Preso di mira il Parco Avis di Sabbio Chiese

Nei mesi scorsi, nella bassa Valcamonica hanno dovuto organizzare persino delle assemblee per cercare di offrire una risposta adeguata al problema, e da tutta la provincia arrivano sempre più spesso segnalazioni di atti di vandalismo. Succede anche a Sabbio Chiese, e l’obiettivo della stupidità, in questo caso, e il al parco dell’Avis.

A sottolineare il problema sono Gianfranco Tonoli, presidente della commissione sabbiense per l’Ambiente, e Onorio Luscia, assessore comunale all’Ecologia e all’Ambiente.

Cosa succede? «Soprattutto nell’area del parco Avis si stanno verificando numerosi atti di vandalismo grandi e piccoli: dai lampioni rotti alle luci sommerse della fontana, sempre rotte; dalla sporcizia lasciata dovunque alle bottiglie vuote e ai vetri rotti sparsi per tutta l’area.

Questo luogo - ricorda Luscia - da un po’ di tempo è diventato un ritrovo fisso dei ragazzi il sabato sera: si incontrano qui, e a volte sono anche un centinaio, per divertirsi, scherzare e, purtroppo, soprattutto per bere».

Poi, sotto l’effetto dell’alcol «iniziano a schiamazzare e a mancare di rispetto a chiunque capiti. In qualche caso sono anche stati chiamati i carabinieri, tra l’altro molto vicini, e in una circostanza alcuni giovani sono stati individuati e puniti. Ma dopo un po’ gli atti di vandalismo sono ripresi».

Insomma, la situazione è diventata esasperante, e si teme per la «salute» di quest’area verde inaugurata 10 anni fa dai donatori di sangue della cittadina.
«Il giardino occupa 7000 metri quadrati, ed è costantemente pulito e abbellita da un gruppo di volontari sabbiensi, nonchè arricchito da una serie di giochi per i bambini. Non possiamo pensare di chiuderlo o di recintarlo, ma pretendere che venga rispettato sì».

Lo spazio in questione è molto frequentato durante le ore diurne. «Ora - aggiunge l’assessore - stiamo seriamente pensando di piazzare alcune telecamere fisse che lo tengano sotto controllo, e naturalmente chiediamo sempre maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine».

Il giardino degli avisini, lo ricordiamo, era nato dall’«alleanza» che nel 1997 ha visto collaborare insieme il Comune (che ci ha messo i soldi e il terreno, di proprietà civica) e i donatori di sangue (che ci hanno messo il lavoro). E oggi continua a funzionare grazie a un gruppo eterogeneo di volontari sabbiensi guidati proprio da Tonoli: «Di giorno è il fiore all’occhiello del paese, ma purtroppo di sera cambia decisamente volto».

m.pas.
Da Bresciaoggi

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