14 Febbraio 2012, 07.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Eridio 1

«Ci metterei la firma, ma...»

di val.

Il sindaco di Anfo si dice impossibiliotato a soglare il decreto regionale, mancherebbe di firma digitale. Ricorda un po' la caldaia della scuola materna.

 
«La mia firma? Perché no, peccato che si preveda una sottoscrizione digitale e io la firma digitale al momento non ce l’ho. Ci vogliono 45 giorni per ottenerla, come faccio a siglare quel documento entro la fine del mese?».
A trovarsi nell’empasse, quando gli chiediamo se è disposto a controfirmare il decreto regionale che finanzia circa dieci milioni di euro in opere pubbliche per i paesi attorno al lago, è Gianpietro Mabellini, il sindaco di Anfo.
 
Una posizione la sua che mette in forse quello che ormai appariva certo, cioè che fosse arrivata a conclusione l’intricata vicenda che riguarda l’accordo di programma siglato nell’estate del 2008 fra i sindaci di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone da una parte, Regione Lombardia dall’altra.
I sindaci accettavano la costruzione di nuove oper di regolazione, in cambio ne dettavano alcune caratteristiche e ricevevano quei 10 milioni di euro circa per “opere compensative†da realizzare sul loro territorio.
 
A complicare la faccenda in questi anni il cambio nella compagine amministrativa dei Comuni di Idro prima e di Anfo poi, con i nuovi sindaci che quell’accordo l’hanno mal digerito.
Ed è partita una sorta di altalena, con due “seggioliniâ€: su uno ha preso a dondolare il progetto che prevede nuove paratoie e nuova galleria di scarico per il lago, con un investimento che è arrivato ad ammontare 48 milioni di euro, rallentato da una valutazione di impatto ambientale non proprio adeguata e accelerato da esigenze di sicurezza della popolazione rivierasca; sull’altro si sono cullato i progetti per la realizzazione delle “opere compensativeâ€, regolarmente portati a termine anche dai sindaci di Idro e di Anfo.
 
Il decreto da firmare mette insieme le due cose, con la Regione che nei fatti propone una sorta di aut aut: i dieci milioni per le “opere di compensazione†arrivano solo se tutti i sindaci (quindi anche quelli di Anfo e di Idro) danno il loro ok al progetto per la realizzazione delle nuove opere di sbarramento e di scarico.
Con la firma digitale, appunto.
 
E se Anfo non firma?
Dagli uffici della Regione, dove sanno che le difficoltà vanno ben oltre la mancanza per Anfo dello strumento digitale, preferirebbero non rispondere: «Stiamo valutando» ci dice la dottoressa Maria Carla Ambrosini.
Poi però aggiunge: «Se anche solo un sindaco omette di controfirmare il decreto, decade la possibilità per noi di finanziare il Pia (Piano integrato d’Ambito), almeno nel modo che avevamo previsto».
 
Viene buttato via anche l’accordo di programma del 2008? «No, quello rimane valido».
Sembra di capire, insomma, che se i sindaci del lago quei soldi non li vogliono poco importa, la Regione è intenzionata ad andare avanti lo stesso con i suoi progetti per imbrigliare le acque del lago, magari individuando altre modalità per finanziare i progetti comunali.
 
Escludendo quelli di Anfo?
Sappiamo intanto che di quei 10 milioni di euro circa ad anfo ne dovrebbero arrivare 3,75, a Idro 2,6, a Bagolino 3 e a Lavenone 1,13.
 


Commenti:
ID16967 - 14/02/2012 10:50:34 - (carlob.) - abbiamo proprio toccato il fondo....del lago

attaccarsi al fatto che ci vogliano 45 gg per ottenere una firma digitale??? con 59 euro del costo key x la firma 10 di spese spedizione, il tutto iva ovviamente, sul sito di ARUBA PEC gestore di posta certificata e autorit di certificazione, si pu ottenere la firma digitale in pochi giorni. vuoi che manchino al comune 83.49 euro?? non voglio criticare le scelte dell'amministrazione, ma questo vuol dire proprio prendere per il c..o la gente.

ID16969 - 14/02/2012 11:34:54 - (francobagos@alice.it) - franco

io direi ai sindaci che ne farei 4 di gallerie purchè il livello resti come è adesso altro che scuse non sanno più cosa fare

ID16970 - 14/02/2012 13:08:31 - (paolob) - ....

qualcuno pu spiegarmi qual il problema, perch dopo anni io non l'ho ancora capito.

