29 Dicembre 2009, 07.00
Vobarno Valsabbia
Viabilità

Taglio del nastro per la Vobarno-Sabbio

di Cesare Fumana

Con l'inaugurazione di ieri si completa la strada di fondovalle da Villanuova a Barghe, ma già si pensa al proseguimento fino a Idro.

L’inaugurazione della strada di fondovalle avvenuta ieri è il completamento di un’opera attesa da tanti anni. Questo il leitmotiv di tutti gli interventi delle personalità presenti al taglio del nastro dell’ultimo tratto, fra lo svincolo di Pompegnino di Vobarno e quello di Sabbio Chiese, della strada statale 237 “del Caffaroâ€, la strada di fondovalle della Valle Sabbia.

Una cerimonia che ha visto oltre che a tanti sindaci, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, una folta presenza si gente, molti di Vobarno ma non solo, segno dell’importanza per tante persone della nuova arteria che consente di bypassare il centro abitato di Vobarno e rendere più veloce e agile la mobilità lungo la valle.

Lo ha ricorda anche il nuovo direttore centrale dell’Anas, Michele Adiletta, alla sua prima inaugurazione da quando ha assunto l’incarico. «L’opera – ha affermato – completa l’adeguamento dell’intero percorso, da Villanuova sul Clisi alla località Ponte Pier a nord di Barghe, in quanto si raccorda a due lotti precedentemente aperti al traffico, e consente la percorrenza di un unico tratto stradale ammodernato della lunghezza di circa 15 chilometri. Con il nuovo lotto della statale 237 “del Caffaro†– ha concluso, ricordando anche il ponte sul fiume Adda inaugurato lo scorso 14 dicembre – salgono a 13 le nuove opere relative alla rete viaria lombarda che - negli ultimi tre anni - l’Anas ha aperto al traffico, per un valore complessivo di circa 500 milioni di euro».

Il nuovo tratto
Il tratto inaugurato ieri in Valsabbia va, come detto, dallo svincolo di Pompegnino di Vobarno a quello di Sabbio Chiese, comprendendo anche lo svincolo intermedio di Clibbio di Vobarno. È lungo 6.500 metri, di cui 3.705 metri costituiti dalle tre gallerie naturali “Carpenedaâ€, “Prada†e “Pavone†e per circa 270 metri dal ponte a tre campate “Chieseâ€, dal ponte sul “Trinolo†e da vari cavalcavia e sottopassi. La restante parte, di circa 2.500 metri, si sviluppa per l’80% in rilevato e mezza costa e per il 20% in trincea. Nel suo complesso l’investimento richiesto dalla nuova opera è stato pari a circa 57,4 milioni di euro - interamente finanziati dall’Anas - di cui circa 33,7 milioni relativi ai lavori dell’appalto interrotto e circa 23,7 milioni di euro per il completamento. Una parte incisiva del costo dei lavori di completamento (circa il 39%), è rappresentata dagli impianti tecnologici delle gallerie (ventilazione, rilevazione incendi, impianto idrico antincendio, rilevamento fumi, telegestione, impianti di emergenza Sos) e da quelli di illuminazione delle strade e degli svincoli.

Un’opera condivisa
«Dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per completare l’opera – ha detto nel suo intervento Mauro Parolini, assessore provinciale ai Lavori pubblici -: i sindaci, il presidente della Comunità montana Ermano Pasini, i parlamentari bresciani; ma soprattutto l’Anas e il suo presidente Pietro Ciucci che si è interessato al completamento di questa strada, rispettando anche i termini di consegna. Un ringraziamento va anche alla ditta Bregoli e alle altre ditte che hanno lavorato nei tempi contrattuali». «Un’opera fondamentale per la Valle Sabbia – gli ha fatto eco il presidente della Provincia Daniele Molgora – che era un po’ la “Cenerentola†delle nostre valli. Con questa strada si aprono nuove prospettive per la ripresa e per lo sviluppo anche in termini turistici, perché questa via che porta a Madonna di Campiglio consente di intercettare il flusso turistico verso il Trentino». Anche il ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini ha sottolineato la comunanza di intenti fra enti e istituzioni: «Si tratta di una partenza e non di un traguardo – ha affermato il ministro – e con l’inaugurazione di questa importante opera si conclude positivamente il 2009. Per questo motivo ringrazio l’Anas e gli Enti locali per l’impegno dimostrato e lo spirito di collaborazione reciproca».

Dopo quasi vent’anni (il progetto originario fu redatto nel luglio 1990) si conclude, quindi, la storia di questa prima parte della strada di fondovalle. E ora si attende per la seconda metà del 2010 l’appalto del proseguimento con la variate Barghe-Idro.



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