Sport & solidarietà internazionali

Dal 1999 il fine settimana di Pasqua ospita a Gavardo uno splendido esempio di come lo sport unito alla solidarietà sia in grado di dare frutti importanti. Si tratta del «Torneo internazionale Unicef», competizione calcistica giovanile, giunta alla nona edizione, organizzata dall’Associazione calcio Gavardo con l’appoggio dell’agenzia delle Nazioni unite per la tutela dell’infanzia.

Il torneo, che sarà presentato ufficialmente questa sera, si preannuncia come un evento di alto valore, sia dal punto di vista tecnico che da quello umanitario. Un solo elemento sarebbe già sufficiente a dimostrarne la qualità: il testimonial del torneo 2007 sarà il console bielorusso in Italia, Igor Moiseev, che interverrà all’incontro con le autorità previsto per questa sera alle 19 al Municipio gavardese.

Non è una scelta casuale quella che vede coinvolto il diplomatico, perché una delle principali novità dell’appuntamento di quest’anno è la presenza fra le squadre dei giovani atleti di Gomel, cittadina bielorussa colpita nel 1986 dai gravi problemi lasciati dall’esplosione nella centrale nucleare di Chernobyl.

Il tramite fra l’Ac Gavardo e Gomel è l’associazione onlus «Garda solidale» di Desenzano, che da anni ormai lavora per regalare ai giovani bielorussi qualche raggio di luce in un futuro che appare ancora molto buio, nonostante siano passati 21 anni dalla tragedia. «Già da alcuni anni cercavamo di far venire a Gavardo la squadra bielorussa - spiega Giovanni Goffi, dirigente della società gavardese e responsabile Unicef per il Garda e la Valle Sabbia - ma c’era sempre qualche intoppo burocratico. Finalmente quest’anno ci siamo riusciti».

I giocatori di Gomel non saranno però gli unici stranieri presenti, perché fra le dodici squadre iscritte ben sei provengono dall’estero. Oltre ai bielorussi ci saranno infatti gli inglesi dello Sheffield United, gli svizzeri del Grassopher e del Kriens, i tedeschi del Werder Brema e i danesi del Brondby. Le altre compagini vestiranno i colori di Modena, Atalanta, Bologna, Lumezzane, Brescia e Gavardo. Da venerdì a domenica tutte queste società schiereranno in campo solo ragazzi della categoria «Giovanissimi sperimentali», ovvero quelli nati dopo il 1 gennaio 1993.

Chi si interesserà, oltre che all’aspetto sportivo, anche all’impegno umanitario, troverà a propria disposizione il consueto stand Unicef, dove verrà messa in vendita l’oggettistica collegata con l’agenzia Onu, comprese le «pigotte», cioè le bambole confezionate artigianalmente dal gruppo gavardese delle «Mamme per la solidarietà», il cui ricavato finanzia le vaccinazioni per i bambini dei paesi sottosviluppati.

Al comitato Unicef di Brescia (che quest’anno ha collaborato attivamente all’allestimento del torneo gavardese) andranno inoltre una congrua parte degli introiti pubblicitari, insieme alla metà del ricavato dalla vendita del libro «Prima o poi me ne vado in serie A», scritto dal genovese Gabriele Pascale.

Luca Cortini
Da Bresciaoggi

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche