30 Maggio 2011, 08.25
Punti di vista

Raccolta differenziata

di Aldo Vaglia

I cittadini sono contenti, i sindaci innalzano il loro indice di gradimento, ma la parola magica “differenziata” nasconde molte magagne.

 
Da quando l’uomo ha cominciato a costruirsi le case ha trattato i rifiuti nello stesso modo che oggi sembra il ritrovato scientifico di qualche mente eccelsa.
Ha differenziato, bruciato e buttato lontano da dove abitava i residui privi di ogni possibilità di produrre energia.  
 
Oggi lo slogan: facciamo la differenziata mette tutti d’accordo: destra, sinistra, centro, cittadini e sindaci.
Sui rifiuti si fanno i più grossi affari, si gioca la politica, è il settore più soggetto a corruzione di tutta l’economia nazionale.
È più importante del pane.
In Italia si consumano 66Kg di pane a testa ogni anno mentre si producono 520Kg di spazzatura.
Nessuno può rinunciare a un business di questa portata, non ci rinuncia la politica meno ancora la malavita organizzata.
 
Si potrebbe dire niente di nuovo sotto il sole.
In realtà il nuovo ha inizio con i materiali che non si decompongono né  attraverso la normale azione dei microrganismi né con acqua, vento e sole.
Le materie plastiche, materiali eccellenti, hanno un difetto: sono difficili da differenziare e non tutte sono riciclabili.
È anche una questione di quantità.
Non è possibile produrre rifiuti al ritmo attuale, pensando di risolvere il problema solo con lo smaltimento.
Le risorse naturali non sono illimitate e gli ecosistemi hanno una capacità di autoregolazione limitata.
 
I rifiuti sono in linea di massima composti per il 30% da materia organica (residui di cibo), 8% vetro, 4%metalli, 24% carta e cartone, 10% legno stracci, 11% plastiche, 1% pericolosi, 12% altro.
Dall’analisi si intuisce che solo il 45% è adatto ad essere bruciato e può produrre calore, il resto o non brucia, il vetro e i metalli, o richiede più energia per essere bruciato di quella che restituisce: è il caso della componente chiamata “umido”.
 
La domanda che sorge spontanea è: perché differenziamo e perché una volta differenziato buttiamo tutto nell’inceneritore?
Le risposte sono abbastanza semplici: le sostanze combustibili bruciano molto meglio se selezionate, per accendere e alimentare il fuoco usiamo legna secca, ma una volta acceso anche se lo alimentiamo con una parte di legna verde esso non si spegne.
E il perché buttiamo tutto dentro è ancora più semplice: lo smaltimento dei rifiuti viene pagato a peso quindi più butto più guadagno.
La legge, pur chiamandoli termovalorizzatori, paga gli incentivi delle assimilate senza preoccuparsi della redditività dell’impianto e ciò che non riescono a fare le frazioni combustibili dei rifiuti lo fa il “metano”.
Cosi una normale centrale a gas che non prende incentivi viene sostituita da un termovalorizzatore che ci guadagna due volte: la prima quando smaltisce la seconda quando produce corrente.
 
Se facciamo due conti ci accorgiamo che se il termovalorizzatore di Brescia può smaltire 700.000 tonnellate anno e la produzione pro capite è 520 Kg anno, l’inceneritore che funziona a pieno ritmo può bruciare la spazzatura di 1.346.000 persone.
Il problema non è allora se i termovalorizzatori funzionano o non funzionano (quello di Brescia funziona benissimo), ma delle leggi che spingono a cacciare negli inceneritori anche quella parte di rifiuto che troverebbe una via molto più economica ed energeticamente più conveniente.
 
La domanda che il cittadino deve porsi non è: se e come fare la differenziata, ma che fine fanno le frazioni dei rifiuti e chi ci guadagna.
 


Commenti:
ID9996 - 30/05/2011 10:25:06 - (sonia.c) - c'è sempre il barbatrucco..

dobbiamo porci molte domande e non avere paura di trovare le risposte.....la cultura ecologica latita nel quotidiano ! sento gente che si lamenta che le borsine ecologiche si rompono....

ID9998 - 30/05/2011 11:32:39 - (Dru) - alcune domande che farei io.

Premesso che Aldo dice cose che se suffragate da dati oggettivi sono sacrosante, e io conoscendolo non lo metto nemmeno in dubbio, bisognerebbe capire se queste conclusioni sono pervenute solo ora, dopo lunga e meticolosa elaborazione del soggetto in questione, o se anche 10/15 anni fa il suo pensiero in proposito era questo e cioè che il mondo dei rifiuti va a finire negli inceneritori e quindi si è già risposto alla domanda tutta ideologica di quegli anni là : è giusto costruire gli inceneritori?Dopo questa, le domande sono per ciò che concerne un dato di fatto e per riuscire a rispondere con più celerità alla prima domanda che ho posto e in ultima analisi per essere nuovamente intuitivi.Cosa impedisce alla nostra gente di intuire dove va il mondo invece che di seguire ?

