29 Settembre 2012, 10.41
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Eridio

Se ne occupi la Provincia, la Lega dice no

di red.

Approvata dal Consiglio provinciale la mozione del capogruppo della Lega Padana Lombarda Giulio Arrighini. Unica contraria la Lega Nord.


L'argomento erano i livelli del lago, ma anche la sicurezza dei rivieraschi.
Giulio Arrighini ha chiesto un impegno della Giunta provinciale perché si adoperi ad evitare che possa venire meno il minimo deflusso vitale, ma anche per porre fine alla situazione di conflitto permanente che si è venuta a creare sul lago.
La mozione è passata, col voto contrario della sola Lega Nord.

Ecco il testo integrale della mozione presentata da Giulio Arrighini.

"Il giorno 26/08/12 i cittadini del lago d’Idro hanno partecipato ad una manifestazione di protesta per le condizioni precarie in cui viene a trovarsi il lago dopo il dissolversi del Deflusso Minimo Vitale nel giorno di ferragosto in violazione delle direttive regionali.

Gli stessi sindaci di Idro ed Anfo , nel merito, chiedono lumi alla Regione Lombardia che tarda a rispondere.

Si potrebbe osservare che qualora la meteorologia non segue il D.g.r. 30 marzo 2009-n.8/9116 “Schema di protocollo di intesa per la gestione coordinata del lago d’Idro e dei serbatoi dell’Alto Chiese”, tutto il sistema salta.

Perseguendo le alchimie dei sottoscrittori del protocollo ( dove va notata l’assenza dei comuni rivieraschi) che vogliono far combinare le opere da farsi per la  sicurezza con le opere da farsi per ridurre il lago a bacino artificiale, ci troviamo in una situazione di stallo che pregiudica tutto il sistema, prima a svantaggio degli agricoltori con uno scarso metro e trenta di dislivello ed oggi con   
la soppressione del DMV.

Non viene mai affrontato il vero problema della sicurezza dato dalla instabilità della paleo-frana
che ha provocato gli interventi limitativi (massima regolazione 368,50 cm che permette metri 1,30 dal livello minimo di 367’20 cm) del Registro Italiano Dighe (ora Ufficio Dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture),  mentre si persegue ad oltranza il raggiungimento del dislivello di metri 3,25 riportato dal Regolamento per la gestione coordinata del lago d’Idro e serbatoi Alto Chiese- Ed 21/marzo 2002  che diverrà definitivo al compimento delle opera di sicurezza e che nella migliore delle ipotesi vedranno la luce fra non meno di anni dieci.

Si tenga conto  che il Regolamento era nato con una funzione transitoria e passibile di eventuali appositi protocolli operativi e temporanei aggiuntivi quali quelli relativi alle modalità di invaso e rilascio dei volumi dai serbatoi Alto Chiese.

Si ricorda  inoltre,  che dopo la stesura del Regolamento (allegato alla Dgr n VII/9297 del giugno 2002) sono intervenute le Direttive per l’adeguamento delle derivazioni al rilascio del DMV (BURL N 9 del 25 febbraio2008) e l’escursione di metri3,25 non è più possibile senza pregiudicare il DMV stesso, mentre va presa in considerazione la premessa che il Regolamento è passibile di eventuali modifiche e perfezionamenti.

Si impegna la giunta

ad  intervenire presso la Regione Lombardia al fine di garantire il DMV del Lago d’Idro e promuovere  una riflessione da parte dei soggetti interessati .

Addivenire ad   una semplificazione di quanto è intercorso tra la delibera 9/93 dell’Autorità di Bacino del Fiume Po al fine di risolvere una condizione di conflitto permanente fra le comunità rivierasche del lago d’Idro e le Istituzioni. Se non vogliamo trovarci in uno stato di continuo conflitto."

 


Commenti:
ID23350 - 29/09/2012 14:30:39 - (amilcare59) -

ne vedremo delle belle se viene coinvolta la Provincia. Rocca d'Anfo, collegamento viario Idro-Treviso docet.

