06 Luglio 2012, 08.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Lettere

L'agonia programmata della Rocca d'Anfo

"Suscita rabbia e profonda delusione, la situazione kafkiana in cui si trova la Rocca d'Anfo".

Gentile direttore,
Suscita rabbia e profonda delusione, la situazione kafkiana in cui si trova la Rocca d’Anfo.

Chiusa da quasi due anni, a causa di stupide e ridicole rivalità politiche. Come al solito chi ne fa le spese è il cittadino comune. Si rimane allibiti di fronte a certe scelte. Per la caduta di un sasso si è paventato il rischio di frane e chiuso l’accesso ai visitatori. Il Demanio, ente (o entità fantasma…) che è proprietario dell’edificio storico, ha consigliato al Sindaco di Anfo l’immediata chiusura, ovviamente subito eseguita. Geologi si sono riuniti per consigliare la messa in sicurezza, con suggerimenti contrastanti e dispendiosi. Come al solito la scusa della perdurante chiusura è la mancanza di fondi per la messa in sicurezza.

Finalmente, dopo anni ed anni di lotte da parte del comune di Anfo per ottenerne la gestione e grazie ai sacrifici dei volontari del gruppo sentieri, la Rocca era stata riportata al suo originale splendore. Ed è stata visitata da migliaia di persone che l’hanno ammirata negli ultimi anni. Sono stati stanziati i fondi per il rifacimento del tetto della caserma Anfo e per i parcheggi sul lato della strada provinciale, con annessa area di picnic che si estende fino al lago.

Da poco (sempre grazie ai volontari) è di nuovo visibile il bellissimo muraglione che corre lungo la riva. Sembrava che una volta tanto, il denaro di noi contribuenti fosse speso bene e per una fortificazione unica in Europa nel suo genere. Due anni fa è stato allestito al suo interno un museo con reperti rinvenuti nella Rocca stessa ed altri oggetti della prima e seconda guerra mondiale, patrimonio e ricordo del nostro territorio. (Non dimentichiamo che Ponte Caffaro segnò per molti anni il confine con l’Austria.) Curatori del museo, come sempre i volontari del gruppo sentieri.

Adesso è tutto chiuso e nessuno sa dire quando si riaprirà. L’accesso è stato vietato dal Demanio anche al gruppo di volontari che finora ha tenuto la Rocca libera dagli arbusti e dalle erbacce che la minacciano continuamente. Già si vede passando in barca, la bellissima scalinata Veneta, risalente al 14° secolo invasa dalla vegetazione. Tutto questo è un piccolo esempio, emblematico, di come funzionino le cose in questa Italia, governata da politici che fanno solo i loro interessi, burocrati inefficienti che applicano regole e divieti, privi di buon senso, con il solo obiettivo di scaricare la loro personale responsabilità. Se per la caduta di un sasso si è chiusa la Rocca d’Anfo, dovremmo chiudere la strada che va da Idro a Vesta, dove negli ultimi anni sono caduti massi e frane, bisognerebbe chiudere la strada che porta a Gaver, che va a Baremone, la strada che va da Valledrane a Vestone, insomma si dovrebbe chiudere la maggior parte delle strade che solcano le montagne della Valsabbia, perché su tutte è caduto qualche masso o forse cadrà. D’altronde si vive in montagna ed i sassi cadono in giù e non in su…

In altri paesi problemi analoghi vengono risolti diversamente: se capita di visitare un sito storico o di fare attività che comportino minimo rischio d’infortunio, viene fatta firmare una dichiarazione liberatoria che esclude dalla responsabilità civile gli organizzatori. Una prassi semplice ed applicabile anche per i visitatori della rocca. Alla popolazione di Idro e Anfo, già tormentata anche dalla penosa vicenda della terza galleria, posso solo rinnovare il mio consiglio di qualche anno fa: chiedere l’annessione alla Provincia di Trento, che saprebbe ben valorizzare un gioiello come il Lago d’Idro. A questo punto sorge il dubbio che esista la volontà di umiliare ulteriormente questo lago, togliendogli qualsiasi interesse culturale e turistico, per raggiungere lo scopo di ridurlo a bacino artificiale al servizio di chi specula e guadagna sulle sue acque.

