05 Settembre 2011, 07.00
Vallio Terme Valsabbia
Alpini 1

«Grazie Alpini»

di Ubaldo Vallini

In una Vallio Terme dominata dal Tricolore, e premiata dal meteo che piů di tanto non č riuscito a rovinare la festa alle Penne nere gardesane e valsabbine della Monte Suello, ieri gli Alpini c’erano.

 
Ed erano tanti, nell’ordine delle migliaia.
Ancor più si è notata la partecipazione del paese che come minimo ha triplicato le presenze, riversando in strada, dai balconi e dalle finestre ben più delle cinquemila persone attese dagli organizzatori.
“Meglio di così credo non potesse andare” ha sintetizzato alla fine il sindaco Pietro Neboli, anche lui con cappello munito di penna ben calcato in testa.
 
Preceduta dal gonfalone comunale ed intervallata dalla musica a ritmo di marcia delle sue tre fanfare, la “supersezione” salodiana Monte Suello ha preso a sfilare compatta partendo in perfetto orario, alle 10 di ieri mattina, da via Sconzane nella zona alta del paese.
E la discesa lungo la Provinciale per un chilometro o poco più è avvenuta in un tripudio di folla festante ed applaudente: bambini, donne, giovani e anziani.
A dimostrazione che l’affetto per gli Alpini, almeno quello, non ha età.
 
A seguire il vessillo sezionale il Direttivo al completo, con gli una rappresenza degli Alpini in armi e dei Carabinieri, insieme alle Crocerossine.
Poi i sindaci che numerosi hanno partecipato all’evento, i vessilli delle sezioni di Brescia e di Valle Camonica, insieme a quelli delle sezioni di Bergamo, Piacenza e Trento.
C’erano, ed era ovvio, tutti i gagliardetti dei 58 gruppi grandi e piccoli che compongono la galassia Ana targata Monte Suello, i pochi reduci rimasti in zona che hanno sfilato a bordo dei fuoristrada, l’immancabile grande Tricolore sorretto da una dozzina di uomini e poi, preceduti dagli Alpini sciatori, il fiume di camice coloratissime delle Penne nere dei vari gruppi.
A chiudere la sfilata numero 59 della Monte Suello gli Alpini della Protezione civile e poi lo striscione dell’”Arrivederci a Moniga”, perché toccherà alla cittadina lacustre l’adunata del propssimo anno.
 
“Uno straordinario spettacolo di italianità e ne sono felice – ha tuonato dal palco Ferruccio Minelli, cui è toccato rivestire il ruolo di massimo rappresentante dell’Ana nazionale - e se siamo qui per qualcosa è proprio per dire a voce alta ai nostri Caduti, a chi è andato avanti e anche a chi c’è ancora, che noi Alpini ci saremo sempre, per testimoniare e non solo a parole che per noi l’Unità d’Italia è un valore fondamentale”.
 
Il tempo ha retto le sue parole fino all’ultimo, poi ha iniziato a piovere e chi c’è riuscito si è infilato nella parrocchiale che Vallio ha dedicato ai Santi Pietro e Paolo, per la messa concelebrata da don Lorenzo Cottali, cappellano alpino a Trento, ma già curato a Roè Volciano.
In attesa della cerimonia dell’ammainabandiera che ha avuto luogo alle 17 al monumento ai Caduti - anche quella premiata dalla mancanza di pioggia - è stata preceduta dal pranzo ufficiale che ha impegnato ogni spazio disponibile.


Commenti:
ID12296 - 05/09/2011 09:45:17 - (Giacomino) - Gran bell'adunata

bravi gli organizzatori, come sempre. Arrivederci a Moniga.

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