ID23352 - 29/09/2012 15:13:59 - (Lib) - A beh

Se ce la provincia siamo a galla ....

ID23355 - 29/09/2012 15:44:45 - (Aldo Vaglia) -

La frana e' in atto e le opere per fermarla sono state inutili. Sapere a che velocita' viaggia e' ininfluente. Il materiale sciolto spinge contro i due muri di sostegno delle paratoie e scivola nel letto del fiume. I pali trivellati di sottofondazione pur essendo infissi nella roccia non hanno fermato il movimento. La roccia si trova a sette metri di profondita'. Un eventuale scavo non andrebbe pertanto a pregiudicare nessuna stabilita'. Sarebbe invece dannoso per altri motivi. Il livello del lago va alzato e' troppo basso una maggior quantita' di acqua migliorerebbe la condizione di eutrofizzazione. Parlo con cognizione di causa perche' sondaggi e pali sono stati fatti da mio padre e io a quel tempo lavoravo con lui. Con la supervisione dell'ingegner Meardi del Politenco di Milano dovevano essere fatte opere di consolidamento della galleria si era a meta' degli anni 60, non mi e' piu' giunta notizia che questi lavori siano stati fatti. Il risultato e' che un'opera architettonica di

ID23356 - 29/09/2012 16:03:43 - (Aldo Vaglia) -

notevole pregio ma eseguita in modo tradizionale e non in cemento armato si sia irrimediabilmente danneggiata per incuria. Nemmeno io come la signora Bini sono un esperto, chi pero' nega l'evidenza dei fatti puo' essere un professionista del settore, ma nel caso specifico ha preso un granchio. Sulla frana come ben sottolineato non sono stati fatti gli adeguati interventi . E il bypassarla senza metterla in sicurezza non e' corretto. Dal momento che le opere eseguite non hanno risolto il problema, sempre sotto attenta progettazione dei tecnici, si potrebbe provare con altre soluzioni: travi al posto dei pali e gabbioni di drenaggio al posto dei muri i calcestruzzo.

ID23360 - 29/09/2012 17:41:38 - (gizeta2002) -

Con tutto il rispetto di Arrighini, che fa il suo mestiere di politico in cerca di voti in Vallesabbia, non vedo quale contributo potrebbe dare la Provincia se non aggiungere parole a fiumi di parole gi dette. E la sicurezza di chi sta sotto dove la si mette? Ciao.

ID23363 - 29/09/2012 19:48:32 - (genpep) - silenzio assordante

silenzio assordante delle amministrazioni di Lavenone e Vestone con il Chiese perennemente semisecco e maleodorante. a loro non interessa il famoso Deflusso minimo vitale. fortuna che "si interessa con grande dispendio di energie" la Comunità Montana. povera Val Sabbia mia......

ID23371 - 30/09/2012 00:51:25 - (Elena Bini) - "Un eventuale scavo

non andrebbe pertanto a pregiudicare nessuna stabilita" ??? Ma lo SIA dice proprio l opposto!!! ... basta leggerlo: "Un aspetto saliente che ha spinto il proponente all analisi di diverse soluzioni progettuali e il pericolo di innescare con i lavori in progetto il collasso della frana in sinistra orografica, prima ancora di aver ultimato i lavori." "Le soluzioni progettuali 1 e 3 risultano OTTIMALI dal punto di vista di possibili inneschi di dissesti in quanto NON prevedono alcun intervento di ABBASSAMENTO dellalveo e della traversa esistente." PECCATO siano state scartate... Motivo? Lo dicono gli stessi progettisti nello SIA: "La terza soluzione NON consente l abbassamento del lago fino ai livelli previsti dal Regolamento di Gestione" ovvero fino a 370.00-3.25 = 366.75 m idrometrici. E evidente: per Regione Lombardia i 3,25 vengono assolutamente PRIMA della messa in sicurezza del territorio. Non lo dico io, lo hanno scritto loro stessi. Basta leggerlo.

