24 Agosto 2010, 07.00
O
Nazionale

Berlusconi e le urne

Elezioni sì elezioni no. La politica nazionale, sul finire di quest'agosto, sembra orientata verso una drastica soluzione della crisi che sta vivendo. Eppure... L'analisi di Ilvo Diamanti.

Perché il Cavaliere teme le urne
di Ilvo Diamanti
NON è una novità, il protagonismo di Bossi. Esibito anche in passato, quando la Lega contava molto meno.
Tuttavia, Bossi (e, di riflesso, la Lega) raramente è apparso così determinato.
Oggi, infatti, è lui a dettare i tempi e i temi della crisi. Senza preoccuparsi di nulla e nessuno. Nei confronti di Fini e dei suoi amici: "Bisogna cacciarli. Fini è invidioso e rancoroso".
Il dialogo è tempo sprecato: "Meglio andare a votare subito".

Cioè: "A fine novembre, al massimo ai primi di dicembre".
Lo ha ripetuto più volte, negli ultimi giorni. D'altronde, non c'è spazio per altre maggioranze, oltre a questa. Di fronte a governi tecnici il Nord insorgerebbe.
È già campagna elettorale. E Bossi non perde occasione per riproporre i temi dell'agenda leghista.
In primo luogo, il "mitico" federalismo. Poi, la sicurezza (i soliti immigrati, il cui numero e la cui pericolosità sociale salgono e calano a comando. Magari a tele-comando. Secondo l'urgenza politica del centrodestra).
Poi il Sud. Dove, secondo Bossi, Fini - il nemico di Tremonti - "vuole sprecare i soldi dello Stato".

Il protagonismo di Bossi ha reso lo stesso Berlusconi quasi un comprimario. Un partner livido e imbarazzato.
Mosso da istinti e interessi personali più che da ragioni politiche - non diciamo "pubbliche". Accecato dal risentimento verso Fini, il traditore.
Deciso a fargliela pagare, a sputtanarlo. Quel moralista immorale che pretende di dar lezioni di pubblica morale.

Così Berlusconi, spinto dall'alleato e dall'istinto, ha imboccato la strada che porta a nuove elezioni. Che sembrano, francamente, inevitabili.
Lo ha ripetuto ieri lo stesso premier. Nonostante i 5 punti posti a Fini e ai suoi fedeli, come condizioni non negoziabili.
Tuttavia, non comprendiamo i motivi per cui Berlusconi e il Pdl debbano augurarsi nuove elezioni, al più presto.
Anzi, nell'attuale situazione, vediamo 5 buone ragioni per cui Berlusconi, secondo noi, dovrebbe semmai temere il voto. E lavorare, almeno, per allontanarne la data.

1. La prima riguarda l'intera maggioranza.
Richiama il rischio della delusione. Il malumore degli elettori di fronte a una coalizione incapace di garantire al Paese governo e stabilità. Dopo aver vinto nettamente le elezioni e conquistato una larga maggioranza parlamentare. Solo due anni fa.
Una crisi politica nazionale dagli effetti imprevedibili, nel mezzo di una crisi economica internazionale profonda. Gli elettori, compresi quelli di centrodestra, potrebbero leggere in questi eventi i segni di un fallimento. Che coinvolge il progetto - ma anche la leadership - di Berlusconi. Il quale, insieme a Bossi, tenta di scaricarne per intero la colpa su Fini.
Ma Fini è il socio fondatore del Pdl. Il partner di Berlusconi. Da 16 anni partecipe del medesimo progetto.

2. La seconda ragione riguarda il Pdl.
Un partito cresciuto fragile. Gli elettori di An non l'hanno mai percepito totalmente come "proprio".
Il calo registrato dai sondaggi condotti in luglio ne riflette, in parte, il disorientamento. Per ora tende a tradursi in "non-voto potenziale", che induce molti elettori del Pdl a non dichiarare la loro scelta.
Così il partito si è attestato, nelle stime, intorno al 30% (secondo alcuni analisti anche meno). Cioè: quel che aveva ottenuto Forza Italia - da sola - nel 2001.

