La Coldiretti annuncia proteste

Gli agricoltori mantovani pronti a manifestare per l’acqua negata
La data fatidica del 27 aprile si sta avvicinando, e in vista di quella che potrebbe essere una giornata chiave nella vicenda della gestione dei livelli dell’Eridio iniziano a farsi sentire le prime rimostranze sulle azioni di tutela intraprese dal Comune di Idro. In pratica, gli agricoltori sono pronti alla guerra.

Per quel giorno alle 15, lo ricordiamo, è fissata la conferenza di servizi che si occuperà della possibilità di realizzare, nel canale dell’Enel, uno sbarramento fisso a una quota di 368 metri sul livello del mare. Ciò consentirebbe l’utilizzo dell’acqua per scopi idroelettrici solo, appunto, col superamento di questo livello.
In attesa di qualcosa di più definitivo, il Comune ha emesso un’ordinanza. Prevede che fino a quando non sarà presa una decisione concreta sull’escursione, l’Enel non potrà togliere lo sbarramento in sabbia (creato per lavori di manutenzione lo scorso mese di gennaio) che impedisce completamente il fluire dell’acqua nel medesimo canale.

Le pressioni politiche, i contatti e le discussioni di questi giorni ai vari livelli istituzionali ormai non si contano più. Ma a esprimere chiaramente la loro opinione sono i rappresentanti della Federazione provinciale della Coldiretti di Mantova, che proprio per il 27 aprile minacciano una manifestazione di protesta per l’acqua negata.
«Alla conferenza di servizi - sottolinea Aldo Caleffi, presidente della Coldiretti del Mantovano - non sono stati invitati i soggetti interessati a valle; ovvero le associazioni e i consorzi di bonifica del Mantovano. Per questo, se la situazione non verrà chiarita prima in quella occasione i produttori agricoli organizzeranno una protesta».
I rappresentanti della categoria ribadiscono la necessità di disporre di una escursione di 3,25 metri del livello dell’Eridio; e questo per scongiurare la perdita di prodotti di alta qualità.

A rincarare la dose arriva poi il presidente del Consorzio di bonifica alta e media Pianura mantovana, Carlo Anselmi. Che sottolinea: «Ho convocato d’urgenza il consiglio di amministrazione del Consorzio per martedì prossimo per valutare la situazione in tutti i suoi aspetti. Abbiamo comunque già deciso di ricorrere al Tar contro l’ordinanza del Comune di Idro, chiedendo una sospensiva immediata».

A Idro, queste dichiarazioni ormai non sorprendono più: la gente è abituata a continui attacchi, e anche gli amministratori si aspettavano che l’ordinanza fosse impugnata. Ma pensavano che a rivolgersi al Tar fosse l’Enel. E per il 27 anche i rivieraschi hanno una manifestazione in programma.
Chissà: magari potrebbero incontrarsi e parlarne, perchè secondo il Comitato difesa lago d’Idro e fiume Chiese presieduto da Franco Rovatti, le dichiarazioni di Caleffi e Anselmi non sono altro che il «frutto di una completa disinformazione. Prima di creare allarmismi e scompigli, invitiamo gli agricoltori a informarsi bene».

da Bresciaoggi

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