ID23377 - 30/09/2012 10:36:19 - (Aldo Vaglia) - Signora Bini

Lei estrapola parole e non capisce i concetti. Oltre a essere prevenuta accetta come oro colato tutto quello che dicono i forestieri disprezzando quello che viene dai locali. Andare a rimestare in una frana in atto non e' il caso e sono giuste le preoccupazioni di chi dice lasciamo perdere. Dire che si porta via il piede e' pero' una sciocchezza se la roccia sta sotto sette metri. Alla parola "pregiudicare" potevo aggiungere " solo ad accentuare un processo gia' in atto" . Con un po' di buona volonta' si poteva capire lo stesso che anche io ero contro lo scavo nel letto del fiume. Ma se lei preferisce la polemica sulle parole all'analisi dei contenuti e' libera di interpretare il suo impegno come crede.

ID23381 - 30/09/2012 11:26:14 - (Elena Bini) - Quel che non

comprendo, mi voglia perdonare la limitatezza - che peraltro spesso gia mi addebita, e come lei possa pensare che solo perche io e lei - e qualcun altro - ci raccontiamo qui sul sito che scavare il piede non si deve fare questo basti affinche il progetto sia modificato. Posso chiederle come, secondo lei, potrebbero ottenere i tanto bramati 3,25 m di escursione senza scavare l alveo? Quel che cerco - evidentemente senza riuscirci - di far comprendere e che il progetto dell AdP non e "per la sicurezza". Siamo d accordo su questo? (ps: forse lei non ha compreso che io non distinguo tra forestieri e locali - trovata un po semplicistica..., ma tra competenti professionisti e competenti "come me", oltre che tra fonti documentali scritte ed opinioni personali magari pure anonime, ascoltando e leggendo entrambi, ma valutandone l origine).

ID23391 - 30/09/2012 14:41:04 - (guidoassoni) - per genpep

finalmente una persona amante delle figure retoriche. Mi piace l'accostamento di due termini di segno contrario tipo "silenzio assordante", "copia originale" e via dicendo. Chiuse queste divagazioni squisitamente linguistiche, anch'io sono preoccupato della situazione in cui versano i nostri corsi d'acqua soprattutto dal punto di vista dell'inquinamento ambientale. Quando ero bambino ricordavo tanti pesci nell'Abbioccolo, la sanguinerola, il barbo canino, lo scazzone, il gambero di fiume. Ora sono scomparsi. Ci sara pure un motivo. Per non parlare del torrente che scende da Casto o dalla Valle delle Pertiche. A ferragosto abbiamo assistito al prosciugamento del Chiese nel tratto che va dall'incile alla galleria degli agricoltori in Comune di Idro, con conseguenti danni alla fauna ittica. Fino a pochi anni fa tale stato di cose si verificava con frequenza disarmante nel periodo estivo. Il DMV purtroppo e' stato garantito a valle dell'incile in forza della DGR n. 8/9116

ID23392 - 30/09/2012 14:46:39 - (guidoassoni) - segue per genpep

anche in assenza di dichiarazione di crisi idrica da parte della Giunta Regionale. I lacustri hanno indetto giustamente una manifestazione di protesta se non altro perche' e' stato il lago (e il tratto di fiume fino alla galleria degli agricoltori) a subire le maggiori conseguenze. I sublacuali invece dovrebbero avere piu' a cuore il problema dell'ambiente inteso come lotta contro l'inquinamento e, perche' no, anche la sicurezza dei propri cittadini.