Robert Vos



Commenti:
ID21611 - 06/07/2012 08:11:38 - (silvius) -

e se anfo fosse in provincia di trento?

ID21613 - 06/07/2012 08:59:25 - (GiO) - Se la Rocca fosse in Trentino...

La Rocca sarebbe la punta di diamante del turismo, ci sarebbero sempre pullman di turisti, pubblicità ovunque e in Valsabbia si direbbe... "wow che meraviglia il Trentino..."

ID21614 - 06/07/2012 09:55:00 - (CFS78) - VERGOGNA

Condivido in pieno l'articolo e sono veramente amareggiato per la pessima gestione della vicenda. Il Sindaco di Anfo non è in grado di prendersi una volta tanto una responsabilità e aprire la Rocca? E la Comunità Montana? La Rocca è la vera novità e attrattiva turisticica della Valle!!!

ID21616 - 06/07/2012 10:37:27 - (Giachetti) - decisioni delle amministrazioni comunali...

anche con l'annessione alla provincia autonoma di Trento le varie amministrazioni locali manterrebbero la mentalit bresciana... e con ci non cambierebbe di molto la situazione!!!

ID21619 - 06/07/2012 11:12:52 - (Dru) - Complimenti

Vos , complimenti , questa lettera supera di gran lunga tutte quelle scritte fin d'ora sulla situazione del lago a mio avviso , perchè alla componente naturale e paesaggistica , importante per carità , importante , si inserisce nel contesto la componente umana della rocca che esprime quel valore anche storico del lago che altrimenti avrebbe poco conto . Per farle un confronto mi viene in mente il Billionaire della bella Sardegna a confronto con la Sicilia.Prima , con tutte le chiacchiere ( importanti ) sul lago , mi sembrava che stessimo a difendere la Sardegna , importante luogo di villeggiatura , ora , con questa lettera , l'impressione di difendere qualche cosa di più importante è venuto a galla , ora è la Sicilia che dobbiamo difendere. Bravo.

ID21620 - 06/07/2012 11:17:03 - (Elena Bini) - Condivido anch io pienamente

le considerazioni del Sig. Vos. In merito al "che fare", io ritengo sia importante continuare a far pressione su chi di competenza affiche si adoperi per "valorizzare" DAVVERO il lago d'Idro. E ormai chiaro a quasi tutti che i 30 denari per fare qualche lavoretto (i famosi 10 milioni in cambio della firma alle opere per 3,25 m) sono FUMO NEGLI OCCHI per non vedere il reale futuro che qualcuno lontano da qui ha deciso per questo territorio. Ogni cittadino ha il diritto e il dovere di essere responsabile per quanto accade intorno a se. Solo questo, a mio parere, puo cambiare le cose: far pressione su chi di competenza affiche si adoperi per "valorizzare" il lago d'Idro, ma DAVVERO ! "Valorizzare" ha un significato DIVERSO, purtroppo, per chi decide ora sul lago rispetto a chi lo vive. Chi decide ascoltera chi lo vive???? Chi lo vive si fara ascoltare da chi decide????

ID21621 - 06/07/2012 11:33:44 - (Giachetti) -

i soldi pubblici per fare i lavori di sistemazione del lago d'Idro e il ritorno all'apertura e alla piena agibilita' della Rocca non e' lo stesso campo da gioco, non e' lo stesso campionato, e non e' nemmeno lo stesso sport!!!

ID21622 - 06/07/2012 11:37:37 - (ottone) - casto e le ferrate

se le amministrazioni comunali di idro ed anfo non si danno una mossa, vedranno il potenziale turistico delle loro zone spostarsi verso casto. già da questa primavera pulman pieni portano persone in gita sulle ferrate. Offrono molto, zip line-laghetti artificiali-ferrate-sentieri montani-ponti tibetani-e rifugi nuovi dove accamparsi e passare serate. e idro/anfo? il mortorio in cui versano e lo schifo del lago rischiano di segnare la fine di una zona della valle dal potenziale immenso.

