Un'opera da campioni

 

Inaugurazione in grande stile a odolo per il nuovo palazzetto del tennis di Odolo.

Oltre al sindaco Fausto Cassetti e a tutta la sua giunta, infatti, al taglio del nastro c´era anche il numero uno del tennis italiano Andreas Seppi, 43° al mondo dopo essere stato numero 27 nel 2008. a Odolo era accompagnato dal suo tecnico Massimo Sartori.

il campione ha scambiato voletieri qualche pallina coi numerosi presenti e fra questi lo stesso primo cittadino, frande appassionato di tennis e buon giocatore.

 

«Sono stati gli otto minuti più belli della mia vita tennistica - ha ammesso con viva soddisfazione il sindaco valsabbino -. A parte quello, stare vicino a un campione come Seppi e sentirgli raccontare aneddoti su altri giocatori come Federer o Nadal, ci si sente proiettati in un altro mondo, quasi fantastico. È stata davvero una sensazione piacevolissima, soprattutto per chi ama questo sport».

Grande emozione devono averla provata anche Zoli, Quecchia, Facconi, Bonaglia, Grossetti, Gozzini e Prandelli, i piccoli tennisti risultati vincitori di un mini torneo organizzato durante la giornata, che hanno avuto la possibilità di giocare qualche pallina contro un campione del calibro di Seppi e saggiare così anche il campo in «play it», idoneo per il tennis, ma anche per altre discipline sportive.

 

«In teoria la struttura è stata pensata per essere polivalente anche se sarà probabilmente utilizzata solo dal tennis - spiega Cassetti -. È una struttura nata infatti per dare una risposta al mondo tennistico della Valsabbia cresciuto in modo esponenziale negli ultimi dieci anni di attività. La nostra sola scuola, curata da Nicola Ravazzolo e da sua moglie Isabela Bertola e da tutta la Emidio Rossi School, vanta più di 75 bambini ed è ogni anno in continua espansione. Ma è anche una struttura pensata non solo per la cittadinanza di odolo, ma per tutta la Conca d´Oro, per i tennisti dei comuni di Agnosine, Bione e Preseglie».

 

Alla fine della giornata Andreas Seppi si è esibito contro il bresciano Andrea Agazzi: «È sempre un piacere giocare con i bambini e stare insieme a tantissima gente - ha ammesso il giocatore di Caldaro -. Mi fa tornare indietro negli anni, alla mia infanzia. E poi mi è piaciuto il fondo di questo impianto. Un play it duro, ma non durissimo, buono anche per le articolazioni, sul quale ho giocato molto volentieri».

 

 

Fonte Salvatore Messineo su Bresciaoggi.

 

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