ID23393 - 30/09/2012 14:57:12 - (Aldo Vaglia) -

Lo spostare il tema, dalle opere allo scopo perche' esse si fanno, e' il giochetto che tiene vivo il movimento di protesta. E' pertanto inutile chiedere interventi nel merito. Tutto oggi viene trasformato in politica e questo movimento ha gia' contribuito a far perdere le elezioni alle amministrazioni precedenti. L'esistenza del movimento dipende pertanto dal durare del conflitto. Solo una presa di responsabilita' da parte dei nuovi sindaci, che valutino piu' opportuno rivolgere l'occhio al generale, potrebbe porre la discussione su piani diversi. Il senza vincolo di mandato per i palamentari era nell'intenzione dei costituenti la possibilita' data all'eletto di decidere per il "bene comune" anche se in contrasto con la parte. La prevalenza della coscienza sull'appartenenza. Una buona politica non puo' pensare solo al voto.

ID23396 - 30/09/2012 15:18:54 - (quaranta) - ricordo

Il comune di Idro, a suo tempo, Sindaco la signora Salvaterra, ottenne finanziamenti in merito a interventi sulla paleofrana e incaricò l'Università di Padova che propose, in uno studio, la realizzazione di pozzi drenanti. Qualcuno sa che fine ha fatto tutto ciò?

ID23399 - 30/09/2012 15:49:16 - (Dru) - Perché l'Aldo ha ragione

Perché se avesse torto non l'avrebbe, vi sembrerà questa espressione una tautologia , ... Ebbene lo é , ma tant'é.

ID23404 - 30/09/2012 18:45:36 - (Leretico) - Non mi ero accorto che il conflitto ha la sua ragione

Dopo aver letto che il conflitto è strumento di sopravvivenza mi sono convinto della mia ingenuità. Se considero le cose che ho letto in passato e che mi sono sforzato di analizzare per far emergere l'illogicità e miopia, e le metto alla luce di questa interpretazione tutto mi sembra, appunto, più chiaro. Solo che oltre ad essere triste è anche miserrimo. Eppure il discorso sta in piedi molto più delle mille parole che ho usato io. Ecco perché la politica, quella del bene per il bene, ha poco spazio. E adesso, dopo questa amara conclusione, mi aspetto un'accusa di intrattenere, di sbevazzamento ostereccio, quasi di merenda.

ID23408 - 30/09/2012 21:17:08 - (amilcare59) - per Quaranta

alcuni lavori di drenaggio sono stati eseguti un paio di anni fa. Infatti i terreni presso villa Paroli sono asciutti e non v'e' traccia della fanghiglia di anni fa.

ID23414 - 01/10/2012 09:29:34 - (Aldo Vaglia) -

In un intervento recente ad una radio bresciana, il presidente degli amici della terra Gian Luca Bordiga rispolverava il progetto Simonini, considerandolo la messa in sicurezza della paleofrana ( che lui definisce ancora palle o frana) e proponeva dei 60 milioni di euro che verrebbero spesi per la galleria di trattenerne 5 per le opere di sicurezza a Idro e i restanti 55 investirli nella bassa bresciana per regimentare le acque. Non e' vero che gli amici della terra non fanno proposte, forse non propagandano quelle poco convenienti all'immagine. Un'altra proposta abbandonata e che mi trovava perfettamente d'accordo era quella della quota minima a 368 e dell'1,30 che poteva essere modificato dietro sperimentazione e necessita'. Ma a quel tempo il trentino no

ID23415 - 01/10/2012 09:37:15 - (Aldo Vaglia) -

n aveva ancora sollevato il problema biotopo, al quale prontamente il movimento si e' accodato, e le quote potevano essere diverse. Come si vede le questioni di principio sull'1,30 (367,20 - 368,50) riguardano solo la Signora Bini, gli altri dello stesso movimento sono piu' elastici.

ID23421 - 01/10/2012 12:48:11 - (Lib) - Sig Vaglia

Noto e leggi che ha grande memoria. Complimenti ancora. Ma anche i soliti hanno memoria peccato solo di quello che vogliono loro e che interessa a loro. (Comitati e difensori del NO) che poi sono le stesse persone ....

ID23428 - 01/10/2012 19:34:48 - (ric) - politica...chi sa fare fa chi non sa fare insegna

solo politica........la richiesta di Arrighini, sa benissimo che la provincia non ha soldi da spendere, non ha voglia di altre grane e che un accordo c' e va rispettato.....chi non daccordo deve anche accettare cose che non gli piacciono....anche io non sono daccordo di pagare l'imu mentr al sud non lo pagano perch dopo miliardi e miliardi ricevuti dal nord non hanno ancora il catasto ma lo pago lo stesso.......quella che tanti chiamano democrazia questa, chi governa fa e si prende le sue responsabilit, chi non governa.........come diceva mio padre, chi sa fare fa chi non sa fare insegna

ID23490 - 04/10/2012 00:40:32 - (Elena Bini) - Il giochetto

del Sig. Vaglia: "Lo spostare il tema, dalle opere allo scopo perche' esse si fanno, e' il giochetto che tiene vivo il movimento di protesta." Giochetto????? Bah.... Io non "sposto il tema" dalle opere allo scopo. Io scrivo SOLO di questo da mesi. Lei forse cerca di spostare il tema sul che cosa io proporrei al posto di queste opere. E allora mi spiego ancora una volta: ci sono gia ottimi tecnici professionisti, ingegneri e geologi, che sanno perfettamente che cosa fare SE gli si chiede SOLO di mettere in sicurezza E BASTA un territorio (scrivono studi basati su dati, si possono leggere). Tra essi ci sono anche quelli che hanno steso il progetto AdP, del quale loro stessi hanno scritto che "questa NON e la MIGLIOR sicurezza, perche ci e stato imposto dell altro DA GARANTIRE OLTRE alla sicurezza". Lei che cosa pensa di "questo tema"?

ID23494 - 04/10/2012 11:58:59 - (Aldo Vaglia) -

E' un atteggiamento di sudditanza psicologica quello di accettare acriticamente tutto cio' che viene dai professori forestieri. Quali dati reali hanno portato, quelli che lei signora Bini esalta, se non si sono viste trivelle al lavoro? Mi dica dove si possono consultare le carte della stratificazione del terreno derivanti da raccolta di campioni indisturbati alle varie profondita'? Guardi che le chiacchere da bar non le facciamo solo noi locali, ma anche i grandi cattedratici. Nel veneto la chiamano " ombretta", ma e' sempre un bicchiere di vino.

ID23512 - 04/10/2012 21:10:47 - (Leretico) - Le contraddizioni non sono uguali per tutti

Ogni volta che leggo i post della signora Bini trovo riferimenti a contraddizioni da lei riscontrate negli atti della pubblica amministrazione declinati in Adp, VIA eccetera. Si dovrebbe percepire da ciò, anche se limitatamente ad alcune questioni e non al tutto ideterminato che lascia invece agli aristotelici indomiti frequentatori di inopportune osterie di quarto grado, si dovrebbe percepire dicevo che la nostra signora aborrisca le contraddizioni. Siccome lei non appartiene a quelli che "non sanno fare quindi insegnano", ma a quelli che non "sanno quindi si informano", quando qualcuno fa emergere le contraddizioni del suo discorso, non risponde e dice di non essere interessata all'olismo disperato di chi analitico non è che per incidente di percorso. Ma signora, io pensavo di vivere in un mondo in cui le contraddizioni fossero tutte uguali davanti alla legge, ma noto che quando la legge è fatta da lei questo non è più valido.

ID23513 - 04/10/2012 21:19:50 - (Leretico) - continua

Forse se si abbassasse un po' al nostro infimo livello ammetterebbe che anche questa è una sua contraddizione. Invece continua a volare troppo alto per tutti noi. Non è che da lassù, vista la sua posizione privilegiata così vicina agli dei, al posto di sganciare con disprezzo le sue idee come micidiali e precisissime deiezioni su noi poveri astanti ingannati dalla grandezza del cielo, è in grado di intercedere, per noi poveri e insipienti mortali, presso di loro? Speriamo in un po' della sua pietà.

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