ID16971 - 14/02/2012 14:00:41 - (maurizio) - maurizio

il prelievo di 3 metri e 25 su cui sono dimensionate le opere è sproporzionato e non consente all'ecosistema lago di vivere per la cattiva qualità delle acque che ne deriva. Questi anni e gli studi dell'università di Brescia stanno a dimostrare che l'agricoltura bresciana e mantovana possono vivere con un metro e poco più di prelievo coordinandosi con i bacini a monte, salvando cosi la qualità delle sue acque ed il futuro turistico nostro.

ID16972 - 14/02/2012 14:18:34 - (Elena Bini) - Se posso essere d'aiuto...

... quella della firma ovviamente una battuta, poi pu piacere o meno; con le opere (galleria e nuove paratoie) si vuole IMPORRE un livello che non sar MAI PIU' COME E' ADESSO, ma sempre pi basso di almeno un metro e con escursione di almeno 3,25; il problema che col "pretesto della sicurezza" Regione Lombardia sta seminando GRAVI CONFLITTI tra paesi vicini con l'unico scopo di finanziare con soldi pubblici opere che consentano l'aumento del volume di captazione dell'acqua per utilizzi idroelettrico ed irriguo a 3,25. SENZA UNA REGOLA. Ma vogliamo seguire le norme? Perch forzare i tempi? Si ha forse PAURA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE che difficilmente avvaller queste opere?

ID16973 - 14/02/2012 15:05:19 - (paolob) - ...

io non capisco per come mai ci sia sempre pi bisogno di acqua per irrigare, quando la cementificazione sta riducendo la terra.

ID16975 - 14/02/2012 16:19:40 - (ciaschet) - la mia vita...

A parer mio la mia vita, e soprattutto le mie condizioni di vita valgono molto di pi di dieci milioni, o per lo meno non ritengo corretto che siano gli altri a decidere per me......La vendita del bene pi prezioso al mondo, .....non ha prezzo.....

ID16976 - 14/02/2012 16:25:43 - (Ricard53) - La storia si ripete.

Al mio amico Maurizio spesso ho detto che le opere previste per la messa in sicurezza del Lago non sono lo strumento della regolazione, che è invece demandata all'accordo fra le parti. So che lui non si fida delle nostre istituzioni (vedi Regione/Stato) e in questo non posso dargli torto, ma l'unità dei comuni rivieraschi, con il sostegno dei cittadini e delle istituzioni di valle e provinciali potrebbe essere un fronte sufficiente ad ottenere un'escursione soddisfacente dei livelli. Il comportamento contraddittorio delle amministrazioni di Idro e Anfo non aiuta la soluzione del contenzioso. Credere poi che le opere idrauliche di messa in sicurezza del Lago siano in funzione dell'accettazione dei fondi promessi ai comuni (vedi AdP 2008) per le opere di compensazione è una fesseria. Si consoli Elena Bini, la V.I.A. nazionale non metterà in discussione il progetto, al massimo se ne chiederanno alcune modifiche.

ID16977 - 14/02/2012 16:33:48 - (Ricard53) - Continua.

Allora cosa accadrà? Semplice! I comuni con il loro diniego (ne basta uno contrario), non prenderanno un soldo, in compenso vedranno la realizzazione delle opere idrauliche, con tutta probabilità al di fuori di ogni possibile accordo sul progetto. Ma, non solo, i quattro gatti della favoletta ognuno per la propria strada saranno , riprendendo un famoso detto napoletano, "cornuti e anche mazziati". Alla faccia dei sedicenti salvatori del Lago.

ID16979 - 14/02/2012 16:43:36 - (maurizio) - perchè firmare prima e dare i soldi dopo?

I sindaci dovrebbero firmare ora... "che l’erogazione dei contributi di cui al citato decreto n. 448/2012 sarà disposta successivamente all’approvazione - in Conferenza di Servizi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - del progetto definitivo delle opere di messa in sicurezza del Lago previste dall’accordo di programma sottoscritto tra la Regione Lombardia e i comuni del Lago d’Idro il 5 agosto 2008"....Vi chiedo se i soldi intenzionalmente firmati prima e dati solo dopo servano anche per condizionare i contrasti sul progetto definitivo in previsione della conferenza di servizi? Qualcun altro si nasconde dietro l'urgenza e la sicurezza non io che condivido le osservazioni del ministero comunque caro Riccardo avrò pieno rispetto delle conclusioni della conferenza di servizi prevista.

