25 Febbraio 2012, 11.13
Pillole di psicologia

La filosofia degli «Yes men»

di Erregi

Prende piede, forse anche grazie al film con protagonista l’esilarante Jim Carrey, la mentalitŕ del dire sempre di sě a tutte le sfide e le proposte della vita. Ma sarŕ giusto?

 
Pensate di dover dire di sì, sempre e comunque, anche alle proposte e alle offerte che non vi garbano per nulla. La vostra vita migliorerebbe? Sempre più persone, nel mondo, risponderebbero…sì! Anche quella che sembra un’esperienza poco positiva, infatti, può portare alla serenità o avere risvolti imprevisti e felici.
 
Un atteggiamento, una filosofia, questa, che si propone di aprirsi a tutto ciò che la vita può offrire, senza remore, senza pregiudizi e senza paura, correndo anche dei rischi per poi, magari, trovarsi pentiti, ma almeno, sapere di averci provato.
 
Questo il pensiero alla base delle azioni dei sempre più numerosi “yes men”: uomini e donne che hanno deciso di non privarsi proprio di nulla, nemmeno delle esperienze negative e che, almeno a loro dire, godono maggiormente dei loro giorni.
 
Ci vuole una bella dose di coraggio, o forse di incoscienza, però a prefissarsi l’obiettivo di non dire mai di no: la suocera, per esempio, ha bisogno di una mano con la spesa settimanale, o il marito vuole trascinarvi in giro per concessionarie di auto sportive, proprio quando, invece, voi vorreste farvi un bagno caldo, ma non potete assolutamente tirarvi indietro.
 
Siamo proprio sicuri che è una decisione sana? Certamente è facile rispondere positivamente alle proposte interessanti, alle avventure, ai viaggi, alle emozioni forti, ma che si fa con le responsabilità?
 
Gli “Yes men”, infatti, non sono sempre e comunque ricchi scapoli o ereditiere single, senza legami né pensieri per la testa: molti di loro sono esseri umani comuni, che rischiano il tutto per tutto lanciandosi nella vita senza paracadute, perdendo magari la routine quotidiana e, con essa, i legami.
 
Non è tutto come l’omonimo film con Jim Carrey vuole farlo sembrare, anzi! Non si può rinunciare così a qualsiasi forma di libera scelta né alla possibilità di decidere in piena autonomia cosa vogliamo e cosa ci piace e cosa no.
 
Potrebbe andare per una serata, per una settimana di follia e per staccare la spina, ma quanti di voi sarebbero disposti, per esempio, a mollare il lavoro, la famiglia, gli amici, per uno solo “sì”, pronunciato senza pensare alle conseguenze?

 



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