ID21623 - 06/07/2012 11:38:07 - (ottone) - per giachetti

semicit.!!!!

ID21624 - 06/07/2012 11:38:48 - (Dru) - bene Giachetti

e con questo cosa vuole significare ?

ID21625 - 06/07/2012 12:05:09 - (Giachetti) - precisazione per la sig.ra Bini

che qui si sta discutendo della Rocca d'Anfo, non delle acque dell'Eridio...

ID21626 - 06/07/2012 12:15:07 - (francobagos@alice.it) - franco

penso che se il sig. sindaco e la sua giunta con la terza galleria del lago lasciasse in parte la politica e lavorasse con la testa la rocca sarebbe una opportunità per il paese

ID21627 - 06/07/2012 12:27:44 - (peter) - peter

come gia espresso una volta avendo attivita turistica sul lago,il turismo sta morendo piano piano a causa della politica locale regionale, e come scrive il vos la rocca potrebbe essere un supporto per non morire del tutto ma chi sta sulla sedia non interessa.se diventassimo trentini ci liberiamo dei nostri politici locali bigotti secondo mia personale opinione si andrebbe molto meglio.vos peter

ID21628 - 06/07/2012 12:51:07 - (Elena Bini) - Rispondo al Sig. Giachetti:

ha ragione nel dettaglio, meno - a mio modesto avviso - nello sforzo di vedere il contesto messo schiettamente in evidenza dal Sig. ottone nell ID21622. Chiedo solo al Sig. ottone dove colloca le amministrazioni comunali di Bagolino e Bondone rispetto all interesse per "valorizzare" davvero il territorio: come lei ben scrive, "il mortorio in cui versano e lo schifo del lago rischiano di segnare la fine di una zona della valle dal potenziale immenso." Ma mi pare di capire che il suo invito sia rivolto alle sole amministrazioni di Idro e Anfo, le quali uniche si sono in verita poste il problema della relazione tra opere e valorizzazione REALE del territorio. Non ritiene anche lei che sarebbe meglio che tutte le 4 amministrazioni del lago si coordinassero meglio tra loro?

ID21630 - 06/07/2012 13:11:32 - (Dru) - le comunità sul lago sono 3 e non 4

Poi non vorrei che , come è semplice fare tra le cose , confondeste mele per pere. Non mi sembra che Vos intenda scendere nell'agone della politica . Il pensiero , almeno per ciò che compete alla mia di interpretazione è rivolto alla Rocca e portarlo fin nei più lontani confini, a Lavenone , parlando di 4 comuni , è davvero rivelatore di tante cose. Non inquiniamo questo bel pensiero e , soprattutto , non distraiamo le intenzioni di questo post per portarlo su altri argomenti. Per Giachetti : qui si sta parlando del lago con la sua anima , se vogliamo dargliene una e Vos , finalmente qualcuno lo ha fatto , ha centrato l'argomento , potenziandone infinitamente il potere dissuasivo nei confronti di quelle forze che ne vogliono uno sfruttamento per soli fini economici.

ID21631 - 06/07/2012 13:21:22 - (Dru) - Bini ha ragione

le comunità sono 4 e non tre , forse sono io che mi faccio coinvolgere troppo dalla politica, mea culpa . E non ho alcun timore nel confessarlo, sempre che lei intendesse Bondone e non Lavenone.