3. La terza ragione riguarda l'impianto territoriale del Pdl.
Come ha gridato Bossi, Fini vuole fondare il "partito del Sud". Il che significa: levare la terra sotto i piedi al Pdl. Unico partito "nazionale". Erede - in questo - della tradizione democristiana e dei partiti di governo della prima Repubblica.
Come può, il Pdl, immaginare di "tenere" su base nazionale, se si vede succhiare il bacino elettorale a Nord dalla Lega e al Sud da Fini, oltre che dall'Udc, Lombardo e magari Micciché?

4. La quarta ragione, coerente, è che questo governo ha assunto una chiara identità "nordista".
È il governo di Bossi, Tremonti e Berlusconi. Garante del federalismo.
Una riforma che nel Mezzogiorno è percepita, da un terzo dei cittadini, come un "pericolo".
Così, a Nord e a Sud, il Pdl rischia di essere considerato gregario della Lega. Mentre il vero premier appare Tremonti.

5. La quinta e ultima ragione è conseguente - e palese.
Oggi il vero avversario, la vera minaccia, Berlusconi e il Pdl ce l'hanno lì, vicino a loro. È la Lega. È Bossi che, non a caso, continua a dare buoni consigli - per sé - che si traducono in altrettante insidie per Berlusconi. Regala il Sud a Fini (e ai Centristi).
Al Senato, soprattutto, potrebbe costare molto caro.
Destabilizza il governo e la maggioranza, gridando: "Al voto! Al voto!".
D'altra parte, paradossalmente, la Lega continua ad apparire - ai suoi elettori - opposizione e governo al tempo stesso. Sta al governo, indubbiamente. Ma solo per "difendere il Nord". Quasi un agente infiltrato a Roma, al servizio degli interessi padani.
Bossi, agli occhi dei suoi elettori, non appare l'amico fidato di Berlusconi. A cui ha sempre garantito sostegno leale. In tutte le vicende giudiziarie, anche le più imbarazzanti. Ma, al contrario, un "controllore". Un garante.

Così, Bossi, soffia sul fuoco.
Qualsiasi cosa succeda, ritiene che la Lega possa guadagnarci. I sondaggi la stimano intorno al 12%. E, quindi, più del doppio nel Nord. Dovesse rivincere il Centrodestra, la Lega ne uscirebbe più forte.
Anche perché, presumibilmente, il PdL ne uscirebbe più debole (soprattutto, ma non solo, al Sud). Dovesse perdere il centrodestra (ipotesi da non escludere), la Lega avrebbe di fronte altre opzioni.
La più attraente e al tempo stesso inquietante: diventare il polo dell'opposizione. Non solo politica, ma allo Stato. Il Polo Nord. In fondo, governa già: in 2 Regioni (Veneto e Piemonte), in 14 province e in oltre 350 comuni.
Ottenesse una ulteriore investitura politica, nell'anno del 150enario dell'Unità d'Italia, si rischierebbe uno strappo di proporzioni difficilmente prevedibili.

Tuttavia, non bisogna mai sottovalutare il Cavaliere.
Fare i conti come fosse "fuori gioco". Lui: non si arrende mai. Cade e si rialza. E in campagna elettorale dà il meglio di sé.
La differenza dal passato è che, questa volta, non deve guardarsi dagli altri. Dagli avversari. Ma dai suoi alleati. E da se stesso.
 


Commenti:
ID3494 - 24/08/2010 09:56:00 - (Giacomino) - Il coltello dalla parte del manico

Bossi sa di non aver mai avuto così tante opportunità come ora, le elezioni per lui saranno un ulteriore trampolino, ha ragione di non temerle, forse a temere qualcosa sono gli italiani.

