27 Marzo 2011, 14.45
Gavardo
Immigrazione

Voglia di futuro

di Ubaldo Vallini

Versatili e determinati, con una gran voglia di futuro per sé e per i propri figli. Ecco gli immigrati di “lungo corso” che sabato sera si sono raccontati a Gavardo.

L’occasione è stata cercata dal Comitato Sopra la Panca che nella sala delle riunioni della biblitoeca di via Quarena ha proposto un incontro di quelli che dovrebbero esserci più spesso, se l’obiettivo di tutti fosse quello di  togliere di mezzo quel velo di diffidenza che troppo spesso impedisce all’incontro fra culture diverse di diventare costruttivo.
A coordinare gli interventi lo storico e giornalista Marcello Zane che con un breve intervento e qualche domanda ha accompagnato la voglia di tre immigrati di comunciare la propria esperienza di vita.
 
Storie di immigrazione che nel loro svolgersi, e di questo se ne sono accorti presto tutti i presenti, ricordano molto da vicino quelle di emigrazione sentite mille altre volte, quando la scelta di affrontare l’ignoto l’avevano fatta i parenti prossimi o lontani che tutti noi abbiamo avuto.
Difficile comprimere tutto in due ore abbondanti di dibattito, figuriamoci in poche righe.
 
Aziz è arrivato nel 1990 dal Senegal, in tasca la voglia di andare negli Usa e l’unica cosa che gli era stata invece concessa: un visto di una settimana per il nostro Paese.
Sei anni in clandestinità, prima come “vu cumprà” poi nel lavoro nero. Il primo contratto di lavoro vero come conciatore di pelli, poi saldatore, ora macellaio, domani chissà…
Di lui molto hanno raccontato le parole, ma soprattutto la vivacitĂ  dello sguardo.
 
Fiero delle sue origini: “il Senegal è uno stato aperto, tollerante, così sono stato formato e così sono arrivato in Italia”.
Certo dei suoi desideri e tranquillo nelle scelte: “mi è subito piaciuta la lingua, sono cittadino italiano dall’anno scorso, per me e per i miei figli il futuro è qui”.
Consapevole dei suoi diritti e di quel che passa sopra la pelle degli immigrati: “siamo un business, con leggi fatte apposta per fare cassa a cominciare da quello che ci fanno spendere ogni volta per le marche da bollo, ho fatto ogni genere di lavoro e ho dovuto sopportare di tutto prima di diventare un cittadino come tutti gli altri, ora nei miei confronti esigo correttezza”.
 
Ali è il 5° di 11 fratelli ed era al secondo anno di Giurisprudenza a Casablanca quando ha deciso di andare a studiare in Francia.
Gli sembrava però di essere ancora a casa: la stessa lingua, le stesse facce.
Così ha deciso di raggiungere un fratello che si era stabilito a Foggia dove ha trovato degli amici italiani che gli hanno fatto apprezzare l’Italia ed aiutato negli studi. A Vieste frequenta l’Alberghiero.
Era il 1988.
Di quel primo periodo ricorda che non esistevano ancora i cellulari e comunciare con casa era difficile, fra i primi acquisti un vocabolario per imparare la lingua.
 
L’amore vero per il nostro Paese è scattato quando gli è capitato di vedere il Garda: “questo è il posto in cui voglio vivere”. Lavora in campeggio, poi come barista, mette su famiglia.
La sua voglia di confronto e di novità lo portano nel 2.000 ad essere fra i fondatori di una prima associazione culturale e prende così il via la sua partecipazione al vasto mondo del volontariato: ambulanze, protezione civile… fra gli immigrati è un’istituzione e non disdegna mai nessun tipo di confronto con coloro che hanno qualche cosa da insegnargli.
“Mi piace partecipare in modo attivo – dice -. Del resto se voglio che i mieri figli possano avere un futuro la cosa migliore che posso fare per loro è dargli un buon esempio”.
 