ID21634 - 06/07/2012 13:45:26 - (Baldo degli ubaldi) - anni di lotta?

anni di lotta da parte del comune di anfo? ma se tutto quello che è stato fatto all'inizio è opera dei volontari , non certo dei vari sindaci , bravi solo a prendersene il merito e a rovinare tutto quello che di buono era stato fatto

ID21635 - 06/07/2012 13:46:53 - (Elena Bini) - Sig. Dru

certo che intendevo Bondone, mi consola che lo abbia capito da solo. Finalmente dopo tanto scrivere mi pare che riusciamo a trovare un microcosmo di sintonia...: un territorio vissuto dall uomo da millenni e un fitto intrecciarsi di natura, storia e cultura. L uomo da sempre vive, se preferisce "usa", il territorio. Nell ultimo secolo, tuttavia, la "tecnica" ha corso talmente avanti, portando certamente anche immensi benefici, ma mi pare sia evidente che l etica, il "controllo umano del proprio presente e futuro", non sia stata al passo. A mio modesto vedere il lago d'Idro e un palese esempio di questa realta. Preciso che non volevo certo distogliere l attenzione dal problema Rocca, che mi rattrista tanto quanto il problema chiazze sul lago, anzi: ho solo cercato di "contestualizzarlo".

ID21636 - 06/07/2012 13:58:21 - (ottone) -

mi scusi bini, ma fa finta di non capire la differenza di azione del comune di casto rispetto a quelli lacustri? la rocca dovrebbe essere l'attrattiva principale della valle, ma da sola non può stare in piedi, ha bisogno di servizi e altri svaghi per reggere, crede un comune lacustre non abbia le potenzialità per creare qualcosa simile alle ferrate di casto per allacciarmi al discorso di prima? se penso che le novità di idro, per citarne uno, di questi anni sono stati un battellino e una rotonda fuori asse prima di crone mi cadono le braccia.

ID21637 - 06/07/2012 14:58:08 - (Baldo degli ubaldi) -

finchè il bene del lago è affidato a chi crede che basta avere il lago pieno per avere turismo e benessere sarà sempre peggio.

ID21638 - 06/07/2012 15:23:19 - (Elena Bini) - Sig. ottone

guardi che le sto dando ragione, forse non mi sono spiegata. Certo che ogni Comune del lago dovrebbe e avrebbe potuto fare di piu e meglio, a partire da parecchi anni fa, ma ognuno dei 4, non crede? Entrare nei particolarismi fomenta ancor piu la divisione che impera e fa cosi gran danno al lago. E in piu mi pare che un lago con 4 Comuni intorno e con un sacco di grossi problemi avrebbe avuto da anni ed ha ancora il diritto di essere gestito da un autonomo consorzio dei 4 Comuni, o perlomeno da comuni direttive PRO lago, comuni strategie che al momento proprio non esistono all orizzonte. Spero di essermi spiegata meglio. Ribadisco poi il mio parere che le amministrazioni rappresentano le popolazioni: da qui l invito a chi osserva problemi ad essere partecipativi, propositivi, realistici e costruttivi, ognuno per quel che puo.

ID21639 - 06/07/2012 15:46:55 - (Giachetti) - il cartello di benvenuto a Idro

"Localit turistica"... ah se???!!! ahahahahahah ...ena lta forse!!!!

ID21640 - 06/07/2012 16:09:39 - (ric) - X Bini

Questa tua ultima e bella. Quando i comuni uniti hanno firmato li avete divisi e ora che sono divisi dici che devono essere uniti e nel frattempo purtroppo non succede nulla se non lasciare tutto fermo come e tua abitudine e Dell amministrazione di idro. Brava hai ragione o con voi e nulla. Allora ha proprio ragione Bagolino e Lavenone . Tenete duro e andate avanti ... Saranno gli altri che se lo chiederanno si metteranno in linea con voi altrimenti ognuno per la sua strada e poi vedremo ....

ID21642 - 06/07/2012 20:14:03 - (Elena Bini) - Il Sig. ric

ha ragione: i Comuni uniti hanno firmato. Siamo rimasti basiti, ormai e noto, poiche quello che hanno sottoscritto stride assai con il BENE del lago di cui pare che tutti siano portatori sapienti: hanno FIRMATO PER ottenere una escursione di 3,25 m (e non la sbandierata 1,30. Bastava leggere), lo stramazzo NON si fa (pareva una conquista, era una farsa), la savanella abbassa la quota lago di 1,55 m, non c e traccia del promesso Ente gestore, per il risanamento delle acque si stanno contando le alghe quando il problema e da anni il fosforo, non c e nessun progetto di messa in sicurezza della paleofrana in vista perche la si sta ancora studiando. Uniche certezze: nuove opere faraoniche tenendo i ruderi delle vecchie e 3,25 m di escursione certi, e possibili persino 10 m con deroga al DMV per emergenze. Ma ai Sindaci firmatari va ancora bene tutto: hanno persino firmato di nuovo per qualsiasi nuova modifica al progetto. Io, Sig. ric, ho auspicato BEN ALTRO:

