Smottamento sulla strada per Carvanno

Se la notte di Natale il Bambin Gesù avesse dovuto raggiungere per venire al mondo Carvanno di Vobarno anziché Betlemme, quest’anno una frana da 300 metri cubi di terra e sassi glielo avrebbe impedito. Era infatti la notte di Natale, e da più parti si era da poco celebrata la messa di mezzanotte quando, appena sotto la località Novagli (sulla via per Carvanno) parte della montagna che accompagna la strada d’accesso alla frazione è franata, ostruendo l’intera carreggiata ed isolando la frazione.

E così la giornata di Natale è trascorsa tra ruspe e camion della ditta Fratelli Buffoli che hanno caricava il materiale franato per liberare la strada. Ma una volta ripulita la rotabile è rimane aperto il problema della messa in sicurezza del tratto di viabilità.

«In quel punto esatto - ha spiegato ieri il sindaco di vobarno Carlo Panzera, subito intervenuto sul posto - due anni fa si verificò una frana più piccola, ed allora la Regione pose le reti protettive al versante. Ma questa nuova frana, sotto la quale per fortuna non è rimasto sepolto nessuno, ha strappato le reti di sicurezza. Ora, dopo aver liberato in fretta la strada lavorando l’intera giornata di Natale, resta il problema di rimettere in sicurezza il percorso: per ora è stato posizionato il new jersey in cemento per fare da contenimento a possibili nuove frane. Intanto, lunedì saliranno i rocciatori che, col geologo, decideranno cosa fare per mettere in sicurezza la parete».

È probabile che, dopo la ripulitura della parete, si realizzi un muretto di contenimento, mentre non saranno riposizionate le reti strappate. Nel frattempo, la strada è riaperta a senso unico alternato (da Carvanno non c’è altra via d’uscita verso il fondovalle), con attenzione all’evolversi della situazione.

Intanto, chi abita a Carvanno si è adattato ad un Natale molto particolare. «Da alcuni segnali del recente passato - spiegano gli abitanti -, ce l’aspettavamo. Comunque, di certo la frana della vigilia ci ha regalato un Natale diverso dal solito…».

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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