08 Agosto 2011, 07.00
Bagolino
Annegamento 2

Non prendetevela con gli scout

di val.

Sarebbe un errore se per un incidente grave come questo si prendesse di mira l'intero movimento scoutistico, che rimane valida scuola di vita.

 
Francesco Paganoni era nato a Como la vigilia di Natale del 1987 e risiedeva a Cucciago, centro del Comasco a pochi chilometri da Cantù.
Dopo aver frequentato l’Istituto Magistrale Teresa Ciceri di Como, si era iscritto alla Statale di Milano dove nel 2009 si è laureato in Storia Medievale.
Chi lo conosceva lo descrive come un giovane sempre disponibile, attento alle esigenze di chi gli stava accanto.
Ora non c’è più e la sua prematura scomparsa segna per molti, familiari ed amici, una profonda ferita che sarà difficile rimarginare.
 
Troppo facile tuttavia descrivere questo spaventoso incidente occorsogli lungo il corso del Sanguinera, a 1300 metri di quota, come diretta conseguenza della “superficialità con cui troppo spesso si affrontano i pericoli della montagna”.
Parole che abbiamo sentito pronunciare - e non solo in questo caso - che però riteniamo profondamente ingenerose nei confronti di chi con tanta passione dedica parte del suo tempo alla formazioni di sé stesso o di generazioni di scout, Francesco compreso.
 
Ragazzi e adulti che crescono e continuano a crescere vivendo un profondo rispetto per la natura.
Che può essere crudele, lo sa bene chi vive in montagna.
Che però gli scout dimostrano ogni giorno di saper affrontare con cognizione di causa.
 
Difficile censire la presenza dei seguaci di Baden-Powell sulle montagne valsabbine, certo migliaia ogni anno: si sbucciano, si tagliano, perdono l’orientamento...
L’evento tragico come quello di sabato sera è un’assoluta rarità e sarebbe un peccato se servisse a mettere in cattiva luce quanto di buono fanno gli scout, per sé stessi e per gli altri. 


Commenti:
ID11941 - 08/08/2011 08:23:02 - (Giacomino) - Concordo con il direttore,

lo scautismo é una meravigliosa scuola di vita, utilissima per tanti che hanno avuto l'avventura di averne fatto l'esperienza. Il terreno in montagna é spesso aspro e può subire dei cambiamenti a causa degli eventi metereologici spesso del tutto imprevedibili. Lo scautismo semmai sarebbe da diffondere per i benefici che infonde nelle giovani personalità che si stando formando. Non si può che esprimere dolore per la disgrazia accaduta al giovane dirigente degli scaut di Como.

ID11942 - 08/08/2011 08:37:55 - (giovane) - ...

Fortuna che esiste lo scoutismo. Un insegnamento di vita e di rispetto, verso gli altri e verso la natura. Valori che ormai tra i giovani si sono persi. E' stata una tragedia, ma non accusiamo gli scout.

ID11944 - 08/08/2011 09:06:52 - (Ernesto) - ce ne fossero

di giovani cosi!!condolianze alla sua famiglia,e alla grande famiglia degli scout

ID11945 - 08/08/2011 09:09:10 - (Matteo) - Buona Strada Francesco!

Ho fatto quasi vent'anni di scoutismo, dai 7 ai 26 anni, sono stato lupetto, esploratore, rover e infine capo. Sono convinto che il metodo educativo scout sia di una completezza più unica che rara, perchè forma alla responsabilità, all'autonomia, al rispetto dell'altro, all'aiuto reciproco, alla valorizzazione dei talenti di ciascuno, alla socializzazione, perchè è una botta di salutare vita all'aria aperta, perchè educa al rispetto dell'ambiente, perchè forma cittadini, perchè ha una forte base religiosa (cattolica nel caso dell'AGESCI). Potrei andare avanti un giorno intero... Un incidente come questo non ha assolutamente nulla a che vedere con lo scoutismo, quanto piuttosto con la scelta di fare ugualmente questa attività in condizioni ambientali non perfette. E questo riguarda esclusivamente la libera scelta dei capi, che avranno valutato la situazione prima di iniziare il gioco notturno. Allora grazie agli

ID11946 - 08/08/2011 09:09:48 - (Matteo) - (continua)

scout, e Buona Strada Francesco!

ID11950 - 08/08/2011 10:27:34 - (lucaz) - E' vero

il movimento scout è una realtà validissima.Buona Strada Francesco!

ID11957 - 08/08/2011 12:18:27 - (il grigio) - Scout

Voltandomi e ricordando gli amici che con me hanno trascorso anni nello scautismo e guardando ora i posti che occupano nella società, ma soprattutto la loro etica e il loro senso del dovere, sia nel pubblico che nel privato, non posso che augurarmi che gli scout siano sempre di più.

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