ID3495 - 24/08/2010 14:05:00 - (liberopensiero76) -

Mi piaciuto quest'articolo. E pure l'idea della sicurezza a "tele-comando", che rappresenta sarcasticamente la pura realtà. Mi sembra che purtroppo la sinistra sia del tutto inesistente in questo teatrino, non abbia idee, nè rappresentanti, nè forza per affrontare, sperando di vincerle, le elezioni. Se prima si riformasse la legge elettorale però potrebbero cambiare molte cose. E questo lo sanno molto bene a destra e a sinistra. Da qui la propensione di andare o non andare subito al voto. Riguardo a Bossi credo ci sia poco da dire: si muove come la stragrande maggioranza dei politici, andando semplicemente dove gli conviene. Da sempre. Potranno anche far finta di nulla e non mettere in discussione questa cosa i suoi elettori ma, se si ricordano bene, non era proprio lui che 10-15 anni fa denunciava le connivenze tra Stato (un partito in particolare) e Mafia? detto questo, si capisce molto, bastano una semplice autocritica e due conti veloci.

ID3496 - 24/08/2010 15:39:00 - (valdo) - caro elettore, dove ti mettono l'ombrello?

Ogni due anni si va alle elezioni. La legge truffa che da' maggioranze bulgare a chi prende un voto in piu' alla camera, non serve a governare. L'ercolino sempre in piedi ha ancora i suoi guai con la giustizia. (anche perche' perde il pelo, ma non il vizio ). i vari Fini e Casini stufi di fare il palo alla banda dell'ortica tentano sterili ribellioni. la sinistra che quando vince e' pegglo della destra non ha voce in capitolo. Gli unici disgraziati che credono ancora alle favole siamo noi elettori che invece dl prenderli a calci nel culo ci ostiniamo ad andarli a votare. Dimenticavo la Lega. Lei trovato il posto per il suo trota e qualche salmone, ci fara' credere di essere a Roma a difendere il Nord.

ID3497 - 24/08/2010 18:54:59 - (Giacomino) - Che testa

Valdo è un tipo con la testa buona.

ID3500 - 24/08/2010 23:18:00 - (ric) - qualche considerazione

caro valdo sai quanti figli di politici sono diventati politici prima di Bossi? probabilmente tanti che hai votato anche tu. La lega non fa credere niente a nessuno, è un dato di fatto che gli unici che pensano al bene del nord sono i deputati e senatori leghisti. mi piacciono anche le semplificazioni di libero pensiero 76 riguardo a Bossi, non è un politico qualsiasi che va dove gli fa comodo ma uno che vede lontano, ha una meta, e a questa meta vuole arrivare e chi vuole arrivarci con lui è suo alleato: Bossi vede molto lontano, infatti è il leader del partito più vecchio d'Italia ma più giovane (vedi età degli eletti nelle file della lega)

ID3502 - 24/08/2010 23:38:00 - (liberopensiero76) -

... vediamoci insieme questo piccolo video, poi ne riparliamo... http://www.youtube.com/watch?v=GhRFUBCBDJY

ID3503 - 24/08/2010 23:45:00 - (liberopensiero76) -

Scusate l'interruzione, ma dopo il video c'era tutto un commento purtroppo non apparso nel forum. Riassumo in 2 parole: Quello di Bossi è un atteggiamento comune a molti di trasformismo politico, ma mi chiedo se veramente abbia una meta o semplicemente non continui a gettar fumo negli occhi degli elettori, promettendo cose che sa di non poter mantenere. Mi chiedo solo alcune cose: L'entità geo-politica coniata dalla Lega, che si chiama Padania, esiste? I problemi di sicurezza, quando veri e non solo sbandierati dalla tv a comando, si risolvono sparando ai gommoni e ricacciando poveracci dagli inferni da cui vengono? Non credo proprio. mi sa tanto che il partito piu' giovane d'Italia abbia sì raggiunto i suoi scopi, ma non son certo quelli di cui si fa paladino e sostenitore.

ID3504 - 24/08/2010 23:49:00 - (liberopensiero76) - il video era questo...

http://www.youtube.com/watch?v=GhRFUBCBDJY

ID3505 - 25/08/2010 07:48:11 - (Maudo74) - Video

Che bella che era la Lega! Purtroppo quella Lega non esiste piu', basta vedere cosa e' diventata :-(

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