26 Novembre 2010, 15.00
Pensieri

Le femministe?

di Itu

«Mi piacerebbe che le donne potessero riabbracciarsi e dare di nuovo impulso vitale, abbandonando le armi della competizione».

 
Trovo che per questo giornale passano persone specialissime che rincuorano il mio malessere e mi aiutano a riflettere su quello che accade.
Mi riferisco in particolare al rimando di un attento lettore che commenta l’articolo “Le ere che cambiano” ricordando la funzione spavalda e provocante delle femministe di antica memoria, figure che nel loro confusionario stabilire patti nuovi nella società hanno giocato carte impensabili, ma che non sono state sviluppate per le generazioni future.
 
Io faccio parte di quell’onda anomala, figlia di donna lavorante in compromesso con gli impegni di famiglia, impegnata negli studi e nell’allora beatitudine di ventagli di scelte diverse.
Lanciata nella corsa della realizzazione personale giĂ  da giovane mi rendevo conto che innamorarsi e tirar su famiglia sarebbe stato un colpaccio al mio rigoroso studiare e approfondire la professione.
 
Le femministe credevano che non ci fosse da scegliere, si trattava di competere sullo stesso piano con gli uomini, quindi ridurre l’ambizione e giocare il potere del denaro guadagnato.
In quel passaggio che giĂ  allora fu letto illusorio funzionava intanto il sistema di aiuto in casa di famiglie numerose e strette di legami, i figli crescevano senza sensi di colpa materni sotto gli occhi di nonne, zie, cugini ed anche vicini di casa.
 
La vita è andata avanti, le scelte si sono fatte stringenti e quasi al capolinea con i tempi è arrivato l’amore ed i figli: peccato che non potessi più riferirmi alla generazione di mia madre, lontana dalle origini ho cominciato vistosamente ad inciampare, l’inadeguatezza nel correre dietro ad un ruolo che non riuscivo a coprire né in famiglia né sul lavoro ha mandato all’aria tutte le mie prospettive.
Adesso sto campando in compagnia di tante altre donne che come me sono rimaste strizzate nell’ambito stretto di identità frantumate, senza più neanche immaginare un cambiamento in tempi di crisi, in una età di mezzo e con figli che ancora hanno bisogno della mia presenza.
 
Non credo che il femminismo che fu sia un parametro da rivalutare, mi piacerebbe invece che le donne potessero di nuovo riabbracciarsi e dare di nuovo impulso vitale, che abbandonassero le armi della competitivitĂ  che hanno sfinito le forze che nelle donne hanno profonde radici nella loro presenza in aiuto, assistenza e accoglienza.
 
Si tratta di inventarci nuovamente, di ridare valore alla funzione di donne, una carta che potrebbe restituire dignità e credo che ciò è possibile solo con l’aiuto dell’altra metà del cielo.
Chissà se i tempi sono maturi per lasciare all’era berlusconiana la visione di donne umiliate, forse possiamo cominciare da questo momento ad usare l’intelligenza non per la conquista ma per ridimensionare i ruoli.
 


 


Commenti:
ID5178 - 26/11/2010 23:31:00 - (valdo) - Siamo stati comunisti e femministe con orgoglio

Mi piacerebbe un sano sussulto d'orgoglio invece di piangerci addosso. Ebbene si, siamo stati comunisti e femministe, perche' a quel tempo i giovani non potevano essere democristiani o craxiani e l'alternativa era essere fascisti. Non siamo stati comunisti per Marx, Lenin, o Mao Tse-Tung, ma contro la guerra nel Vietnam. Le donne non erano le donne degli uomini, il loro motto era "io sono mia", si sono battute per diritti civili li hanno anche ottenuti, sono state parte civile nel processo del Circeo. E' meglio andare al grande fratello? La Russia non interessava a nessuno era sconosciuta. Si era di sinistra per l'America, per l'America pacifista e non guerrafondaia, per Marcuse, per Ginsberg, per Kerouac, per ho Chi Min, per Joan Baez, per Martin Luther king, per Bob Dylan, per Erica Jong, per Cuba e il Che Guevara. E' stato il movimento politico-culturale piu' interessante del 20 secolo e noi ne siamo stati partecipi. E' finito? E' finito dove e' nato in America negli

ID5179 - 26/11/2010 23:36:00 - (valdo) - continua

anni 80 con i Regan e i Bush. Cosa vogliamo rinnegare? Con chi era meglio stare?

ID5183 - 27/11/2010 14:05:00 - (Giacomino) - Un sano sussulto

Grazie Valdo, ho avuto un sano sussulto.

ID5199 - 28/11/2010 11:07:54 - (Giacomino) - Riprendo

Cosa rinnegare? Caro Valdo, niente da rinnegare e lo possono sicuramente dire anche quelle donne che sinceramente e convintamente credevano che la storia per certi versi troppo arcaica poteva e doveva cambiare e qualcosa è davvero cambiato, ho nostalgia di quegli entusiasmi, per cui niente da rinnegare, casomai qualcosa da rimpiangere. Cara amica che scrivi qui sopra anche tu sei una persona speciale.

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