Nozza, il ponte, i tedeschi e i partigiani

È stata una giornata particolare, quella vissuta domenica scorsa dal pubblico che gremiva la sala conferenze dell’Oratorio di Nozza. Un momento speciale per gli abitanti di questo borgo, che hanno voluto ascoltare dalla voce di un dei protagonisti la vicenda legata alla distruzione del ponte posto sul torrente Nozza, avvenuta nella mattina del 27 aprile 1945, da parte dell’esercito tedesco in ritirata.

A distanza di 66 anni da quel drammatico episodio, il gruppo «Volontari dell’Oratorio», coordinato dal dottor Salvatore Magnacca, in collaborazione con i ragazzi della Scuola media «Glisenti», ha invitato Ennio Doregatti, classe 1920, all’epoca comandante della brigata «Perlasca» delle Fiamme Verdi, intervistato da Giambattista Guerra.

Il comandante Toni, così era conosciuto Doregatti, ha portato la propria commossa e sentita testimonianza dopo aver ascoltato – letta dall’attore Stefano Corsini – la dettagliata relazione stilata da parroco nozzese di quel tempo, don Primo Leali, e i toccanti ricordi di alcuni abitanti del paese, all’epoca poco più che ragazzi, raccolti ed esposti con partecipazione da studenti e insegnanti.

Con estrema lucidità, Ennio Doregatti ha ripercorso i momenti salienti degli ultimi giorni dell’aprile 1945: da quando un gruppo di militari tedeschi fece brillare le mine poste sul ponte del torrente Nozza alle vicende legate alla resa di una prima colonna, composta da circa 300 militari tedeschi alle difficili e complesse trattative che il 29 aprile portarono una seconda colonna militare germanica, ben più numerosa e armata della precedente, ad arrendersi sotto la minaccia di un eventuale bombardamento alleato.

Un racconto coinvolgente e ricco di umanità, quello del comandante Toni, che non ha certo lasciato indifferente il pubblico presente.

In foto Ennio Doregatti intervistato da Gianbattista Guerra

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