Contributi per investire nei mercati esteri

Il riferimento è al decreto n. 46 del 10 gennaio che dispone i nuovi criteri applicativi del Fondo di Rotazione per l'Internazionalizzazione (FRI), fra le novità: l'ampliamento del target dei beneficiari, la riduzione del limite minimo di investimento (da 150mila scende fino a 50mila euro per alcuni settori) e l'ammissibilità di progetti realizzati congiuntamente da più imprese. La Regione metterà a disposizione 4,2 milioni di euro.

L'intervento, prima riservato alle società di capitali del settore manifatturiero, sarà aperto da quest'anno alle società di persone, alle imprese cooperative, nonché al settore delle costruzioni e dei servizi. Ad essere finanziata - informa Gruppo Impresa, società bresciana di consulenza specializzata nel campo della finanza agevolata - è la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi permanenti e di centri di assistenza tecnica post-vendita in Paesi europei ed extra europei.

Gli investimenti non devono prevedere interventi di delocalizzazione: le imprese devono obbligatoriamente mantenere la propria capacità produttiva nazionale. I programmi possono essere realizzati in forma diretta (100% del capitale sociale detenuto dall'impresa lombarda) o in joint venture. Possono essere ad esempio agevolate le spese riferite all'acquisto o alla ristrutturazione di beni immobili, i canoni di locazione, l'acquisto di macchinari e attrezzature, gli oneri per la registrazione di marchi e brevetti. L'intervento prevede la concessione di un contributo fino al 40% dei costi ammessi, parte a fondo perduto e parte tramite finanziamento a tasso agevolato. Info: www.industria.regione.lombardia.it.

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