Sconfitta di misura contro lo Sporting Calvagese per l’Asco Vestone in Coppa Leonessa sotto la nuova guida di mister Morghen.
Asco Vestone - Sporting Calvagese 0 – 1
Guance Rosse ( 4 – 3 – 3): Perotti; Piccinelli, Zambelli C. detto Howazzo, Bonera detto Ciccio, Niboli; Ghidinelli detto Ciuz, Gottardi, Cappa il capitano detto Brucio; Zorzi detto Zorro, Zanetti detto Bill, Ebenestelli N.
All. Morghen
Entreranno: Ebenestelli M., Crescini detto Ciki, Flocchini detto Tino, Zambelli S. detto el Zambo
Settembre pieno in Valsabbia, che di solito profuma già d’inverno. Invece la temperatura accettabile e il perfetto terreno di gioco fanno si che l’umore generale dei cristiani venuti al Comunale sia ancora estivo. Tutto bene, dunque. Peccato solo per questo esordio amarognolo; i Tromboni della nuova gestione Morghen, elegantemente avvolti in un bianco bordato di nero, steccano la prima. Il fatto che siamo solo alla fase a gironi della Coppa Leonessa addolcisce la pillola. Dopotutto si è iniziata la preparazione 10 giorni fa; comprensibile quindi che Guance Rosse sia ancora in rodaggio fisico, e di conseguenza mentale. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini. E avevano ragione; puoi anche essere convinto di ballare il tango con la tua Giulietta tutta la sera, ma se le gambe non ti girano va a finire che la tua Giulietta il casquet e tutto il resto lo fa con un altro. Comunque, all’inizio del campionato mancano 10 giorni, crediamo sufficienti ad acquisire brillantezza.
Cronaca di com’è andata
Nella fase iniziale del primo tempo gli scudettati vestonesi ballano parecchio, ma non il tango!, e consentono ai veloci ospiti di sfiorare la rete in due occasioni; evidentemente il centrocampo a tre è ancora da digerire. Col passare dei i minuti, la mediana si aggiusta; cessano così i rischi dietro, o meglio, continuano, ma sono dovuti a qualche distrazione individuale del bentornato e stagionato Bonera, che crede di poter giocare la palla con la tranquillità concessa al battitore libero; ma è difensore centrale a rischio pressing; speriamo lo capisca. Rimane il problema dell’attacco, dove Guance Rosse non combina praticamente niente; solo lanci imprecisi a cercare di innescare Ebenestelli N. e Zorzi, attaccanti esterni dalla velocità fuori dal comune, d’accordo, ma che nulla possono se la palla gli arriva lunghissima o altissima. Zanetti poi, generoso povero diavolo di un centravanti abbandonato a se stesso, prova a tenere palla per far salire la squadra, ma è sistematicamente triplicato dai difensori ospiti.
Secondo tempo
Segnano subito i lacustri su dormita dei centrali vestonesi, i signori Zambelli C. ed Ebenestelli M., che si fanno infilare come manichini in vetrina dalla velocissima punta nemica rivestita di ebano.
Smaniosi di andare a pareggiare, i Tromboni si allungano lasciando incustodite praterie, in cui l’ospite non si fa pregare di scorrazzare; così rischiano più volte di capitolare ancora, è vero, ma va a finire che invece quasi quasi pareggiano con Flocchini, a cui il portiere devia sopra la traversa la sicura botta da neanche due metri.
Al fischio finale, oltre alla sconfitta di misura rimangono sul campo due evidenze: difesa poco protetta dal centrocampo e, quindi, spesso in balìa del nemico, e attaccanti isolati, sebbene il 4 – 3 – 3 adottato dovrebbe garantire una certa spregiudicatezza offensiva. Ma stasera si è più subito che attaccato.
Noi siamo dell’idea che l’arte del non prendere gol sia indispensabile, se si vuole vincere qualcosa di importante; a fare gol c’è sempre tempo. Ce lo hanno insegnato gli Herrera, i Rocco, i Biavazzi e i Bearzot; cosa volete, siamo vecchi conservatori che ancora ascoltano musica su vinile; se il calcio contemporaneo dice che per vincere bisogna andare all’arrembaggio senza pararsi il culo, che se non è presunzione poco ci manca, così sia! Speriamo solo che mister Morghen ci abbia visto giusto. Dalla sua ha la statistica: anche il suo predecessore esordì, in quel di Ghedi, con una sconfitta di uguale misura; e la stagione finì ai Regionali.
Niente voti a chi è andato in scena. Per due motivi: troppo presto per dare valutazioni individuali in questa gara che ha tutta l’aria di essere stata un’amichevole in mezzo alla preparazione, e poi abbiamo Mary Jane sotto le finestre che ci aspetta in carrozza per portarci fuori a cena… e non siamo così fessi da metterle davanti il lavoro, checché ne dica il Direttore.
Armando Dell’Oca
In foto l'allenatore Thomas Morghen
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