ID16980 - 14/02/2012 17:18:16 - (Ricard53) - Per Maurizio.

Secondo le nuove leggi i progetti discussi nelle Conferenze dei Servizi sono approvati a maggioranza, in questo caso l'eventuale diniego di Idro e/o Anfo non cambierebbe l'iter progettuale. Il prima e il dopo onestamente non hanno molta importanza; non sarà in quella sede, senza un retroterra consistente di idee e di proposte già discusse, che le eventuali istanze dei rivieraschi troveranno accoglienza. Rinunciare ai fondi per questioni di principio e non di sostanza, prima o poi metterà i sindaci responsabili di fronte ai propri cittadini con tutte le conseguenze del caso. Rifletteteci un attimo.

ID16981 - 14/02/2012 17:34:07 - (Elena Bini) - sicurezza pressapochista

Il Ministero dell'Ambiente, e noi con lui, attende molte risposte, tra cui "motivare in modo pi ampio la scelta dell'escursione di 3,25 m, prevista dal regolamento gestione del 2002, in relazione alla sicurezza delle persone e dell'ecosistema lago", "fornire le strategie di gestione dei livelli in riferimento a tutte le alternative considerate, considerando gli studi pregressi di sperimentazione", "considerare... tempi di ritorno inferiori" e altre 17 pagine fitte fitte di segnalazioni di carenze, omissioni, imprecisioni, vaghezze. Con un progetto cos PRESSAPOCHISTA, come ci si permette di parlare di "messa in sicurezza"?

ID16982 - 14/02/2012 17:43:03 - (Elena Bini) - paghiamo opere dimensionate per 3,25

Ribadisco con Maurizio che le opere verranno PAGATE solo DOPO che verr approvato il progetto definitivo (se non ricatto questo?!). Copio dalla richiesta di VIA presentata: "Le opere saranno pertano DIMENSIONATE per garantire la sicurezza idraulica del lago d'Idro E PER GARANTIRE LA POSSIBILITA' DI ATTUAZIONE FUTURA DELLA POLITICA DI GESTIONE DEL LIVELLI DI CUI AL REGOLAMENTO DI GESTIONE" ovvero 3,25. Ma chi quel "cretino" che spende milioni di euro per fare un'opera che svasi 3,25 metri e DOPO convoca le parti e definisce una nuova regola condivisa che magari sar di 2 metri????? Ma chi volete prendere in giro? Ma non ci crederete mica davvero??!?

ID16983 - 14/02/2012 17:48:06 - (Ricard53) - Cara Elena Bini.

Per curiosità mia ho seguito innumerevoli V.I.A. Nazionali, la maggior parte di essi conteneva richieste e osservazioni simili a quelle della procedura in corso per le opere ampiamente citate. Sicuramente tutto ciò serve per la messa a punto dei progetti, ma questo non esclude la loro approvazione. Ti garantisco che ho visto di peggio, ma le successive integrazioni ai progetti in itinere hanno sempre risolto le cose, soprattutto se i progetti stessi facevano parte della legge "Obiettivo" e l'iter era sotto il controllo del CIPE. Allora forse la cosa migliore in questi anni era tentare un approccio a livello di confronto e non di sola e pura contrapposizione.

ID16984 - 14/02/2012 17:55:21 - (Elena Bini) - coraggio, seguiamo l'iter senza forzature

Ma chi quel "cretino" che spende milioni di euro per fare un'opera che svasi 3,25 metri e DOPO convoca le parti e definisce una nuova regola condivisa che magari sar di 2 metri????? Ma chi volete prendere in giro? Ma non ci crederete mica davvero??!? E poi dobbiamo sentirci dire che dovevamo DIALOGARE ?????? MA CON CHI????? CON CHI HA FIRMATO prima di chiedere la nuova regola SENZA NEPPURE la bench minima capacit DI DIALOGARE CON NESSUNO che gli potesse mettere in discussione i 3,25?????

ID16985 - 14/02/2012 18:02:09 - (Ricard53) - Continua.

