A settembre un negozio di prodotti valsabbini

Venti operatori agricoli e zootecnici che lavorano fra la Valsabbia e il Parco dell’Alto Garda hanno deciso di unire le forze, e dopo aver costituito un’associazione apriranno presto a Lavenone un punto vendita per la distribuzione dei loro prodotti.

Dal prossimo 23 settembre, formaggi, salumi, frutti di bosco, marmellate, miele, tartufi, olio, vino e carne potranno essere acquistati direttamente nella centralissima piazzetta di Lavenone che si affaccia sulla provinciale del Caffaro: qui, attraverso una convenzione, il Comune ha concesso uno spazio ad hoc per l’allestimento del negozio.

Sarà un punto vendita autogestito, e insieme un progetto pilota: il primo del genere realizzato nel Bresciano. E per documentare la particolarità dell’evento si è mobilitato anche il critico culinario Edoardo Raspelli, che è venuto a Lavenone nei giorni scorsi per registrare una puntata di «Mela verde», il programma di Rete quattro.

L’associazione di agricoltori e allevatori, che si chiama «Comunità produttori terra fra i due laghi», è sostenuta dalle due comunità montane della Valsabbia e del Parco Alto Garda, e ha trovato anche l’appoggio di Gruppo di azione locale e Coldiretti.

«Lo scopo di questa iniziativa - spiega Ermano Pasini, presidente della Comunità valsabbina - è quello di portare i nostri prodotti tipici all’attenzione nazionale e internazionale: possiamo fornire una qualità eccezionale, ma non abbiamo i giusti canali di commercializzazione».

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha aggiunto che «questo negozio sarà un valore aggiunto per prodotti ottimi, e per aziende che saranno individuabili e rintracciabili attraverso l’etichettatura».

Entusiasta dell’operazione anche Luciano Salvadori, segretario di zona della Coldiretti e consigliere comunale di Lavenone: un paese che in settembre, oltre all’apertura del negozio dei prodotti tipici vedrà anche l’inaugurazione del nuovo complesso che racchiude pure un bar paninoteca, un centro servizi e il centro sociale per gli anziani.

Gli associati, dicevamo, sono 20, e sono sparsi fra i comuni di Vobarno, Sabbio Chiese, Treviso Bresciano, Casto, Magasa, Pertica Bassa e Alta, Bione, Preseglie, Puegnago e Tignale. E l’assicurazione che si sentono di dare è relativa all’uso di metodi produttivi tradizionali. Molti prodotti, poi, sono anche biologici.

Mila Rovatti

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