27 Dicembre 2011, 09.00
Lavenone
Caccia

Carcassa di cinghiale recuperata nel dirupo

di val.

È dovuto intervenire il Soccorso Alpino della Valle Sabbia per recuperare la carcassa dell’ungulato abbattuto qualche giorno prima e finito in un canalone.

«Lassù non ci può stare, dovete andare a prenderlo». Non ha voluto intendere ragioni Claudio Zambelli, il sindaco di Lavenone. Così, per recuperare la carcassa di un cinghiale finito in un dirupo, alla fine ha dovuto intervenire il Soccorso Alpino della Valle Sabbia. Il delicato intervento ha impegnato quattro esperti soccorritori che venerdì scorso si son dovuti calare per più «tiri» di corda.
La vicenda però ha avuto inizio un paio di settimane prima, quando l'irsuto suino era stato intercettato dalla squadra di cinghialai valsabbini del C7 «Buona la seconda», capitanata dal vobarnese Albertino Pavoni. «Ci trovavamo fra Lavenone e la sua frazione Presegno e quel cinghiale l'abbiamo colpito in pieno - ricorda Albertino -. Lui però con un ultimo salto è ruzzolato in un punto difficile da raggiungere. Ci abbiamo provato a recuperarlo, fino a quando è venuto buio e anche il giorno dopo per ore. Era troppo pericoloso e alla fine abbiamo lasciato perdere».
Che ci pensassero gli animali necrofagi a toglierlo di mezzo, era stata la pensata dei cacciatori. Supportata, a quanto ci dicono, anche dal parere del servizio di veterinaria dell'Asl che «se dovessimo occuparci di tutti gli animali selvatici che muoiono in montagna...». La soluzione però non è piaciuta al sindaco, che, nel suo ruolo di responsabile della salute pubblica e memore della ruggine che qualche tempo fa ha rovinato i suoi rapporti coi vertici del Comprensorio C7 della Valle Sabbia, ha fermamente preteso la rimozione dell'ungulato.
Ai cacciatori non è rimasto che chiedere l'intervento degli uomini del Soccorso alpino che hanno confermato l'oggettiva difficoltà del recupero: «La carcassa dell'animale si trovava in un canalone che scaricava pietre. Per raggiungerla ci siamo calati dall'alto da più salti di roccia, poi abbiamo calato l'animale finchè i cacciatori non sono stati in grado di raggiungerlo da basso e di trascinarlo sulla strada che sale verso Presegno, nella zona dove c'è la centrale idroelettrica». Il cinghiale è stato poi portato a Nozza e smaltito con regolare procedura dal C7.



Commenti:
ID15844 - 27/12/2011 09:42:56 - (daisy) - bene

bravo al sindaco un po' meno all'asl....

ID15845 - 27/12/2011 11:41:01 - (gian) -

non giusto..chi paga la protezione civile, il sindaco? allora tutti gli animali morti nel bosco? il sindaco lo fa perch non paga lui, non giusto

ID15849 - 27/12/2011 16:16:25 - (albill) - e chi paga??

certo che per vecchie ruggini mettere in pericolo senza una reale necessità gli uomini del soccorso alpino....mi sembra proprio un azione indegna per un 1° citadino....a scanso di equivoci non ho nessun legame con il mondo venatorio (anzi..!) la mia è solo una constatazione di buon senso.La natura riciclava tutto in questo caso.

ID15850 - 27/12/2011 16:24:35 - (peter) - peter

no comment tra tutti i piu cinghiali sono loro

ID15853 - 27/12/2011 19:40:46 - (bado68) - ...

se proprio dava fastidio al sindaco,poteva andarci lui con la sua giunta a recuperare il cinghiale.Che la protezione civile(fortuna che c)era meglio lasciarla a disposizione di qualsiasi altro evento(di sicuro piu' importante che rimuovere una carcassa)

ID15854 - 27/12/2011 20:59:02 - (Giacomino) - I volontari del soccorso alpino

li si richieda per cose più importanti che riguardano le persone. Diamo atto della loro disponibilità in certi frangenti sfiorante il vero e proprio eroismo, il cinghiale poteva restare in fondo al burrone.

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