ID10001 - 30/05/2011 11:36:44 - (Dru) - in conclusione

Cosa impedisce all'Italia di oggi di porsi nuovamente tra i primi al mondo nell'intuire le tecnologie, unica vera arma per il progresso ? La politica pasticciona e arraffona ?Le ideologie che fermano perchè vogliono guardare a troppo lontano (sia in avanti che indietro) rispetto ai tempi ?Le corporazioni e le mafie che vedono nell'intuito visionario, terreno che gli cede sotto i piedi ? Bisogna cambiare le Politiche , non cedere troppo alle visioni ideologiche e soprattutto liberare le nuove energie dalle corporazioni e finalmente rispondere a questa e unica domanda: cosa dobbiamo fare per rendere più efficienti questi inceneritori ? Ma questa domanda lasciamola ai tecnici, noi occupiamoci di creare il terreno perchè questo avvenga.

ID10026 - 31/05/2011 09:29:43 - (Aldo Vaglia) - Per Dru

Cerco di dare qualche risposta alle domande che poni e che non si trovano nell'articolo. 1) Non ho niente contro gli inceneritori, sono un modo per diminuire del 70% il volume dei rifiuti e salvaguardare il 70% del territorio dalle discariche. Ci sono problemi tecnici da risolvere per quanto riguarda l'inquinamento, ma sono inferiori a quelli delle discariche. Detto questo passiamo al secondo punto. 2) Si deve bruciare cio' che non si puo' riciclare o utilizzare in modo piu' conveniente, l'umido non deve essere bruciato, deve essere raccolto diversamente, ha un contenuto energetico elevatissimo sia come concime che come alimento, non rende niente dal punto di vista calorico perche' l'acqua non brucia. 3) I termovalorizzatori non devono diventare centrali elettriche camuffate che fruttano gli incentivi delle rinnovabili perche' classificati tra le assimilabili. Se la corrente venisse pagata al prezzo di mercato, non ci sarebbe convenienza a bruciare cio' che

ID10027 - 31/05/2011 09:34:29 - (Aldo Vaglia) - continua

non da' resa energetica. Si creerebbe un mercato dei rifiuti non drogato e il materiale rifiuto potrebbe ridiventare non piu' spreco ma risorsa.

ID10043 - 31/05/2011 15:59:33 - (Dru) - non ti ho chiesto se non hai niente contro ora...

Ti ho chiesto se 10/15 anni fa avevi la stessa opinione che hai ora degli inceneritori.Poichè la verità sempliciter non contempla la verità quando è cioè la mutevolezza della stessa, temporizzarla, la mia domanda richiede onestà intellettuale, che in te ho riconosciuto negli scritti, allora sei convinto di essere stato di aiuto per il progresso perchè lo hai anticipato sempre con queste analisi o con le analisi fatte sopra sei solo in ritardo ? Per riflettere... meglio tardi che mai, ma però vediamo da dove derivano appunto i nostri ritardi, anche se mi risponderai che tu è da da sempre che lo pensi , perchè è appunto da lì che provengono.

ID10046 - 01/06/2011 09:04:50 - (Aldo Vaglia) - Per Dru

Ti rispondo con la speranza di aver capito la domanda. L'avvento del termoutilizzatore di Brescia e' stato accolto con favore da tutti quelli che vedevano nelle discariche il massimo spreco di un consumismo scellerato dell'usa e getta senza preoccuparsi delle risorse che gia' allora con le varie crisi petrolifere erano considerate limitate. L'avvento di Cina e India non solo come produttori, ma come grandi consumatori imporra' una revisione totale dei nostri comportamenti. Se mi chiedi se sono arrivato prima di Tremonti a queste conclusioni, ti rispondo di si. Forse ne era consapevole anche lui, ma la politica dice in genere il falso e segue e non precede gli eventi.

ID10049 - 01/06/2011 09:51:08 - (Dru) - In definitiva....

....nei primi anni durante i quali l'inceneritore di Brescia veniva messo in funzione tu eri per questa forma di smaltimento ..... significa che non avevi corporazioni da difendere, ideologie preconcette e soprattutto non eri in politica. Ecco il motivo per cui molti italiani allora scelsero Berlusconi, lui aveva tutte queste tre prerogative... ora sembrerebbe non più.

ID10055 - 01/06/2011 13:33:01 - (Dru) - ....ed ecco perchè la sinistra non ha ancora queste prerogative....

"La Cassazione ha deciso: si svolgera' il referendum sul nucleare. E' stata accolta l'istanza del Pd: il referendum sara' impostato in maniera differente. Il Pd aveva chiesto di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel dl omnibus. Dopo la decisione dei Supremi giudici, la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applichera' alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare." Berlusconi su una cosa ha evidentemente ragione, la sinistra è stata una delusione e un danno per il paese, ha torto nel ritenere che la soluzione sia la destra che ha costruito fuori dal suo gabinetto di governo. Rimane solo lui, che desolazione. La cassazione è il baluardo più duro della casta più dannosa d'Italia, la magistratura. Non vederlo è un peccato che non ci dovremmo permettere, farcelo vedere è stato tutto merito di Berlusconi.

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