«Maggiore sinergia fra le Rsa valsabbine»

Nell’ultimo secolo si sono succeduti alla guida della fondazione «Angelo Passerini» sette presidenti. Dallo scorso anno, l’avvocato Emanuele Corli, già sindaco di Vestone, è stato chiamato a presiedere l’ente. Nel suo impegnativo mandato, Corli è coadiuvato da un consiglio di amministrazione composto da sei membri, uno dei quali, per statuto, è nominato dalla famiglia Passerini, che è sempre stata vicina alla fondazione.

Corli fa mistero delle difficoltà legate alla gestione di un’articolata realtà come la Fondazione «Angelo Passerini», che oggi può contare su numeri di assoluto rilievo nel campo dell’assistenza: dispone infatti di una struttura con 99 posti letto, dei quali 75 sono riservati a persone anziane non autosufficienti, mentre 24 sono dedicati a malati affetti dal morbo di Alzheimer. Negli ampi spazi della residenza sono inoltre ospitati un centro diurno integrato, che accoglie 30 persone, e un nido convenzionato con gli enti pubblici per 48 bambini. Dal settembre del 2006 la Fondazione si è, oltre al resto, dotata di un Centro residenziale per cure palliative, attraverso l’approntamento di otto camere, provviste di altrettanti posti letto accreditati con il servizio sanitario regionale, e di una Casa albergo che può ospitare 10 persone.

I problemi ai quali accenna il presidente sono quelli di contemperare le stringenti esigenze di bilancio con la necessità di rispondere al meglio ai crescenti bisogni che il territorio dell’alta valle esprime. Per colmare questo gap, Corli «auspica che in un prossimo futuro le cinque fondazioni valsabbine, che da Bagolino a Gavardo, si dedicano all’assistenza possano collaborare e sviluppare congiuntamente azioni sinergiche al fine di unire efficienza e qualità dei servizio, tenuto conto che questi enti rappresentano elementi di fondamentale importanza per il territorio».

Il presidente sottolinea tuttavia che «al di là di questi problemi di carattere amministrativo e gestionale, la gente dell’alta valle è profondamente attaccata alla “Fondazione Passerini”, un legame che si esprime sia attraverso numerosi attestati di stima nei confronti degli operatori , sia con elargizioni a favore dell’ente. Ma non solo: nell’espletamento dei loro compiti, gli oltre 120 addetti della fondazione sono quotidianamente coadiuvati da volontari che non fanno mancare il loro aiuto a favore degli ospiti della struttura».

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