Feste quinquennali della Madonna di Mangher

“Maria modello e immagine della Chiesa”. È questo il tema scelto dal parroco don Angelo Pizzato per le feste quinquennali del Santuario della Madonna di Mangher di Vallio Terme, che quest’anno, per la seconda volta, si terranno dal 5 al 12 settembre. Una copia dell'affresco con l’effige della Vergine, così cara ai valliesi, lascerà il santuario domenica 5 settembre per farvi ritorno il sabato successivo, 11 settembre, dopo aver toccato e sostato in pellegrinaggio per alcune frazioni del paese. Il quadro raggiungerà domenica sera la frazione di Porle, poi lunedì farà tappa a Gazzino, quindi a Oriolo, mercoledì a Caschino, giovedì via Roma presso la scuola materna e venerdì giungerà nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. All’arrivo di ogni tappa sarà celebrata la messa, mentre il giorno successivo si reciteranno presso l’effige le lodi e i vespri. Sabato sera, dopo la messa delle 18 nella parrocchiale, attraversando in processione il centro del paese, il quadro sarà riportato al santuario, dove si terranno i festeggiamenti e le celebrazioni conclusive. Giunti al santuario, il gruppo Mulieris Vox terrà un concerto di canti mariani “Sub tuum praesidium”, a cura della Pro loco valliese. Domenica una messa salonne alle 10.30, celebrata dal vescovo ausiliare emerito mons. Vigilio Mario Olmi; alle 12.30 il pranzo comunitario presso il centro sportivo del paese; alle 16.30 la benedizione dei bambini e alle 18 la messa solenne di chiusura, celebrata da don Marco Alba, cancelliere vescovile della Diocesi di Brescia.

Una sentita devozione
Le feste quinquennali sono un’iniziativa recente per il paese termale valsabbino, ideate cinque anni fa dall’allora parroco don Giovanni Zini, prendendo spunto da una ricca tradizione valsabbina, per rendere più solenne una devozione popolare particolarmente sentita. I valliesi sono da sempre molto devoti alla Madonna di Mangher: nell’arco dei mesi estivi ogni giovedì sera si celebra la messa presso il santuario. La Vergine di Vallio porta il titolo di Madonna di Mangher, dalla località dove sorge il santuario, o Madonna dei pascoli. Narra infatti la leggenda che nel 1713 scoppiò nella quadra di Gavardo, e soprattutto a Vallio, una grossa epidemia che colpiva gli animali al pascolo. Risultati inutili i tentativi di trovare le cause di questo morbo, un pastorello di Vigle, molto religioso, si rivolse alla Madonna presso un capitello campestre, posto in località Mangher, su un poggio dominante la valle del Vrenda, per chiedere il suo aiuto. La Vergine apparve indicando il luogo dove doveva portare le sue pecore a pascolare, e lì, mangiando di quell’erba, sarebbero guarite, così come le mucche dei compaesani colpite dallo stesso morbo. Tutti i pastori portarono il proprio bestiame nel luogo indicato dalla madonna e tutti gli animali guarirono. Dopo dieci anni, il 23 dicembre 1723, si diede il via alla costruzione del santuario, come si evince dall’atto notarile conservato presso l’archivio parrocchiale. Una chiesa piccola ma graziosa, arricchita da un’elegante scalinata settecentesca a forma di rombo. Il santuario fu restaurato nel 1942 da G. Morosini; nel 1960 fu affrescato dal pittore Olini; nel 1987 sono state posate le nuove campane e nel 1993 fu rifatta la pavimentazione. La chiesetta ha subito ancora un intervento di restauro due anni fa, a seguito del terremoto del 2004 che ha colpito il Garda e la Valsabbia ed è stato ulteriormente impreziosito con un nuovo organo, donato da una famiglia del paese.

«Preghiamo la nostra Madre celeste – ha scritto il parroco in un messaggio fatto pervenire alle famiglie valliesi – affinché ci aiuti ad essere suoi imitatori per diventare discepoli e testimoni di una fede autentica, con la nostra testimonianza e il nostro “sì” al suo figlio, attraverso il suo comandamento: amore verso Dio-Gesù e amore e carità verso il prossimo, i nostri fratelli».

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