Le risorse potrebbero venire dall'Iva

Dal vicepresidente della Comunità montana della Valsabbia arriva una proposta provocatoria: un azzardo fiscale per risolvere l’eterno problema della nuova superstrada che non si riesce a completare. L’idea è quella di «girare» all’attuazione del progetto una mensilità dell’iva pagata dai valsabbini.

L’idea di Bontempi è stata sottoposta ai ministri delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, e delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.

«Se il primo lotto Vobarno-Sabbio Chiese della superstrada non viene completato perchè mancano i circa 30 milioni di euro necessari - dice il vicepresidente - teniamoci una mensilità dell’iva proveniente dal nostro territorio e completiamola con quel denaro».

Una proposta presentata con una lettera ufficiale ai responsabili dei due dicasteri. «Visto che all’interno della Comunità montana ho la delega alla viabilità - spiega Bontempi ai due ministri - mi permetto di sottoporvi la soluzione ai quasi 30 anni di attesa del completamento di questa arteria da parte di chi la valle la percorre quotidianamente».

«Il nostro territorio è assai produttivo - continua Bontempi - e conta oltre 6.000 titolari di partita iva. Esistono inoltre numerose aziende di dimensioni importanti che danno lavoro a migliaia di dipendenti. I contribuenti della Valsabbia sono quindi parte importante delle entrate tributarie dello Stato, ma in cambio non ricevono adeguati servizi, e neppure vedono realizzate strutture in grado di dare risposte a problemi importanti come la viabilità. In sostanza, i valsabbini danno tanto allo Stato ma ricevono poco o nulla».

«La nostra proposta - spiega il vicepresidente ai ministri - è quella di chiedervi di poter trattenere sul territorio, prima della fine del corrente anno, una mensilità di iva versata dai nostri cittadini da utilizzare per la realizzazione della strada di fondovalle. In un mese si introiterebbe una cifra sufficiente, e questo gettito, anziché finire nelle casse dell’erario, in via del tutto straordinaria e attraverso un codice apposito finirebbe nelle casse della Comunità montana della Valsabbia, che così, in tempi brevi, completerebbe tutte le procedure tecniche necessarie per la realizzazione della strada in oggetto».

In questo modo, secondo Bontempi i valsabbini potrebbero veder realizzata in tempi rapidi un’opera attesa da decenni e per la quale, ancora oggi, non esiste la necessaria copertura finanziaria.

«In Valsabbia tutti ci hanno provato, senza distinzioni di schieramento politico. Ma pur con l’impegno dei politici locali e anche dei parlamentari la soluzione, che consiste unicamente nel trovare i fondi per coprire il costo, non arriva. Nel frattempo - conclude l’esponente dell’ente comprensoriale - il traffico è aumentato in maniera impressionante, così come l’inquinamento e i pericoli per motociclisti, ciclisti e, soprattutto pedoni, con incidenti frequenti e in alcuni casi anche mortali».

Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi

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