La terra natale di Nadeem Ussain è il Pakistan e lui l’ha lasciata quando aveva 17 anni per andare in Turchia.
Dopo alcuni mesi trascorsi ad Istambul si è fatto però spedire dai suoi i soldi necessari per raggiungere l’Italia.
E’ l’unico dei tre ad essere arrivato via mare da clandestino, 15 anni fa. Undici giorni su un cargo, 127 persone stipate in 3 stanze con niente cibo e poca acqua, fino a Lecce.
Raggiunge Milano con un gruppo di amici, raccoglie un bel po’ di pomodori al Sud poi trova lavoro a Monticelli Brusati e poi ancora in un ristorante a Rovato.
Come molti altri nelle sue condizioni ha conosciuto l’umiliazione di dover pagare per avere un contratto di lavoro che gli permettesse di ottenere un permesso di soggiorno.
 
Poi il lavoro regolare come manovale in una ditta di Cunettone, la scuola di specializzazione edile, il lavoro autonomo insieme ai fratelli, l’impegno nell’associazionismo culturale, sociale e sindacale.
La prima cosa che sempre fa Nadeem quando incrocia lo sguardo di qualcuno è sorridere. Perché nell’incontro con l’altro lui cerca complicità e propone buonumore.
Lo divertono anche i paradossi: “Sono un imprenditore ormai, ma mi capita che mi guardino come se fossi appena sceso dalla barca” e ride gorgogliando di gusto.
 
La sala è piena e le domande fioccano numerose.
Ce ne sarebbe per ricominciare da capo a guardare la voglia di chiedere e di raccontarsi da una e dall’altra parte.
Però c’è il tè caldo marocchino alla menta che aspetta.
C’è ancora tempo per crescere, anche se non basta mai.
 
 


Commenti:
ID7973 - 27/03/2011 18:56:57 - (sonia.c) -

grazie signor Vallini ! bellissimo articolo!

ID7975 - 27/03/2011 21:38:19 - (ric) - bene

finalmente qualche buon esempio di extracomunitari regolari che lavorano, anche se AZUZ ha parlato solo diu diritti e non di doveri....Il lupo perde il pelo ma non il vizio?

ID7978 - 27/03/2011 23:10:00 - (ubaldo) - Chi?

Scusa ric, potresti farmi il favore di far sapere anche chi è il lupo e qual è il vizio a cui ti riferisci? Ubaldo Vallini

ID7979 - 27/03/2011 23:47:43 - (ric) - il lupo e il pelo

riferito ad Azuz nel senso che stranamente gli extracomunitari parlano sempre e solo di diritti e mai di doveri, non era riferito certamente a te. ciao e scusa se non sono stato chiaro

ID7980 - 28/03/2011 08:11:05 - (ubaldo) - Il lupo e il pelo

Beh, non è certo quello che ho scritto. E tu mi sembri un tantinello prevenuto ric. E' proprio a causa di questo tipo di pregiudizio che le brave persone come Aziz devono rispettarli eccome i loro doveri, anche di più, prima di vedersi riconoscere dei diritti. Molto più di me e di te per intenderci.

ID7982 - 28/03/2011 10:19:13 - (Granma) -

la vita è molto più difficile per loro che per noi. Non mollate.

ID7983 - 28/03/2011 11:12:00 - (giovane) - ma

Credo che siano poche le persone che punterebbero il dito contro queste persone. Lavoratori, che han messo su famiglia e che si sono integrati. Credo che il pregiudizio sia verso chi commette reati di qualsiasi genere. Prendiamo il bosniaco che nel weekend ha ucciso una donna col suo suv. Prima domanda, come fa a permettersi un suv? Ubriaco alle 9 di mattina tasso alcolemico 4 volte maggiore alla soglia. Già conosciuto alle forze dell'ordine. Ha fatto sorpassi azzardati fino a schiantarsi contro una bmw uccidendo la donna. Ora, poteva essere anche un italiano a commettere tutto ciò, ma quando si legge che è un immigrato credo che nasca la rabbia e si inneschi il pregiudizio di cui si parlava precedentemente.

