10 Aprile 2012, 07.00
Valsabbia
Punti di vista

Perché la Valtellina Si e la Valsabbia No

di Aldo Vaglia

Si possono trasformare svantaggi in opportunitŕ? Potrŕ la montagna garantire occupazione e reddito?


Si legge su vallesabbianews che dei 90 milioni regionali per il piano di sviluppo locale delle 23 comunitĂ  montane della regione, 2.144.905 sono destinati alla nostra valle.
Che siano tanti o pochi non è importante, in tempo di crisi avere a disposizione del denaro può fare la differenza.
Se bene impiegati possono diventare motore di sviluppo.
PiĂą che finanziare molti progetti: strade, infrastrutture per giovani, sport, centri culturali, sviluppo della banda larga, biblioteche, scuole, trasporti, turismo, opere di tutela del territorio.
Potrebbero essere finalizzati all’unico progetto in grado, con il concorso di pubblico e privato, di mettere le basi per un’occupazione giovanile che trova sempre più difficoltà di accesso ai settori tradizionali

Tra le eccellenze della nostra città c’è una scuola agraria la” Pastori” che ha sempre diplomato tecnici di elevato valore.
Altre scuole forestali e professionali potrebbero rientrare nelle scelte dei ragazzi dopo le medie.
La cura dell’ambiente, l’agriturismo, le energie alternative, i boschi gli allevamenti di piccoli animali, oltre al pregio di ripopolare la montagna, possono diventare presidio del territorio e prevenzione di disastri.

Quando si accenna a queste possibilitĂ  il sorriso e lo scetticismo sono la regola, gli esempi del Trentino e della Toscana vengono usati piĂą per alibi per non intervenire che realtĂ  da imitare.
Il primo perché super foraggiato da sussidi pubblici, la seconda perché più avvantaggiata dall’ambiente.

Una realtà a noi molto simile e poco considerata è la Valtellina.
Una zona totalmente di montagna che è riuscita a valorizzare le caratteristiche del territorio con produzioni tipiche che vanno dall’agroalimentare alla viticoltura, dalle fonti energetiche di origine agro forestale agli innovativi impianti agricoli di giovani imprenditori, alla rinaturalizzazione per favorire le biodiversità.

Forte è l’aggregazione tra produttori di latte riuniti in cooperative. I 300 mila quintali di mele sono un altro esempio di cooperazione.
Nel settore delle fonti rinnovabili di origine agro forestale la filiera bosco legno energia è una realtà attiva da anni.
Il teleriscaldamento a cippato di Tirano è solo il primo dei tre impianti della valle che con Sondalo e Santa Caterina completano il progetto.
La viticoltura chiamata “eroica “ perché sviluppata su 2500 chilometri di terrazzamenti con muri in pietra è fonte oltre che di ricchezza di prestigio internazionale.
La coltivazioni del grano saraceno, delle patate, dell’ulivo, delle erbe officinali, del ciliegio, dello zafferano sono esperienze innovative di giovani imprenditori che hanno frequentato l’istituto agrario di Sondrio.


Commenti:
ID18638 - 10/04/2012 08:13:44 - (Giacomino) - Non conosco bene la morfologia

della Valtellina ma di sicuro qualcosa di più sarebbe possibile fare anche in Valle Sabbia, per esempio certi bei prati abbandonati potrebbero essere riconvertiti in tipi di coltivazioni ad hoc per non parlare della immensa quantità di legna che c'è nei boschi e tanto altro. Mi è molto piaciuto l'articolo di Aldo Vaglia, ma appunto, servono idee.

ID18660 - 10/04/2012 14:06:18 - (Dru) - La Poiana

a spire il volo di lei contorce l'aria mattutina , cospiratrice di quell'impero ormai decaduto , è supina la corteggiatrice di questo magico lago , così continuamente rinnovato nel suo divenire . Vedi ? mira lo sparire dell'autentico la natura sempre meno orgogliosa di questo mondo perduto.

ID18679 - 10/04/2012 19:54:13 - (Aldo Vaglia) -

Ringrazio Giacomino che mi sostiene nella battaglia alla quale, oltre io e lui, pochi ci credono. A Dru e alla sua "poiana" rispondo con le parole della "cassandra" Massimo Fini. "Quando la gente di citta' rendendosi conto che non puo' mangiare il cemento e bere il petrolio, dopo aver saccheggiato i supermercati, si riversera' nelle campagne alla ricerca disperata di cibo. ( Ci arrivera' a piedi perche' non ci sara' piu' benzina) Si scontrera' con chiunque possegga un terreno coltivabile che difendera' con le unghie e con i denti perche' sara' per tutti questione di vita o di morte".

