«Un progetto per cambiare il volto al paese»

Un progetto che se andrà in porto cambierà letteralmente il cuore del paese di Agnosine. «Un sogno», lo definisce il sindaco Giorgio Bontempi, ma che ha buone possibilità di diventare realtà. Da quando la Giacinto Rivadossi, storica fabbrica di maniglie del paese valsabbino, un anno fa è entrata in concordato preventivo, subito l’Amministrazione comunale ha prestato interesse alla questione, sia sul fronte dei lavoratori (una ventina quelli finiti in mobilità), sia per quanto riguarda il vecchio opificio, ormai in disuso, situato nel centro del paese, proprio sotto il municipio e la chiesa parrocchiale. Di qui l’interesse per acquisire quest’area di ben 8 mila mq, coperta da una serie di capannoni, alcuni su più piani, posti sopra il torrente Bondaglio, che se opportunamente riqualificata cambierebbe letteralmente il volto di Agnosine.

Il progetto

Il primo passo è stato l’acquisizione di quest’area, per la quale il Comune ha sborsato 400mila euro più Iva. Il secondo è stato formalizzato con un bando pubblico, votato in giunta giovedì scorso. Il bando propone ai privati una convenzione con la quale il Comune cede loro l’attuale area in cambio di beni futuri. «Con questa convenzione – spiega nel dettaglio il sindaco – il privato si impegnerebbe a riqualificare l’area, con la demolizione di questi capannoni dismessi ormai da un decennio, con ancora la copertura in eternit, e la costruzione di garage che servirebbero agli abitanti della frazione di Trebbio. In questa maniera si porterebbe l’edificio a livello della strada, sul quale si ricaverebbe una piazza di duemila metri quadrati, proprio nel centro del paese. Ai privati sarà inoltre data la possibilità di costruire attorno alla piazza degli edifici bassi, per metà ad uso residenziale e per l’altra negozi. Con un idoneo arredo urbano e una fontana, il paese avrebbe finalmente un nuovo spazio pubblico che attualmente non ha, che unirebbe anche le due frazioni di Trebbio e Renzana». In cambio il Comune riserverebbe per sé alcuni dei garage, ad esempio per la Protezione civile, e parte dei locali dove collocare la biblioteca, una sala polifunzionale, e perché no, un museo del lavoro. Inoltre, si potrebbe riportare alla luce un tratto del torrente Bondaglio, attualmente coperto, e ricavare un parco pubblico fin sotto la chiesa parrocchiale. Il Comune ha inoltre già provveduto ad estinguere un’ipoteca della Banca Nazionale del Lavoro che gravava sugli immobili della ex Rivadossi.

Piccole attività commerciali

L’Amministrazione comunale, quindi, si è mossa per questo progetto ambizioso, che potrebbe presto diventare realtà. Pare, infatti, che già alcune imprese abbiano manifestato interesse per la proposta. «Di questi tempi è anche una buona opportunità di lavoro – precisa il primo cittadino, che, ricordiamo, è anche assessore provinciale alle Attività produttive –. Ad Agnosine – prosegue Bontempi – abbiamo scelto la politica di evitare l’insediamento di centri commerciali, già presenti a sufficienza nella zona, ma di valorizzare i piccoli negozi: attualmente ce ne sono sei e c’è ancora spazio per nuove attività commerciali. Come Amministrazione, inoltre, abbiamo intenzione di premiare i giovani che intendono aprire nuove attività sul territorio». In questa maniera, nel luogo dell’ex fabbrica storica, che ha dato lavoro a tanti abitanti del paese, si aprirebbero nuove opportunità occupazionali.

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