ID7984 - 28/03/2011 11:26:52 - (DOXAL) -

Mi pare di capire che Aziz sia cittadino italiano come me, Ubaldo e Ric. Direi che il suo dovere principale sia pagare le tasse e i suoi diritti siano quelli di cui dobbiamo godere tutti proprio in quanto contribuenti. Tutto li'. Se non paga le tasse come fanno alcuni parrucchieri, dentisti, imprenditori ecc. allora dovrebbe essere perseguito dalla legge e vergognarsi di godere di diritti che non merita di godere. Puo' darsi che Ric conosca il modello unico di Aziz...

ID7986 - 28/03/2011 11:48:52 - (assenzio) - Per Giovane

Seguendo il tuo ragionamento lo stesso pregiudizio si dovrebbe innescare anche per tutti i possessori di un suv. Ma non è così. Ammettilo: è più l'immigrato a darti fastidio che il reato, altrimenti non ti sarebbe nemmeno venuto in mente di utilizzare quell'esempio. E se questo non è razzismo cos'è?

ID7990 - 28/03/2011 12:52:22 - (giovane) - Per assenzio

Mi dispiace si sbaglia. Il discorso Suv nato semplicemente perch il soggetto in questione era gi conosciuto dalle forze dell'ordine per altri reati. Semplicemente mi chiedo come abbia potuto acquistarlo. Farei lo stesso ragionamento se fosse un italiano, poi lei libero di pensarla come meglio crede. buona giornata

ID7991 - 28/03/2011 13:02:34 - (UN SORRISO) - In ognuno di Noi

In ognuno di noi c il sospetto per l'altro anche nell'immigrato che viene in Italia ha il sospetto verso di noi tanto che molti non accettano la nostra cultura e il nostro modo di vivere e non sempre c la volonta di volersi integrare perch fa parte del nostro essere uomini non facile accettare subito l'altro facciamo fatica ad accettare i vicini di casa ad acettare chi la pesna diverso da noi politicamente.In Africa i tutsi e gli huti vivono a gomito e si uccidevano a vicenda nei paesi Arabi i mussulmani sciiti sono in collera con i mussulmani sunniti e si uccidono a vicenda i Palestinesi non accettano l'esistenza di Israele e gli Israeliani colonizzano i loro territori per cui vedete che ce ne per tutti il problema che ci riempiano tutti la bocca con parole come accettazione integrazione razzismo ecc ecc ma poi al concreto difficile metterlo in pratica.Purtroppo l'uomo ne deve fare ancora di cammino verso l'insegnamento di Cristo per mettere in pratica il suo insegnamento.

ID7994 - 28/03/2011 13:36:45 - (valdo) - Sorella televisione

Siamo alle solite: al pelo nell'uovo, alla pagliuzza e non alla trave. Nella nostra realta' virtuale i problemi non sono le centrali nucleari che scoppiano o le guerre che divampano. Sono gli immigrati e le scappatelle di un vecchio che non e' capace neanche di andare a puttane e ne fa un problema di stato. Assistito da una schiera di inetti lautamente pagati dai contribuenti, che perso lo scanno non saprebbero piu' chi servire. Due articoli uno sull'unit d'Italia scritto da Ali Stati e questo di Ubaldo danno la misura di cosa e' la dignita' dell'uomo . Peccato che ad insegnarcela siano quelli che spregevolmente vengono definiti extracomunitari.

ID7995 - 28/03/2011 13:43:03 - (valdo) - Scranno non Scanno

A parte le vocali accentate che non escono ho tralasciato una erre, non era intenzionale.