Cari miei la regola vigente è quella, si cambia solo con una nuova regola e con l'accordo fra le parti sui nuovi livelli. Ritenere di poter risolvere capra e cavoli modificando le Opere è pura illusione: esse ubbidiscono all'unico principio della messa in sicurezza del Lago. Si può opinare sulle valutazioni fatte nel tempo e se sono state le più appropriate, resta in evidenza che il principio della messa in sicurezza è il fine specifico, ma il progetto doveva anche tener conto delle regole vigenti. Le leggi esistono perché vengano rispettate, altrimenti si cambiano, certo è necessario aver la forza sufficiente per farlo. L'unità e non la divisione dei comuni consentirebbe di riscrivere una nuova regola più favorevole.

ID16986 - 14/02/2012 18:13:46 - (Elena Bini) - la regola NON c' e i topi ballano

REGOLA VIGENTE: NESSUNA!!! Regola di 7 metri SCADUTA nel 1987. Attualmente vige un'AUTOREGOLAMENTAZIONE che gli utilizzatori si sono AUTOASSEGNATA sulla base di 10 anni di SPERIMENTAZIONE che ha concluso che si poteva regolare il lago anche con 2 metri, 2,50 oppure 3,25. IN ATTESA DI UNA NUOVA REGOLA CHE NON C'E' i topi ballano...!!!! E per favore, informiamo con correttezza: le opere NON ubbidiscono alla SOLA messa in sicurezza, ma testualmente sono dimensionate "PER GARANTIRE LA POSSIBILITA' DI ATTUAZIONE FUTURA DELLA POLITICA DI GESTIONE DEL LIVELLI DI CUI AL REGOLAMENTO DI GESTIONE" ovvero 3,25.

ID16987 - 14/02/2012 18:18:11 - (paolob) - ...

ma cosa si intende per "messa in sicurezza del lago"?

ID16988 - 14/02/2012 18:22:53 - (Ricard53) - Stai dicendo una cosa non vera.

Mi spiace ma non la stai raccontando giusta, la regola è del 2002 e si intitola "Regolamento per la gestione coordinata del Lago d'Idro e dei serbatoi dell'Alto Chiese . Edizione 21 Marzo 2002". Le bugie hanno le gambe corte e rischiano di vanificare anche le idee e le argomentazioni comprensibili che hai esposto. Puoi raccontarla come vuoi, i progettisti non potevano esimersi dal confronto con l'esistente. Spetta alle parti in causa e alla politica cambiare le cose, ma sembra che tutto questo ti sfugga perché rimani nel pregiudizio.

ID16989 - 14/02/2012 18:30:16 - (Ricard53) - Per paolob.

Significa eseguire una serie di opere idrauliche per mettere al riparo il lago e la valle da eventi calamitosi anche di natura eccezionale (alluvioni, frane dei versanti), che nel tempo sono già avvenuti. A questo si dovranno aggiungere iniziative per la salvaguardia ambientale del Lago e per il contenimento dei livelli. Queste ultime cose si misureranno soprattutto sulla chiarezza di idee e sulla forza che a livello locale si riuscirà a mettere in campo.

ID16990 - 14/02/2012 18:32:46 - (Elena Bini) - provo a rispondere a paolob

Cerco di semplificare. La galleria degli agricoltori ha problemi di stabilit, i suoi 100 metri in San Giovanni Bianco (roccia friabile) l'hanno resa pericolante. Inoltre c' stato un revival della paleofrana, frana gi franata migliaia di anni fa, fatta di materiale argilloso, NOTA da sempre, anche PRIMA che si facessero le opere nel 1917. MA ora si deciso che pericolosa e NON VA MESSA IN SICUREZZA LA PALEOFRANA (il buon senso non va di moda), ma per evitare che in caso di piena millenaria l'acqua del Chiese eroda la paleofrana, la faccia franare, con occlusione del fiume e esondazione del lago e poi materiale fangoso a valle verso Lavenone, ALLORA si pensato di rifare una traversa (pi profonda SOLO per i 3,25) lontano dal piede della paleofrana, poi fare una nuova galleria (con 600 metri in San Giovanni Bianco) che spari fuori dal lago 300 metri cubi al secondo di acqua verso Lavenone. LA PALEOFRANA invece NON SI METTE IN SICUREZZA. Metti caso che si risolva il problema!

ID16991 - 14/02/2012 18:40:03 - (Ricard53) - Anche questo non è corretto.

