12 Maggio 2012, 12.00
Punti di vista

Grande sorella

di Aldo Vaglia

La televisione garantisce tanta visibilitŕ. Ma garantisce anche democrazia e corretta informazione? Il caso Grillo.


L’era della televisione non ci ha imposto quel grande fratello ipotizzato da Orwell, ma ci ha portato in casa una grande sorella che ci avvolge e ci coinvolge vivendo con noi quasi ogni momento della vita. (Carlo  Sartori)

Beppe Grillo sgrida il suo candidato Paolo Putti per aver partecipato a Ballarò.
“Se avessimo scelto la televisione per affermarci, oggi saremmo allo zero virgola qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non soltanto ai presenti, ma all’intero movimento”.
Non tutti hanno gradito e certe accuse di dispotismo si sono manifestate anche all’interno
dei 5 stelle.

Di una cosa Grillo ha ragione: i dibattiti televisivi sono pilotati ad arte, le domande ai politici preparate e concordate, le discussioni non approfondiscono niente.
È anche questione di “target” come insegna Berlusconi, un certo pubblico ha la capacità critica di un bambino di 12 anni e sfruttare il “mezzo” in tutte le sue potenzialità  ha consentito al “tycoon televisivo” di diventare l’intoccabile premier degli ultimi 20 anni.

Nel villaggio globale non tutti sono entrati e l’uscirci ha molte volte portato fortuna.
Quella di Grillo è coincisa con la sua espulsione dal circuito da parte di Craxi.
Ne hanno guadagnato prima di lui cantanti come Battisti, Gaber e Mina; non è andata male nemmeno a Santoro, Luttazzi e Biagi.
Alcuni rientri non hanno avuto i successi sperati come nel caso della Guzzanti.
Anche la Lega non omologata era migliore di quella televisiva.

Il non farsi irretire dalle sirene può cambiare il modo di far politica.
La democrazia è un’operazione culturale piuttosto complicata, pochi i luoghi e i momenti nei quali viene pienamente esplicata.
Qualcuno la giudica contro natura, per questo è un’eccezione nella storia umana; senza consapevolezza e informazione c’è demagogia non democrazia.

Lo strumento televisivo non ha tempo per la riflessione, può creare attraverso la propaganda una classe di consumatori governati da oligarchie.
Se le preoccupazioni di Grillo vanno in questa direzione sono le benvenute e anche se non diverranno maggioranze, sono il sale della politica.
Di contro se servono esclusivamente per un distinguo aristocratico e per il timore del dibattito, non verranno nĂŠ capite nĂŠ applicate dalla propria base.

 


Commenti:
ID19513 - 12/05/2012 13:24:20 - (sonia.c) - la virtù sta nel mezzo...

i rappresentanti del 5 stelle un pò dovranno apparire in tv! anche perchè il computer non lo usano tutti...certo è,che i nostri "disonorevoli con questa "pausa Monti" dal punto di vista mediatico ,hano fatto un autogol! rivedere le loro facce, ascoltare i loro vuoti e assurdi discorsi ..possiamo dire che ci siamo disintossicati??non sò dove ci porterà tutto questo, ma personalmente ho una grande fiducia nei cambiamenti,sopratutto, quando sono portatori di opportunità positive! saluti signor Vaglia!

ID19515 - 12/05/2012 13:34:39 - (delirio) - grillo ha ragione

alla tv ti fanno una domanda e poi mentre tu cerchi di rispondere, (non ti ascoltano) e prima che tu finisca qualcun'altro interviene e ti svia ...ect...

ID19519 - 12/05/2012 16:24:44 - (sonia.c) - a proposito di tv e di informazione..

mi scusi signor Vaglia se aprofitto del suo articolo per segnalare un fatto veramente grave di "mala informazione"che vede protagonista per l'ennesima volta il telegiornale di canale 5( sic!)! molto più grave (per intenderci!) di un "calzino turchese" !nell'edizione delle 13 di ieri, la notizia della condanna del criminale che ha ucciso un tassista ,reo, di aver schiacciato un cagnolino, è stata conclusa con questo commento: vedete l'immagine di questa ragazza angelica( si riferiva alla fidanzata dell'assassino)se questa ragazza non si fosse arrabbiata..forse due uomini ora non sarebbero in carcere...

