Poteva mancare la nostra Kathy alla gara che domenica scorsa si svolta fra gli ulivi in quel di Ro Volciano.
Dico sempre che io con il cross country non centro nulla ma poi, immancabilmente, mi trovo a rompere le scatole a Gabry per il fattore K di questa o quella gara qua e la per la provincia e si sa che tra Brescia e Bergamo imperano le Xc appunto.
Cosi eccomi iscritta alla 2° edizione del Cross tra gli ulivi di Roè Volciano che mi dicono sia Vallesabbia ed io credevo Lago di Garda; sono in compagnia del nostro Xc man della squadra, lo Zambo nazionale, in crisi per il fatto che ha dovuto spolverare il cancello depositato in fondo al garage visto che ha rotto il telaio del suo cavallo domenica scorsa in Valtellina.
Alle sei e mezza del mattino, puntuale, eccomi al parcheggio a Camignone ad aspettarlo, arrivo, carico in macchina tutto l’ambaradan composto da ruote, bike e sacca e via, alla volta della tangenziale verso il Garda.
Niente traffico o quasi ed in poco tempo ecco la deviazione per Tormini e Roè, basta seguire le frecce ed ecco lo striscione della partenza, parcheggio facile e caffè in compagnia.
Giorgio mi viene incontro e mi consegna il premio di domenica scorsa, materiale tecnico per la bike, si chiacchiera un poco e poi via alla verifica tessere ed a preparare la bike per questa nuova pedalata.
Facce note, i campioni locali, alcuni con titoli europei ed italiani, un sacco di ragazzi e tante ragazze finalmente.
Poco alla volta questo mondo, che fino a pochi anni fa era prettamente maschile, vede apparire sempre più donne e sono tante le trecce e le unghie smaltate che si intravedono in griglia ogni volta, è cosi bello vedere quei visi giovani e determinati, anni fa ero sola o con poche altre compagne di avventura.
Dai che si pedala.
Salite toste, discese tecniche, so da subito che sarà fatica e sudore ma lo considero un gioco, una scommessa con me stessa e ci rido sopra. Il primo gruppo parte alle 9.10, gli uomini alle 9.30 ed è meglio cosi, ci si sgranerà lungo il percorso e si rischia meno di dar fastidio quando passeranno a razzo.
Pronti via, asfalto e subito su in salita in una stradina con i sassi belli grossi dove devo fare l’equilibrista, poi giù sulla strada e su in paese per quella salita che non riesco a fare neppure a spinta quasi.
Trovo Laura in cima a farmi un po’ di tifo e Raffaella poco dopo che mi incita, mi scappa da ridere in queste occasioni: come diavolo faccio a fare quelle salite dove mi ribalto indietro????
Non ho mai imparato cavolo, faccio prima a scendere ed arrampicarmi; svolta su di un vicolo ciottoloso e avanti cosi fino al bosco ed a quel sentiero che non è brutto, parecchio tecnico magari.
Non mi ricordo di preciso dove, ma ad un certo punto ho intravisto il lago sottostante ed il golfo di Salò… che bello!
È la stessa vista che avevo lungo il percorso di gara della 6 ore del Golfo, non si dimenticano certi scorci e certi panorami. Ci sono dei guadi e poi sento arrivare la moto del primo gruppo di ragazzi… li lascio passare senza troppi problemi.
Poco dopo vedo che scendono… E che discesa.
Corta, una specie di argine secco ed in piedi, per me insormontabile… mi hanno sempre spaventato questi ostacoli, forse alcune cadute di troppo hanno segnato corpo e cervello per cui li evito… ma devo scendere se voglio continuare ed allora aspetto che non ci sia nessuno e giu…..
Ma si dovrebbe sempre seguire l’istinto, lo so, ed infatti la paura mi fa toccare i freni e volo, letteralmente volo per aria, carpiato e capriola annessa con atterraggio non sul morbido ma sull’anca destra con un crac da paura……
Sento Eugenio che mi chiama, mi ha vista volare e si è preoccupato parecchio; gli dico di andare, sembra tutto a posto…
Ezio subito dopo si ferma ma anche a lui dico di ripartire….
Avete presente quando muovi le dita dei piedi per vedere se funziona tutto e fai altrettanto con le mani… tutto ok sembra ed in quel momento passa Zambo che si ferma preoccupato ma gli urlo di ripartire, vai e finisci la gara, io stò bene credo…
Sono finita, nell’atterraggio, su di un cespuglio di spine ed ho le gambe che sembrano state attaccate da un branco di gatti selvatici ma sono più preoccupata per la botta all’anca….
Che male che fa e pedalare è un dolore unico. Un pezzo a piedi e poi risalgo, ormai è andata cosi.
Dopo poco una salita tra gli ulivi e una lunga discesa parecchio in pendenza dove trovo Grazia a far foto ed in fondo tre addetti della Croce Rossa che mi disinfetteranno i tagli alle gambe….
Ti ritiri???
Neanche morta!
Piano piano passo accanto al traguardo per continuare il giro e finire la gara; la salita fino in cima alla collina e la lunga discesa bellissima tra le piante fino alla strada ed il traguardo.
Sento chiamare il mio nome e mi dicono di fermarmi, finita……
Arrivo alla macchia e lo scendere dalla bike e difficoltoso, fa male la botta, metto via tutto, mi cambio ed aspetto Mauro al ristoro ma dobbiamo esserci sfiorati, lui scendeva da una parte ed io andavo da un'altra perché, poco dopo mi chiama al telefono per chiedermi: “ma dove sei”??
Si saluta e si parte….
Grazie Zambo!! Sa che sono in servizio nel pomeriggio e che devo scappare come al solito per cui, avendomi dato un passaggio, deve scappare anche lui.
E’ stata una strana gara questa, mi è piaciuto il percorso, la zona è bella, sono solo le mie gambe che non centrano nulla con queste competizioni… ma il resto del mio corpo, il cervello principalmente, funzionano per conto loro ed allora eccomi qua, a smaniare sui tasti del pc per scrivere ed aver voglia di tornare in sella ed andare chissà dove… magari mi tengo quel volantino che mi hanno dato con il numerosi gara, che parla di una 1° edizione di una cross country sull’altopiano di Serle, chissà com’è, non ci sono mai stata…..
Kathy Pitton