Nell'Accordo del 2008 è scritto esplicitamente che si dovrà mettere in sicurezza anche la paleofrana (se lo leggeste qualche volta l'Accordo prima di parlarne a sproposito). Invece continuare sostenendo che l'attraversamento della formazione di S. Giovanni Bianco è un non senso tecnico. Oggi esistono le tecnologie sufficienti per superare con opere i sotterraneo ben altre formazioni, più inconsistenti e più pericolose. Anche qui non la raccontate giusta.

ID16992 - 14/02/2012 18:43:44 - (Elena Bini) - Spiace anche a me.....

"Mi spiace ma non la stai raccontando giusta". REGOLA e REGOLAMENTO sono sinonimi solo nel mondo di chi sguazza nel pregiudizio. Inoltre NON spargiamo falso terrorismo: di che eventi calamitosi relativi alla paleofrana andiamo vagheggiando??? Infine riscrivo per la terza volta (copia incolla meno male che esisiti!): "Le opere saranno pertanto DIMENSIONATE per garantire la sicurezza idraulica del lago d'Idro E PER GARANTIRE LA POSSIBILITA' DI ATTUAZIONE FUTURA DELLA POLITICA DI GESTIONE DEL LIVELLI DI CUI AL REGOLAMENTO DI GESTIONE" ovvero 3,25. NON si fa NULLA per la salvaguardia ambientale (forse il progetto di Parma sul conteggio della vegetazione rivierasca?), quella vera, intendo! Tantomeno NULLA si fa per il contenimento dei livelli. MA come si pu informare in modo cos poco coerente con i documenti????

ID16993 - 14/02/2012 18:47:03 - (Ricard53) - Correzione.

Intendevo dire "sostenere che l'attraversamento della formazione di S. Giovanni Bianco procuri allo stato delle conoscenze attuali futuri problemi di instabilità, è un non senso tecnico". Scusate.

ID16994 - 14/02/2012 18:50:03 - (Ricard53) - Ti ho già scritto.

Che la lingua dei progettisti è quella e doveva essere quella. Spetta a chi prende decisioni cambiare le cose. Ma vedo che non serve ribadirlo per chi non vuol vedere ne sentire..

ID16995 - 14/02/2012 18:53:58 - (Elena Bini) - tra poco devo far cena

Da AdP 5/8/2008 "Dovranno essere approfondite le proposte contenute nello studio di fattibilit predisposto dal professor Simonini per la messa in sicurezza della paleofrana. La Regione si impegna a valutare gli interventi al fine della loro finanziabilit". BASTA BALLE!!! PER FAVORE!!! DOVE SONO i soldi per la messa in sicurezza della paleofrana????? E chi ha pagato lo studio di Simonini???? Mica la Regione!!! E se poi si cos ABILI da fare 600 metri in SGiovanni Bianco, PERCHE' non si capaci di AGGIUSTARE 100 m in S Giovanni Bianco nella galleria degli agricoltori????

ID16998 - 15/02/2012 08:14:36 - (Dolcestilnovo) - Roba da Principe

Rileggendo il tutto, si capisce veramente che il confine tra commedia e tragedia una linea sottile sottile

ID17003 - 15/02/2012 11:20:03 - (paolob) - ...

ditemi se ho capito bene.praticamente per sostituire la vecchia galleria se ne vorrebbe fare una nuova pi profonda che comporterebbe ad una riduzione del livello del lago fino a 3.25m.giusto?

ID17004 - 15/02/2012 13:52:39 - (Elena Bini) - a me non viene da ridere

Per sostituire la vecchia galleria ne vogliono fare una piu LUNGA (circa 1300 m contro 700 m della attuale), non piu profonda, con il motivo che sbuchi dopo la paleofrana (che non viene messa in sicurezza). Con la nuova traversa piu bassa e con lo sfondamento del letto del fiume all uscita ottengono un maggior abbassamento del lago; con la nuova galleria ottengono la autorizzazione per un maggiore innalzamento. Totale in verticale pi di 4 metri, dentro i quali ci stanno larghi i 3,25.

ID17005 - 15/02/2012 15:29:37 - (Ricard53) - Ma Elena Bini ci è o ci fa?

