla passeggiate a piedi e a quelle a cavallo.

«Il nostro progetto - spiega il vicesindaco Francesco Franzoni - intendeva valorizzare il territorio abbinando percorsi storico-industriali a itinerari naturalistici; fondere lo sport e la scoperta dell’arte».

Sono nati così tre percorsi. Quello storico-industriale passa, nella valle di Alone, tra i resti delle fucine Porteghet, Basecc, Fusine noe, Furche, Boca e Cereseol, tra 3 calchere e i resti di un antico forno fusorio. Il tutto partendo da Casto e dalla fucina della Moia restaurata e il mulino del ’500 della famiglia David ancora in funzione.

Quello naturalistico-ambientale tocca la stretta di Luina, la Pisalonga, la guglia della Madunina, la caverna delle 7 stanze, il Pissòt, la Valle Duppo, un faggio del ‘400 e un frassino millenario, mentre quello sportivo affronta gli 8 comparti della ferrata, le palestre di arrampicata di Sapei, Corna Zana e quella tra le 2 gallerie per Alone, e il campo di tiro a volo.
Infine, il percorso artistico tocca l’antica casa comunale di Alone col leone veneziano dipinto e le opere d’arte custodite nelle chiese della zona e le santelle del territorio.

La collocazione sul percorso (in realtà più percorsi che si intersecano) della cartellonistica esplicativa è già iniziata, insieme alla sistemazione di aree di sosta attrezzate e al ripristino di alcuni sentieri dimenticati.

Il Parco delle fucine è così in pratica già percorribile, ma l’obiettivo è quello di arricchire l’offerta invitando i privati ad aprire dei bed&breackfast che possano ospitare un turismo essenzialmente da fine settimana e praticabile dalla primavera all’autunno.

Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi

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