ID19520 - 12/05/2012 16:41:55 - (sonia.c) - continua-

ora! che CASPITA ha voluto dire la giornalista ( aimè DONNA!) con questo commento??che messaggio voleva mandare?che la colpevole è la donna?? non una parola di biasimo per quella belva umana che a massacrato un tassista! come nei processi di stupro, l'uomo viene deresponsabilizzato nei confronti delle sue azioni più infami!! ma possibile con tutte le "autority" e i controlli che si possano trasmettere questi messaggi di una gravità inaudita! ma siamo alla follia pura!!!!!!!

ID19522 - 12/05/2012 16:57:21 - (Dru) - caro Aldo

La televisione è la tecnica e chi l'ha utilizzata per i propri scopi ha fatto il senso della tecnica , chi saprà utilizzare Internet avrà fatto il senso di Internet ( la tecnica più efficace? Sembrerebbe di si a guardare gli ultimi Tycon del mondo) . Grillo è consapevole che il suo mezzo ha qualche cosa che gli altri non permettono ,in questa consapevolezza é solo inconsapevole del fatto di essere lui l'espessione e il mezzo e non il mezzo utilizzato . Internet gioca la partita per la vittoria sulla Tv più di quello che in questo momento state immaginando delle presunte preoccupazioni del leader del movimento 5 stelle relative alle partecipazioni dei suoi membri a trasmissioni TV. Non é quello il motivo che spinge il Grillo alla dimostrazione di forza contro i suoi indisciplinati ma piuttosto il convincimento che il luogo della TV non é più il luogo giusto per aumentare la potenza del suo credo.

ID19523 - 12/05/2012 17:23:05 - (Dru) - concludo

Quella di Grillo non é nè demagogia nè tirannia , é solo strategia.

ID19558 - 15/05/2012 01:15:20 - (Leretico) - Grillo e la televisione

Nelle vicende di questi giorni capita di pensare che il mezzo televisivo non funzioni come tutti pensano. Berlusconi nonostante il suo potere mediatico perse due volte le elezioni contro Prodi e in quei casi sembrò che il mezzo televisivo avesse meno influenza di quanto i più pensassero. Se dunque Grillo teme la televisione come mezzo che possa potenzialmente recargli danno, ha ragione solo fino ad un certo punto. Ha ragione se pensa che i suoi compagni di viaggio non siano in grado di gestire la pressione delle telecamere, ha meno ragione se pensa che la televisione sia in ogni caso un mezzo da non usare per la propria affermazione politica. È indubbiamente vero che il suo successo è basato sulla cosiddetta "democrazia diretta" espressa de internet, ma è altrettanto vero che rinunciare al tubo catodico in generale è rinunciare a raggiungere altri potenziali elettori che potrebbero alla fine determinare il successo vero della sua politica.

ID19559 - 15/05/2012 01:31:08 - (Leretico) - Continua

In fondo quindi la sua rinuncia è un segno di debolezza. I movimenti come il suo infatti avrebbero bisogno di un leader che li guidi e che tenga sempre fermo il timone, che faccia capire qual è la strada da continuare a seguire. Che usi tutti i media a disposizione per far arrivare il suo messaggio. La Lega ebbe in Gad Lerner un intermediario efficace nel tradurre gli sproloqui bossiani in un racconto credibile. La Lega fu la fortuna di Lerner, e Lerner la fortuna della Lega. Gli ingredienti per impostare una narrazione giornalistica attraente c'erano tutti: brava gente del profondo nord, senza tanto eloquio ma con la voglia di lavorare contro un potere lontano e vessatore, jcon un linguaggio forbito usato solo per ingannare e nascondere le ruberie dei partiti e delle lobbies romane.

ID19560 - 15/05/2012 01:44:42 - (Leretico) - Continua

Il seguito di questa storia, decaduto prima Lerner e poi Bossi, la conosciamo tutti, ma certamente non è stata la televisione, come teme Grillo, la ragione della crisi leghista. Altre sono le ragioni, più profonde. E legate certamente alla bestia indomabile del potere, che puzza e corrompe anche i più forti, figuriamoci i leghisti. Ora Grillo, che la televisione la conosce e la saprebbe dominare, dovrebbe utilizzarla, non farsi utilizzare da essa e da chi la governa dietro le quinte. Mai come in questo momento i partiti sono nell'angolo con la guardia abbassata. Sarebbe un peccato che non ne approfittasse. Dovrebbe inoltre comprendere che la democrazia rappresentativa è in contrasto con la democrazia diretta e sempre lo sarà nonostante la sensazione di successo che le piazze reali e virtuali stanno dando a Grillo. Non è possibile fare un referendum popolare su internet per ogni decisione da prendere. È un'utopia.