Siamo ormai ai voli pindarici! Cara signora Bini, la galleria degli agricoltori non viene rimessa in funzione per il semplice fatto che ha lo sbocco nella zona della paleofrana (e tu lo sai benissimo). La messa in sicurezza della paleo frana è prevista, ma c'è anche scritto che deve essere valutata la soluzione più idonea per il finanziamento delle opere connesse. La nuova traversa ha un battente posto a 367 m slm, la discussione verte invece sui canali laterali del DMV e della risalita dei pesci, in realtà (come ho scritto nella mia lettera a VSnews dell'ottobre 2010) la Regione era disponibile ad alzare la quota minima della savanella (canale DMV) venendo incontro alle richieste di Idro, ma il sindaco, con la sua solita lungimiranza, fece spallucce. A dir la verità sono ancora in attesa che i sedicenti salvatori del Lago (Elena Bini compresa), rispondano ai miei dettagliati rilievi presenti nella lettera citata in precedenza.

ID17006 - 15/02/2012 15:40:48 - (Elena Bini) - signor ricard, legga con pi attenzione

Per lo sbocco ben quello che ho detto, i voli pindarici se li tenga per se! Ribadisco che la messa in sicurezza della paleofrana NON scritta nell'AdP (ho gia citato il passo).

ID17007 - 15/02/2012 16:55:46 - (Ricard53) - Cara Elena.

Non siete mai entrati nel dettaglio dei miei rilievi. Siccome non intendo continuare un dialogo tra sordi, sarebbe utile leggere meglio l'AdP citando i punti e non estrinsecando frasi che perdono il significato dell'insieme, come tanto piace fare a voi per gettare fumo negli occhi alle persone. Per questo ci risentiremo domani. Saluti.

ID17008 - 15/02/2012 17:53:32 - (Elena Bini) - cito il punto solo soletto

Mi scuso per non aver "citato il punto" che e uno solo, provvedo subito: a proposito della MESSA IN SICUREZZA della PALEOFRANA in tutto l'accordo SI LEGGE SOLO QUESTA FRASE che si trova nell ARTICOLO 3 (RIPRISTINO DELLE IDONEE CONDIZIONI DI SICUREZZA) dell AdP 5/8/2008: "Dovranno essere approfondite le proposte contenute nello studio di fattibilita predisposto dal professor Simonini per la messa in sicurezza della paleofrana. La Regione si impegna a valutare gli interventi al fine della loro finanziabilita". Quando in un documento trovi su un argomento una sola frase non vi e proprio nulla da estrapolare (o estrinsecare), non vi e nessun significato di insieme che si perde riguardo alla messa in sicurezza della paleofrana. L unica amara realta e che le opere proposte AGGIRANO il problema paleofrana, non lo vogliono risolvere. Viene da chiedersi il perche. Quando ci si spezza un osso mettiamo forse una costosissima pomata, poi fasciamo con bende dorate e aspettiamo che tutto si

ID17009 - 15/02/2012 17:54:44 - (Elena Bini) - ops ho perso la fine

sistemi?

ID17013 - 16/02/2012 10:02:29 - (Ricard53) - Ma secondo te è il numero delle parole che determina un impegno?

La frase che hai citato contenuta nell'art 3 dell'AdP è inserita in un documento ufficiale della Regione Lombardia (Drcreto del Presidente della Giunta Regionale n° 10130 del 19/09/2008), come tale determina un impegno preciso, la brevità semmai depone a favore della chiarezza. Spetta agli enti locali pretendere il rispetto di tutti i punti contenuti nell'Accordo, certo che le posizioni delle attuali amministrazioni di Idro e Anfo, cioè il loro snobismo confusionario che sta ormai cadendo nel ridicolo, non aiuta alla soluzione dei problemi. In realtà si ha la sensazione di un tentativo di procrastinare qualsiasi iniziativa pur di mantenere un illusorio status quo, anche se onestamente ammetto che forse tu esci da questo schema. L'unica cosa che condivido di quanto scrivi è la necessità di risolvere il problema inerente la viabilità di fondovalle; infatti, la precarietà dei versanti ha il medesimo impatto per strada e

ID17014 - 16/02/2012 10:11:31 - (Ricard53) - Continua.

Lago, questa è una cosa che ho sostenuto spesso, invitando anche tutti coloro che erano coinvolti nel progetto della nuova variante ad impegnarsi presso la Regione per trovare una soluzione ( a suo tempo ho proposto di allungare la variante in galleria fino alla Cà di Idro). Purtroppo le resistenze sono più locali che altrove (si paventa un rischio isolamento a mio avviso fuori luogo), a questo si è aggiunta una congiuntura finanziaria non favorevole, ma a tutto si può trovare una contromisura.

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