ID7999 - 28/03/2011 14:22:24 - (UN SORRISO) - inizio

Mio padre ha lavorato per 35 anni alla Falck si impegnato a quei tempi nel Partito Socialista ha contribuito a rendere migliore l'Italia con il suo lavoro con la sua onesta con il suo senso di democrazia se oggi l'Italia democratica e libera e possiamo dire ci che vogliamo lo dobbiamo a migliaia di persone che come mio padre hanno contribuito a rendere migliore l'Italia con il lavoro e con l'impegno politico per cui credo che la misura della dignit dell'uomo non sia misurata sugli articoli scritti dall''Ubaldo o da Al e nemmeno oggi purtroppo di moda dire che l'Italia con gli extracomunitari che vengono nel nostro paese sembra che grazie a loro tutto sia migliore in questa Italia non non ci st a questo modo di dire e vedere le cose e tutto ci mi f arrabiare diciamo le cose come stanno basta girare tutto all'incontrario grazie agli Italiani che come mio padre hanno dato all'Italia la capacit di essere terra dove gli extracomunitari desiderano venire e vivere con i loro.

ID8000 - 28/03/2011 14:25:29 - (sonia.c) -

mi sembra di rinascere a leggere questi bellissimi commenti!!bravissimo valdo!fatevi sentire abbiamo urgentemente bisogno di buoni maestri...........

ID8001 - 28/03/2011 14:26:22 - (UN SORRISO) - fine

famigliari e allora grazie a chi viene a contribuire con l'onesta e il rispetto delle regole e della convivenza civile per l'Italia ma che sia dato il giusto valore nella scala di riconoscenza ai nostri Italiani che sono passati oltre come mio padre ma che nessuno ricorda percfh hanno la memoria corta.

ID8008 - 28/03/2011 15:12:51 - (valdo) - Caro sorriso

Come le colpe dei padri non ricadono sui figli, non ricadono sui figli nemmeno le virtu'. I Socialisti Italiani che hanno contribuito a creare questo paese civile e libero non sono nemmeno menzionati da quei Socialisti, Craxi e Berlusconi, che l'hanno ridotto a un puttanaio corrotto e ridicolo.

ID8039 - 29/03/2011 11:41:00 - (UN SORRISO) - Valdo comprendi

Comprendi ciò che voglio dire e cio che al di là della politica socialista comunista o democristiana bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ci che è di Dio per cui diamo a ognni cosa il giusta valore.

ID8386 - 09/04/2011 00:41:00 - (antonio65) -

w gli immigrati , scacciamo gli italiani ipocriti e servi corrotti del sistema NANO , togliamo i crocefissi , insegnamo il corano come materia scolastica, basta donnine che sculettano in tv , burka per tutte le donne , inseriamoli al governo , nelle forze dell'ordine ecc.. ecc... togliamo le foto e i nomi dai monumenti di quei poveri ..... che si sono fatti uccidere per darci una liberta..... X SORRISO : lascia perdere hai partita persa... X UBALDO : scusa il post ma non ce l'ho con te ...

ID8403 - 09/04/2011 21:40:45 - (sonia.c) -

si può convivere con gli immigrati, si DEVE scacciare i servi corrotti dal nano, si può togliere i crocifissi e avere una religiosa umanità, il nome di peppino impastato è stato tolto da una via per opera dei soliti noti nazi-leghisti..vado avanti????

ID8404 - 09/04/2011 21:59:05 - (sonia.c) -

unità.it: uomini e talpe: blog leonardo: quanto costa esattamente in vite umane vincere le elezioni in Brianza???

ID8406 - 09/04/2011 22:15:49 - (sonia.c) -

micomega .it i fili spinati della nostra mediocrità, di annamaria rivera.

ID8407 - 10/04/2011 00:46:00 - (antonio65) - vai avanti !!!!!!!!!!!

http://100cosecosi.blogspot.com/2010/08/forza-nuova-la-faccia-nascosta-delleros.htmlhttp://it.novopress.info/5767/vittoria-politica-di-forza-nuova-a-conegliano/http://www.forzanuovabrescia.org/http://www.youtube.com/watch?v=E-0ZgZ4HdDI

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