ID18682 - 10/04/2012 21:46:41 - (sonia.c) - anche Mauro Corona ..

nel libro : il mondo storto,è un pò profeta di sventura.. ma come dargli torto?signor Vaglia , i suoi articoli sono sempre interessanti! saluti

ID18684 - 10/04/2012 23:42:14 - (Dru) - Aldo

Sono assolutamente nella direzione del tuo scritto le mie parole , infatti loro non sono la poiana e meno ancora la natura , loro parlano dell'impero napoleonico ormai dimentico ma ancora vivo nei torrioni della Rocca e di un occhio sempre vigile , quello della poiana , che , viva ( il presente, l'attimo ), é supina , rispettosamente , sul passato e mira il tempo degli imperi il tempo dell'autentico , quello originario del nostro di tempo, delle nostre costituzioni e dei nostri di valori politici , un tempo passato e una natura che deve , per necessità , lasciare il passo al mondo nuovo , quello che tu evochi , giustamente , quello di un rinnovamento guidato dall'uomo per sola volontà creatrice. Il Lago , poiché magico , puó solo essere corteggiato ma non dominato.

ID18685 - 11/04/2012 00:02:27 - (Dru) - Cosí continuamente rinnovato nel suo divenire é il lago

Metafora del divenire di ogni cosa che nell'evidenza del tempo rinnova se stessa per ogni istante della propria esistenza.

ID18686 - 11/04/2012 06:32:27 - (Dru) - per ciò che concerne l'evocazione di Fini

la credo una esagerazione allo stato attuale delle cose, ma può essere l'estremo di una realtà che segue la crisi in atto da un punto di vista radicale. Ho letto un articolo intelligente su Bossi di questo Fini , nel suo sito , e condivido , tranne nuovamente questo suo spirito nichilista , quello di Fini , che vede la fine in ogni dove. Personalmente , non condivido neppure questo pessimismo intorno alla figura di Bossi , sbaglierò ma questo non è l'articolo giusto per parlarne. Certo un Bossi locale intercetterebbe il tuo ragionamento per farne uno spunto di riflessione all'interno del suo movimento , di questo ne sono certo.

ID18718 - 12/04/2012 08:46:43 - (Dru) - sempre ad Aldo , ma per tutti

dato che mi sembra sempre di essere chiaro ma capisco che a non tutti possa piacere lo studio di Nietzche o quello di Aristotele , Platone , Socrate e Parmenide e nel solco della Metafisica di quest'ultimi e nell'evocazione della nuova filosofia originata dal primo , devo specificare , a coloro che continuano a fraintendere le tue parole , perchè non conoscono la "verità" , che tu non sei colui che fa battaglie per tornare ad un passato se non per volontà creatrice come "eterno ritorno" , quella volontà che , solamente, innova. In parole semplici , il tuo è il vero progresso , il progresso che guarda alla "terra" , il progresso che interpretano "per davvero" le nuove filosofie . Non credere di essere fuori dal tempo , i tuoi detrattori lo sono , anche se adesso ti sbeffeggiano , come è normale che sia per coloro che ancora non capiscono.

ID18751 - 12/04/2012 22:57:10 - (Leretico) - Un futuro non troppo lontano

Questo articolo mi trova nel mezzo di un pensiero per il futuro di questa valle. Non credo che a tutti sia passato inosservato che stiamo vivendo anche qui da noi una trasformazione. Ma mentre le produzioni industriali, quelle che generano volumi, sono ormai in altri paesi, ancora qui c'è chi pensa ad un futuro fatto di sola industria. E così si dimenticano le risorse che invece potrebbero essere messe in campo per organizzare il nostro futuro e quello dei nostri giovan. Bene dice allora Aldo che mette insieme un'idea che dovrebbe essere perseguita. Dove sono invece le istituzioni? Intendo dire quelle che avrebbero dovuto già da tempo muoversi per la valle come hanno fatto in Franciacorta, per non andare troppo lontano con gli esempi pratici. Possibile che né a livello industriale né tantomeno a livello delle politiche di sviluppo dei prodotti alimentari locali sia sia mosso qualcosa a favore di un marchio dop o comunque di un marchio di

ID18753 - 12/04/2012 23:10:07 - (Leretico) - Continua

riconoscimento per tutte le produzioni di qualità della valle. Certo abbiamo il formaggio bagoss e alcuni formaggi delle pertiche noti a livello nazionale, ma è troppo poco per generare quel circolo virtuoso economico di cui la nostra valle avrebbe molto bisogno. Insomma non vedo una politica che guardi seriamente al futuro e che metta in campo le risorse migliori di cui disponiamo in un'ottica veramente più legata alla nuova realtà che si profila oltre l'orizzonte di questa crisi. Un po' di lungimiranza non guasterebbe. Ma per il futuro bisogna avere occhio e testa, amare la propria terra e pensare al bene comune. Bisognerebbe avere lo studio di Platone e di Nietzche, di Socrate e Parmenide unito a una visone positiva e a un saper fare, unione di tutto ciò. Possibile che le cose le possano fare bene solo gli altri?

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