Aspettando la strada davanti alla TV

L’esasperazione porta a cercare tutte le soluzioni possibili a un problema, e per sottolinearne uno davvero grande, quello rappresentato dalla superstrada della Valsabbia, il Comitato popolare che da anni segue la vicenda sta cercando di farsi ascoltare anche dalla trasmissione di Rai tre «Report». O in alternativa spera in una nuova visita del «Gabibbo».
Saputo che domenica 8 aprile la puntata di Report, un «contenitore» televisivo decisamente scomodo, avrebbe posto l’accento sulle opere stradali incompiute, il Comitato si è subito rivolto alla redazione: «Ma la puntata era ormai montata, e il nostro caso non ha potuto essere inserito. I responsabili della trasmissione, comunque, ci hanno assicurato che terranno conto della nostra segnalazione».

C’è quindi da attendersi che la superstrada valsabbina, e in particolare il tratto Vobarno-Sabbio Chiese, sbarchino presto in tv, per la denuncia di una situazione che, soprattutto per l’abitato di Vobarno, è insostenibile.
La storia della viabilità alternativa per la Valsabia è iniziata nel 1967, e dopo 19 anni, nel 1986, ci fu l’approvazione del primo progetto, con l’inizio dei lavori solo nel 1992. Oggi, a 21 anni dall’approvazione del progetto, la situazione è ancora inaccettabile.

«Il tratto Sabbio Chiese-Barghe è aperto al traffico dal 30 marzo 2006, e insieme - commenta Paolo Barbiani del Comitato - ha riaperto il Tormini-Vobarno, chiuso per 15 mesi a causa del crollo della volta di una galleria; ma resta insoluto il problema delle ventole che, a Pompegnino di Vobarno, non lasciano dormire gli abitanti. Il tratto Vobarno-Sabbio Chiese, invece, resta incompiuto, con l’Anas che a febbraio 2007 ha depositato un progetto da 31 milioni di euro, a Roma. Nel frattempo, a Vobarno c’è una situazione da asfissia».

I dati recenti sull’inquinamento da polveri sottili evidenziano che i due terzi delle rilevazioni superano il livello di attenzione, prima soglia di rischio per la salute: «In qualsiasi centro storico ciò porterebbe allo stop al traffico. Ma a Vobarno, visto che questa è l’unica strada che, attraversando il paese, collega la bassa all’alta Valsabbia, l’interruzione non è possibile».
Un dato sui passaggi? «Nei due sensi di marcia si contano fino a 25 mila veicoli al giorno, con punte massime di 880 automezzi l’ora. E l’opinione degli esperti - aggiunge Barbiani - è che alla soglia dei 30 mila giornalieri si raggiungerà il collasso, con una percorrenza a passo d’uomo e un inquinamento ancora maggiore».

di Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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