ID21643 - 06/07/2012 20:14:44 - (Elena Bini) -

ho scritto di 4 Comuni (del lago) UNITI in una STRATEGIA comune per il BENE del lago, "PRO lago". In questa ottica, anche il problema CHIUSURA ROCCA D ANFO potrebbe avere spiragli di soluzioni ben diversi. Non crede?

ID21644 - 06/07/2012 20:23:08 - (robvi) - Lenti colorate ....

... alcuni commenti sono scritti da persone con lenti palesemente colorate sugli occhi; eppure basterebbe togliersi le lenti per vedere molto chiaramente che la gestione della Rocca d'Anfo e più in generale la gestione turistica del lago d'Ido sono veramente ridotte male. L'articolo di Vos è molto bello e purtroppo molto vero; chi cerca inutili e puerili scusanti, non conosce la realtà e la potenzialità della Rocca e del Lago, e gli amministratori che non lo sanno capire forse farebbero meglio ad andare a lavorare ...

ID21645 - 06/07/2012 22:34:59 - (peter) - peter

che dire ragione ragione ma chi si siede sulle sedie politiche non capisce o forse meglio dire non vuole capire,noi che lavoriamo con il turismo facciamo di tutto ma forse se uniti tutti insieme si potrebbe fare di piu ma i comuni sono distanti e chi lavora con il turismo va e fa la propia strada senza pensare che uniti forse anche senza i cavilli politici (cioe predicanti di parole di fumo e basta) si otterebbe forse dico sempre forse un po di piu. e per aggiungere dico alla signora bini continui cosi forse prima o poi qualcuno capisce che il nostro lago e la nostra vita.

ID21646 - 07/07/2012 00:14:26 - (gianchi68) - peccato avere un sindaco cosi

io penso che il sindaco abbia l'obbligo di tutelare il proppio territorio e i cittadini ma vedo solo una persona che fa tutto l'opposto e non pensa al valore che ha tra le mani inchinandosi a poteri forti a questo punto tocca a voi cittadini ribellarsi chiedendo al sindaco motivazioni

ID21655 - 07/07/2012 23:00:19 - (amilcare59) - per Elena Bini

Non ho nulla da eccepire sulle sue osservazioni e sulle sue preoccupazioni. E' stato clamoroso il voltafaccia dei sindaci dalla posizione assunta nel febbraio 2008 a quella portata avanti dal mese di agosto 2008. Non ci sono giustificazioni. Le nuove amministrazioni di Anfo e di Idro, elette sull'onda del malcontento popolare sulla questione controversa del lago, a mio parere non si sono mai espresse chiaramente a favore di un NO secco alla Regione per le ragioni da lei puntualmente enunciate. Ci sono stati troppi tentennamenti, troppe indecisioni e, se mi consente, in alcuni casi, mancanza assoluta di dialogo e sopraffazione nei confronti di chi la pensava diversamente (polivalente 18 giugno 2010). La chiusura della Rocca sotto e sopra la strada provinciale e' l'incredibile epilogo di scaramucce post-elettorali che dimostrano chiaramente l'ambiguita' di coloro che si ergono a paladini della salvezza del Lago.

ID21656 - 07/07/2012 23:12:23 - (guidoassoni) -

ciao Robert e complimenti per aver focalizzato forse la pagina piu' triste di questa tormentata vicenda legata al lago che tutti amiamo: la chiusura della Rocca d'Anfo dal 5 luglio 2011 per la caduta di una masso avvenuta il 28 febbraio 2011.

