Come ingrediente la solidarietà

Dei danni e dei meriti della globalizzazione si discute da tempo e una curiosa sintesi potrebbe essere quella proposta dal “Reolt” di Bagolino. Il locale tipico gestito da Ambra e da Andrea, ricavato in via Dalumi al civico 44 in quelle che erano le cantine (i reolt appunto) di un edificio del ‘700, infatti, ha deciso di abbinare i sapori forti della tradizione bagossa alla solidarietà intercontinentale, con quei popoli che per situazioni indipendenti dalla loro volontà non hanno nemmeno la forza di crescere i loro figli. Parte del ricavato della vendita di malfatti e mereconde, col bagoss naturalmente a farla da padrone, dei piatti a base di miele, di preziosi affettati locali e di marmellate artigianali, di radicchio selvatico gustoso come solo quello della montagna bagossa sa essere e ancora di asparagi, porcini, la polenta tiragna e frittatine, andranno a sostenere l’adozione a distanza gestita da ActionAid International, il sodalizio che fra i suoi impegni ha quello di individuare specifiche aree di intervento e di pianificare, insieme alle famiglie coinvolte, un programma per affrontare a lungo termine le cause che ne determinano la condizione di povertà. Ambra ha chiamato questa scelta “Operazione Caige, che è poi il nome della bimba asiatica di 3 anni che gli “Amici del Reolt” hanno deciso di aiutare già da qualche tempo, indipendentemente dal successo della programmazione prevista per questa estate, ricca di occasioni per stare insieme. “Con meno di un euro al giorno abbiamo la possibilità di migliorare sensibilmente la vita di un bambino e della comunità in cui vive, perché non dovremmo farlo?” dice convinta Ambra senza andare a cercare altre giustificazioni, ricordandoci che a darle una mano ci sta pensando anche la Ubi Banca Bpop di Bergamo. Anche tanta solidarietà, dunque, negli aperitivi e nelle serate del Reolt.

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