ID19561 - 15/05/2012 01:57:55 - (Leretico) - Continua

I meccanismi di funzionamento del potere legislativo e in generale delle istituzioni è possibile solo in base alla stabilità di una democrazia rappresentativa, più stabile strutturalmente rispetto alle ondivaghe movenze di quella diretta. E, per assurdo, proprio la democrazia diretta che si esprime nel popolo di internet, è più soggetta alla propaganda della televisione. Ecco quindi che credendo di possedere il consenso internettiamo, questo potrebbe rivelarsi incerto piedistallo senza il supporto del vecchio mezzo televisivo.

ID19564 - 15/05/2012 08:19:42 - (Dru) - su alcuni punti vedo di correggerti se mi è possibile.

dici che Grillo teme la televisione , ma sbagli , sarebbe come dire che chi guida una Ferrari per correre più veloce temesse di prendere la guida della Golf per fare altrettanto. No Grillo non teme la Tv , Grillo non vuole scendere dalla Ferrari per guidare una Golf e questo lo puoi intuire solo leggendolo : ha una venerazione per il mezzo ,Internet , che lo ha portato alle cronache come uomo dello spettacolo prestato alla politica. Perchè Internet ha potuto tanto con Grillo ?Questo dobbiamo chiederci , per studiare il fenomeno Grillo, dobbiamo studiare l'oggetto e vedrai che guarderemo allora il soggetto sotto un'altra luce. Nei primi anni della sua avventura politica Grillo ha giocato la carta dei BLog , parliamo di quasi 10 anni or sono, e lo ha fatto intelligentemente da subito , accostandogli i suoi spettacoli carnevaleschi con una satira politica ed economica degne del suo repertorio , ma ha fatto di più.

ID19565 - 15/05/2012 08:29:17 - (Dru) - Internet

Ha , da subito , affiancato a questa sua nuova creatura , un servizio di indagine e di posta elettronica che tastava settimanalmente gli umori e le aspettative del suo pubblico inscritto nel Blog e questo gli ha permesso di incrementare vertiginosamente gli ascolti e i punti contatto perchè questi umori e queste aspettative lui le ha da subito rappresentate sui suoi palchi e fatti argomento di discussione , quindi subito sul pezzo prima degli altri e con l'interazione continua di chi aveva in questo frangente la possibilità reale o virtuale di accompagnarlo , la sua platea. Questa la differenza significativa del suo mezzo rispetto alla TV , questa e solo questa. E tu lo hai , fra le righe detto , riferendoti alla democrazia diretta , ma avresti dovuto detrminarlo per capirlo a fondo e soprattutto avresti dovuto credergli , ma hai adoperato un termine a proposito che significa contraddittorio, hai detto "impossibile" il realizzarla.

ID19566 - 15/05/2012 08:45:20 - (Dru) - e io ti domando

Perchè dovrebbe essere contraddittorio realizzare una democrazia diretta ? Lo era quando gli strumenti , i mezzi erano quello che erano , quando la Tv non aveva la possibilità della interazione con il pubblico , massima forma di partecipazione le abbiamo viste con i Reality o fuori dagli Ariston , e così per i Media di ogni genere.Sei proprio così sicuro che è "impossibile" , contraddittorio , ora che siamo sempre più immersi nella realtà delle nuove tecnologie un futuro di democrazia diretta e partecipativa ? Forse è proprio questo che sta venendo a galla , il futuro di una democrazia diretta , e questo sarà solo la battaglia della nuova tecnica su altre e potenti tecniche a dirlo , non dimentichiamoci che già nel 2008 il Blog di Beppe Grillo era , come contatti, il 5 blog dell'intero pianeta : ecco che la tecnologia lo ha proiettato nel mondo dei Tycon , lo ha manipolato , lo ha portato alle luci della ribalta.

ID19569 - 15/05/2012 09:03:26 - (Dru) - Una cosa mi sento di dire

Grillo in questo è un pioniere , nel campo della politica che potesse emergere addirittura un comico è storia recentissima Se invece di un Tycoon come Bloomberg in America o Berlusconi in Italia , con il loro strapotere economico , a emergere sono i Grillo , beh , questo è il segno che la tecnica , colei che regola le "cose", ha preso una strada democratica, sarà di capire e vedere se questo è positivo per il nuovo mondo che verrà.Il mio discorso non ha gettato luce sul futuro del nostro paese o di Grillo , ma ha guardato ai meccanismi che lo regolano da sempre.