ID21659 - 08/07/2012 02:39:19 - (parcifes) - non sono di idro

Non sono di idro e non conosco le vicende del lago e non so dove sia caduto il masso, dico che la rocca l'ho visitate ben due volte e merita ma bisogna ammettere che se è stata una prova per vedere l'affluenza dei visitatori direi proprio che è stata positiva, ma a dire che era in sicurezza proprio no...per me dovrebbero iniziare con il recupero della parte vecchia (che poi forse è piuttosto a posto) la parte meno antica napoleonica forse è da lasciare perdere, comunque il lago d'idro ormai a ben poco di turistico manca l'acqua...

ID21708 - 10/07/2012 22:52:05 - (mik69ca) - cambiamo il pensiero

Ma siamo sicuri che gli abitanti delle comunità sul lago vogliano sfruttare il turismo? Io vedo solo strutture e progetti che vanno in altre direzioni o che non sono nemmeno minimamente all'altezza. Avete mai fatto un giro sul garda, sul lago di ledro o in Romagna? Prendiamo Anfo. Non c'è un albergo. Continuano a fare progetti di edilizia privata quando c'è mezzo paese da ristrutturare, c'è un palazzo vicino al comune che da vent'anni è vuoto e nessuno ha il coraggio di imporre al proprietario di aprirlo. Non ci sono negozi, non c'è una gelateria che possa chiamarsi tale, non c'è un punto di aggregazione, ci sono attività senza una programmazione organica con gli altri comuni e con le stesse associazioni. Signori qui non è un problema di trento o brescia. Questo è un problema culturale. La gente deve cominciare ad allargare gli orizzonti se vuole stare al passo con il mondo. Pena l'emarginazione. Poi non si vuole

ID21709 - 10/07/2012 22:54:23 - (mik69ca) - cambiamo il pensiero

sfruttare questi beni (rocca e lago) per il turismo. Bene. Ma abbiamo un dovere verso le future generazioni. Ossia quello di tutelarli affinchè i nostri figli possano godere di queste bellezze.

ID21717 - 11/07/2012 11:03:11 - (Dru) - provo a tradurre il pensiero di mik69 in termini metafisici

ma siamo sicuri che gli abitanti della comunità sul lago vogliano il Bene ? Io vedo solo il Male . Avete mai visto il Bene? Prendiamo Anfo , non c'è Tecnica . Continuano a fare Mito , quando ci sarebbe da pensare al Futuro , all' Economia. C'è una Cosa (il palazzo) vicino alla Politica (il Comune) che da 20 anni non esiste, non appare e nessuno lo indaga , lo porta alla luce, insomma c'è il niente , Signori qui non è un problema di questa o quell'altra Cosa in particolare , più attinente alla Scienza , qui è un problema di Filosofia.

ID21723 - 11/07/2012 16:14:09 - (Elena Bini) - Prima delle conclusioni personali

qualche dato non guasta mai: "A differenza del resto della Valsabbia, specializzata nell'industria, Idro, ma anche Anfo, Bagolino e Bondone, ha una maggiore concentrazione delle imprese e degli addetti nel settore dei servizi, principalmente in relazione alle attivita turisico-ricettive, ed al commercio. In particolare a Idro il 55,2% dei servizi sono imprese turistiche, contro il 25% della Valsabbia, il 13,7% della Lombardia e il 19% dell Italia." Per esserci, Sig. mik69ca, la vocazione turistica c e eccome. Poi effettivamente concordo con le sue conclusioni: manca la capacita, la cultura, per dirla alla Sig. Dru la Filosofia di una programmazione condivisa tra Comuni in merito al futuro del lago finalizzata ad un PROGRESSO del territorio, affinche come dice bene il Sig. mik69ca i nostri figli possano godere di queste bellezze (Rocca e Lago). L unica volta che i Comuni sono finalmente riusciti ad accordarsi, con l AdP 2008,... e stata per il territorio una tragica disfatta!

