Da artigiani a produttori di livello europeo

Nata come laboratorio artigianale nel 1945 (in origine il sito produttivo si trovava ad Agnosine), la Frascio spa di Lavenone è oggi un’industria con 60 dipendenti che esporta maniglie in oltre 30 Paesi (in particolare Germania, Austria e Inghilterra).

L’export rappresenta il 70% del fatturato (circa 11,5 milioni di euro nel 2006). L’azienda di Lavenone si trova oggi in una fase di ristrutturazione dopo le difficoltà degli ultimi anni (con un indebitamento superato grazie a un aumento di capitale). Dal 2001 l’amministratore delegato è Mino Pasini, manager con alle spalle un’esperienza nel settore della siderurgia.

Nel marzo del 2006 la famiglia Frascio è definitivamente uscita dalla società e oggi continua la produzione e commercializzazione di maniglie con il marchio Rds (acquisito dalla Frascio spa nel 2003 e ceduto lo scorso anno).

Nello stabilimento di Lavenone si producono oggi prodotti di qualità elevata, ma la Frascio commercializza anche maniglie «meno nobili» prodotte all’estero. «Durante il 2006 - spiega Mino Pasini - l’aumento dei costi delle materie prime è stato netto e questo fattore si è aggiunto alle difficoltà degli anni precedenti, caratterizzati da un euro forte che ostacola le esportazioni».

Anche se qualche segnale di rilancio è all’orizzonte, Pasini ritiene che per un’autentica rinascita del settore in Valsabbia sia necessario puntare sull’innovazione: «Dobbiamo essere capaci di darci una scossa - spiega - uscendo dalle classiche produzioni e puntando su materiali innovativi». Un’innovazione di prodotto (ma anche di processo) che permetterebbe di recuperare quote di mercato dove si è fatto sentire il peso della concorrenza cinese e indiana.

Da Giornale di Brescia

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