I figli così come sono

“Oggi più che mai, i figli hanno bisogno di verità e giustizia”. Esordisce con questa frase, di fronte a una platea di oltre 150 persone, il dott. Osvaldo Poli, relatore del secondo incontro del percorso “Genitori in cammino” tenutosi mercoledì 20 ottobre presso l’auditorium “C. Zane” di Gavardo. Tema della serata: “Il figlio: né asino né re”.
Giustizia, onestà e verità concetti che sono stati ribaditi con forza durante tutto il suo articolato discorso. “Per amare i figli - argomenta dott. Poli - bisogna amare la verità, ancor più dei figli stessi. Anche i figli hanno bisogno di verità. Non c’è crescita, non c’è formazione senza la verità e la giustizia”.
Affinché si affermino la verità e la giustizia si richiede da parte dei genitori le virtù della prudenza e dell’accortezza, nonché la lucidità di capire come stanno le cose, dando il giusto significato ad ogni avvenimento.

Da qui l’esortazione rivolta ai genitori a vedere il proprio il figlio per ciò che è e non per come vorrebbero che fosse o immaginano che sia. Questo implica, necessariamente, un percorso di crescita da parte dei genitori stessi, i quali devono sapere individuare le dinamiche inconsistenti e le realtà, a volte distorte, di cui sono spesso prigionieri.

Di rimando i figli devono crescere liberi e forti, senza temere la verità, chi nega l’evidenza per salvare se stesso uccide la verità, chi fugge la difficile e faticosa ammissione di colpa resta immaturo, e purtroppo l’immaturità è un tratto dominante anche fra gli adulti di oggi. Prosegue affermando che i buoni rapporti fra le persone in famiglia non si basano sull’affetto, dipendono piuttosto dalla reciprocità, dal rispetto, dall’onestà con cui questi sono vissuti. L’affetto è un elemento naturale per la ragione medesima di essere padri, madri e figli, ma rischia di trasformarsi in insofferenza senza l’onestà e la sincerità della relazione. Si richiede pertanto la compartecipazione dei figli nei lavori domestici, conformemente alla loro inclinazione ed età. Devono essere rispettosi dei bisogni degli altri e saper instaurare un buon rapporto con fratelli e sorelle, sforzandosi di superare gelosie e invidie.
Tutto questo richiede fatica, disciplina, rinuncia, sacrificio, concetti quasi sconosciuti ai giorni nostri.

Il relatore conclude ribadendo che benché siamo permeati dalla concezione che i figli siano il prodotto del contesto educativo in cui vivono, non dobbiamo scordare che questo non ha alcun effetto sul loro temperamento. I genitori, le madri in particolare, devono liberarsi dai sensi di colpa per saper cogliere la realtà dei propri figli con obiettiva verità: i figli devono essere aiutati ad accettare i propri limiti evitando le false illusioni, l’errore se ammesso con verità fortifica il figlio, è un incentivo a fare meglio.
Infine, noi, come genitori, difficilmente possiamo cambiare i nostri figli, tuttavia possiamo offrire loro un aiuto costruttivo a modificare quegli atteggiamenti sbagliati nel segno della verità e della giustizia.

Il prossimo incontro della rassegna “Genitori in cammino” sarà mercoledì 23 novembre con relatrice la dott.ssa Lucia Pelamatti, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in sessuologia. Tema della serata: “L’arte di intendersi nella coppia. Per una comunicazione chiara, efficace e incisiva”.

In foto il dott. Osvaldo Poli e la platea

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