ID21727 - 11/07/2012 22:55:23 - (amilcare59) -

la tragica disfatta sta nei fatti concreti. Il Comune di Bagolino ha risolto diversi problemi soprattutto in termini di viabilita' ed altri verranno risolti a breve. A Idro si e' mosso qualcosa? Ma siamo sicuri che i poteri forti di Idro vogliano un nuovo ingresso nel paese? Ma siamo sicuri che all'Amministrazione di Anfo interessi veramente la Rocca? Concordo con te Dru. Di cosa vogliamo parlare se e' la politica del no che trionfa sul lago.

ID21729 - 12/07/2012 08:54:31 - (Elena Bini) - Sig. amilcare59

devo dedurre che lei sia favorevole ad una escursione del lago di 3,25 metri, da 370 m fino a 366,75 m (rispetto all idrometro), con possibilita di scendere ulteriormente, fino a 360 m, con deroga al DMV per emergenze (es. siccita x il "pubblico sostentamento della nazione"). Lei e favorevole ai 3,25 m? Chi vive il lago - in qualsiasi contesto (pesca, ambiente, turismo, paesaggio, svago...) - non puo esserlo, e palese. Non trova?

ID21752 - 12/07/2012 22:48:32 - (mik69ca) -

A mio parere gli abitanti del lago non hanno risposto ad una semplice domanda dalla quale parte poi la suluzione di tutto. Ossia cosa ne vogliamo fare del lago d'Idro e della Rocca d'Anfo?Se si trova una risposta comune a questa domanda il problema è risolto.

ID21779 - 15/07/2012 14:49:00 - (amilcare59) -

Non penso proprio che gli elettori di Anfo abbiano eletto un nuovo Sindaco per far chiudere la Rocca. C'e' molta confusione questo si. Ci sono Amministrazioni che sono sotto il tiro incrociato e che pertanto non possono prendere posizioni precise se non quelle di disprezzare i loro predecessori (vedi tra l'altro la chiusura della Rocca). Ci sono altre Amministrazioni che sono state additate come calabraghe capaci di vendere il Lago per quattro quattrini. Gli accordi o si sottoscrivono in toto o si rifiutano in toto. Troppo comodo dire l'accordo non ci soddisfa ma vogliamo lo stesso il finanziamento delle opere compensative per la valorizzazione del Lago.

ID21942 - 20/07/2012 16:28:42 - (TAZIO) - tazio

Purtroppo, come in molte altre regioni (se pu essere consolante) in Italia si stenta (o non si vuloe capire) un enorme particolare: le ricchezze storico-culturali,paesaggistiche, gastronomico sono un'enorme patrimonio e potenziale lavorativo che in molti ci invidiano.Siamo realmente convinti che l'italia terra di acciaierie o di grossi poli industriali? nemmeno Vanna Marchi avrebbe raccontato queste fesserie.Ben vengano le aziende, sarebbe impensabile o forse fantasioso vivere di turismo, semplicemente in considerazione del nostro clima.Consideriamo per, che in Francia, senza andare molto lontano, edifici come la Rocca d'Anfo e tutta la zona del lago d'Idro sarebbero molto pi tutelate per lo sbocco turistico che questo offre.Sappiamo cosa offre la val Sabbia nonch porta delle Dolomiti a livello turistico? sotto gli occhi di tutti...e visto la tanto acclamata crisi, ricordo che sfruttare le nostre risorse (pur con le grandi difficolt generali, burocratiche e non)

ID21943 - 20/07/2012 16:35:53 - (TAZIO) - tazio

sarebbe un rafforzamento dell'economia locale. E' sotto gli occhi di tutti l'afflusso turistico che inizia con la Pasqua e si protrae fino ad autunno inoltrato. Pi volte turisti stranieri mi hanno detto diessere spiaciuti di non poter visitare la Rocca...c' da essere felici di questo.Non penso la provincia di Trento abbia la bacchetta magica, ritengo sia per plateale che generalizzando, nel Trentino il turista sia considerato una risorsa, non una mucca da mungere (paragone volutamente molto banale ma efficace)

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