21 Agosto 2011, 07.00
Gavardo
Tragedia

Il dolore di Soseto

di val.

Giulio Mora aveva in programma di effettuare dei lavori a casa, per questo la decisione di non andare come al solito in Sardegna e la scelta della montagna.

 
Giulio Mora era partito da Gavardo il venerdì, in compagnia della moglie Simonetta che ha qualche anno meno di lui e del figlio dodicenne Luca.
Abitava a Soseto, uno degli ultimi agglomerati di case in territorio gavardese che lungo la Provinciale anticipano quel di Vallio.
La sua casa è al civico 4 e la si vede spuntare sopra la strada, raggiungibile dopo aver oltrepassato un cancello e percorso una stradina in salita, nascosta per metà da una collinetta, dietro ad un melo. Ieri in casa c’era l’altro figlio, Fabio che di anni ne ha 22, anche lui in questi giorni aveva programmato di raggiungere una località montana, con la sua fidanzata e non era ancora partito solo perché aveva dovuto adempiere a degli impegni imrovvisi.
 
Ieri pomeriggio in fretta e furia ha dovuto salire sull’auto di un’amico che si è offerto di accompagnarlo all’ospedale di Edolo, dove nel frattempo la salma di suo padre era stata ricomposta.
Giulio a Soseto lo conoscono tutti, perchè se non sono parenti sono amici.
Nel piccolo centro storico abita anche l’anziana madre.
 
Ieri pomeriggio l’afa non aveva ancora cominciato a disperdersi quando la notizia della disgrazia è arrivata.
Accompagnata dall’incredulità per le circostanze in cui è avvenuta, prima ancora che dallo sconcerto e dal dolore per l’improvvisa perdita di un congiunto.
 
“Non ci posso credere, non è vero, non può essere vero. In alta montagna? Non era certo uno scalatore lui. Sportivo si, anche in bicicletta, ma sulle vie ferrate credo non ci fosse mai stato” ci ha detto Pietro Neboli, il sindaco di Vallio che è anche suo cugino e gli abita accanto.
“Arrampicare? L’altro giorno mi ha chiesto di tenergli la scala perché aveva paura a salirci sopra” ci ha detto un altro.
 
Agente di commercio per una ditta che commercializza prodotti per l’edilizia, Giulio Mora aveva lasciato detto ad alcuni amici di dare un’occhiata alla casa, in sua assenza, che sarebbe tornato dopo pochi giorni.
Chi lo conosce bene dice che di solito amava trascorrere le vacanze in Sardegna, ma quest’anno aveva intenzione di curarsi personalmente della manutenzione della sua casetta: c’era da imbiancare, c’erano alcune cosette da sistemare.
 
Ecco dunque la decisione di fare una vacanza più breve e per questa volta in montagna, al fresco.
Il figlio più grande avrebbe fatto lo stesso.
Il lavoro di rappresentante portava Giulio ad assentarsi dal paese per gran parte della giornata, lui però riusciva lo stesso ad essere parte attiva della comunità e anche per questo era molto apprezzato.
Fra le altre cose faceva parte del consiglio di amministrazione della scuola materna di Sopraponte. 


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