Senza minoranza a Sabbio

Protesta la minoranza a Sabbio Chiese: mentre il «governo», giovedì scorso, ha regolarmente preso posto sui banchi del consiglio comunale per affrontare il bilancio consuntivo e l’adozione del piano di governo del territorio, gli esponenti di «Sabbio con te» hanno tenuto una propria seduta di consiglio per le vie del paese distribuendo ai cittadini un volantino di protesta.

«All’unanimità - spiega il leader di minoranza Rudi Baruzzi - abbiamo disertato il consiglio comunale per andare ad informare i cittadini. L’adozione del nuovo pgt è un punto fondamentale per il futuro del paese, ma parte da presupposti politici da criticare: è improbabile che il futuro del paese sia gestito da persone senza un minimo di umiltà con progetti a senso unico, dove il confronto è pura utopia. Le scelte vanno discusse pubblicamente ed in modo trasparente, non come fino ad oggi».

«Il nuovo documento - aggiunge Baruzzi - ci è stato dato in visione solo sette giorni prima del consiglio comunale. E la presa in giro nei nostri confronti conferma quella attuata verso i cittadini: la domanda di variazione delle loro aree è del ’99, ed a fine giugno 2007 ancora non si sa quali domande siano respinte o accettate, ne perché. In proposito, nessuna discussione aperta al pubblico c’è stata. Intanto, in consiglio comunale si approva il Pgt».

Quello della minoranza è un gesto simbolico, un diverso modo di «partecipare» al consiglio: «Negli ultimi vent’anni - si legge nel volantino - sono stati consumati chilometri quadrati di aree, ed altri 100.000 metri stanno per seguire la stessa sorte, per un rendiconto finale che impone aumenti di Ici, Irpef, rette scolastiche e del trasporto alunni, Tarsu, bollette dell’acqua, tassa sulle affissioni pubbliche. Il comune, anzichè sopravvivere sulle spalle dei cittadini, deve gestire al meglio le risorse, per offrire a Sabbio i servizi di cui il paese ha bisogno».

La minoranza accusa: «Come si spiegano tutti i mutui a carico del Comune per strutture adibite ai servizi essenziali? Sono scelte sbagliate. Serve cambiare, ma non a livello urbanistico. Serve un cambiamento generale, sia nel gestire la cosa pubblica che nel rapporto coi cittadini. Il nostro impegno è per le istanze del cittadino, da discutere collegialmente, non arbitrariamente, come successo finora».

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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