Ragazzi immaturi

Sala gremita, con più di 120 partecipanti, giovedì scorso, 13 ottobre, all’oratorio di Soprazocco, alla presenza del dott. Osvaldo Poli, noto psicologo e psicoterapeuta, per la seconda serata di “Genitori in cammino”, organizzata dall’A.Ge. di Gavardo, con la collaborazione del Comitato Genitori, dell’Istituto Comprensivo di Gavardo e dell’Amministrazione comunale.
Titolo dell’incontro: “L’immaturità: cos’è e come aiutare i figli a superarla”.

«L’immaturità è la caratteristica dominante delle nuove generazioni – afferma lo psicologo –. Mentre 30-40 anni fa l’infanzia e l’adolescenza erano caratterizzati dalla repressione di un’educazione rigida e severa, oggi ci troviamo di fronte a ragazzi immaturi, che si tengono al riparo dalle difficoltà della vita, rifiutando ciò che non piace, ciò che è doloroso». Concetti come “fatica”, “disciplina”, “rinuncia”, “sforzo”, “sacrificio” sono culturalmente sottovalutati: come risultato abbiamo a che fare con intere generazioni di ragazzi deboli, che sfuggono alla realtà non accettandone i limiti, “... la felicità perfetta della vita deve essere garantita da qualcun’altro che mi toglie e si fa carico per me di tutti i problemi”. Questa concezione deleteria, secondo la quale la realtà deve essere perfettamente conforme al principio del piacere, è purtroppo avallata inconsciamente dallo stile educativo di molti genitori. Il dott. Poli parla di madri tiranneggiate dai figli, succubi di sensi di colpa assurdi: interpretano i comportamenti di rifiuto di questi ultimi come un loro bisogno o una sofferenza latente e si sovraccaricano di fatiche e sacrifici che dovrebbero essere insite nel processo di crescita e maturazione dei figli stessi.

«Cari genitori non tutto il dolore uccide!», rassicura il relatore. E continua: «Non vi accorgete che spesso non volendo mancare di sensibilità nei confronti del figlio, contribuite a nascondere la verità della vita! Eppure siete ben consci che il dolore e la fatica toccherà anche ai vostri figli: di quale reazione, di quale adattamento saranno capaci se non richiediamo loro di affrontare le difficoltà, i sacrifici e le fatiche di tutti i giorni?». «La vita in famiglia, la scuola, i rapporti con gli amici sono una palestra dove confrontarsi, dove bisogna lavorare sui propri difetti, per smussarli, per diventare capaci di voler bene, di diventare migliori». Educare significa fare opera di giustizia e verità con i nostri figli, comporta l’accettazione dell’evidenza, dei propri limiti, significa richiedere reciprocità nei rapporti relazionali, il figlio deve saper vedere l’amore attorno a sé, ma essere anche fautore di amore.

Laddove i figli rifiutano di fare un percorso di crescita e maturità attecchisce il seme della violenza e della sopraffazione: il dolore se accettato rende migliori. Se il figlio non sperimenta la fatica non accede alla soddisfazione che è un aspetto duraturo della vita. Poli conclude, infine, con una frase di forte impatto emotivo: «Come genitori dovete amare la verità, ancor più dei vostri figli» e quindi come adulti dobbiamo fare un’operazione di verità su noi stessi innanzitutto, per poi valutare con serenità e obiettività i nostri figli per ciò che sono, cogliendone pregi e difetti, aiutandoli ad accettare i propri limiti. Se gli errori sono ammessi con verità, il ragazzo si fortifica e sarà incentivato a fare meglio in futuro, crescendo nella consapevolezza che il proprio contributo è significativo per migliorare lo stato delle cose in famiglia, a scuola, sul lavoro nella società intera.

A.Ge. Gavardo dà appuntamento al prossimo incontro in calendario venerdì 18 novembre, alle 20.30, presso l’auditorium “Cecilia Zane” della biblioteca civica di Gavardo, dove interverrà la psicologa Antonella Mininni sul tema “L’educazione dei figli passa attraverso l’amore di coppia”.
Per info www.genitoriagavardo.it.

In foto il dott. Osvaldo Poli e la platea della serata

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