ID19575 - 15/05/2012 11:46:10 - (Leretico) - Giuste osservazioni

Il tuo discorso si segue molto bene e allora preciso il pensiero. Concordo che la democrazia diretta è sempre più presente e spinge alle porte della politica, ma le nostre istituzioni non la possono reggere: sono impostate per consensi che nascono dai rappresentati eletti e non reggerebbero maggioranze che si formano di volta in volta attraverso la democrazia appunto diretta. Faccio un esempio: la costituzione prevede l'istituto del referendum come momento di democrazia diretta. Come è stato usato finora? come strumento per generare maggioranze provvisorie trasversali che mettessero in crisi il governo del momento, spesso solo con questo fine, cavalcando gli umori del momento. Certo questo non si può dire di tutti i referendum che abbiamo visto nella storia della repubblica, ma la maggior parte ha avuto questo scopo.

ID19576 - 15/05/2012 11:53:19 - (Leretico) - continua

Se portassimo questo tipo di democrazia diretta a livello di funzionamento generale delle istituzioni, ci sarebbe uno stravolgimento notevole. Allora correggo la parola "impossibile", troppo perentoria per chi professa il dubbio come principio, ma siamo sicuri che la democrazia diretta sia accettabile in modo definitivo? Forse, come tu affermi, l'impatto sulle strutture sarebbe almeno salutare, nel senso che creerebbe molta più pressione di oggi sulle strutture politiche marcificate che abbiamo, ma temo che sarebbe troppo per chi ama la moderazione nell'azione politica. Concordo pienamente sul cocetto che questo è il vero segno della nuova tecnica, ed è questo che mi fa rinunciare al termine "impossibile".

ID19577 - 15/05/2012 12:02:04 - (Dru) - E' quello che osservo da tempo e qui scrivo

Ma vedrai che , partendo da una constatazione ormai originaria , che le cose cambiano e con esse il modo che gli uomini hanno per manipolarle , o le istituzioni si adegueranno al nuovo mondo , guidato dalla tecnica o il nuovo mondo guidato dalla tecnica le modificherà. Anche la Grecia non può sottrarsi al mio monito , poichè essendo il mio un monito che parte da una verità sulle cose , verità che è comparsa agli uomini proprio sul suolo greco , non è ipotesi e controvertibilità , ma il significato dei significati che partendo da una verità incontrovertibile di come stanno "le cose" porta alle conseguenze della violenza in actu su di esse da parte della tecnica che le vuole possedere.

ID19578 - 15/05/2012 13:22:17 - (Dru) - non avendo letto il tuo ID19577

che dopo aver scritto e pubblicato il mio , leggo con piacere che le due posizioni convergono . A Ubaldo specifico che il mio intento , e le lettere che gli invio , sono nel solco di quanto stiamo trattando e che la parte di articolo che ho preso come spunto di "Carlo Ruta" , per svolgere la trama del mio pensiero , è tranquillamente pubblicabile e lo si trova all'indirizzo http://domani.arcoiris.tv/web-e-democrazia-chi-scrive-nella-rete-diventa-il-condor-di-robert-reford-anche-i-notabili-ditalia-hanno-paura-della-verita/. Ubaldo , dovresti conoscere Carlo Ruta , l'8 maggio 2008 è stato condannato a una pena pecuniaria per avere intrapreso la pubblicazione del giornale di informazione civile denominato Accade in Sicilia, diffuso su internet, senza che fosse stata eseguita la registrazione presso la cancelleria del Tribunale competente.Si è trattato del primo caso in Italia e in Europa.

ID19579 - 15/05/2012 13:24:24 - (Dru) -

La sentenza è stata percepita, in Italia e all'estero, come un attacco dello Stato italiano alla libertà del web, e in particolare alla libera espressione dei blog.La violazione è quella dell'art. 16 della legge 47 del 1948 che riguarda principalmente i giornali cartacei ma che è stata in questo caso applicata al web e ai blog. Nel maggio 2011 la condanna è stata confermata dalla Corte d'Appello di Catania ma il 10 maggio 2012 le tesi del suo avvocato Giuseppe Arnone vengono accettate dalla Corte di Cassazione che assolve Ruta.

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