Fedeli al motto «Som sémper chèi» si sono ritrovati a Brescia gli oriundi bagossi sparsi in Italia e nel mondo.
Domenica mattina, nella sede delle Madri Canossiane di Mompiano, a Brescia, si è svolto il tradizionale incontro autunnale della «Famìa Bagossa», il sodalizio che conta un centinaio di soci e alcune decine di simpatizzanti, sorto nel 1951 per riunire le persone nate a Bagolino, poi costrette ad emigrare in altri paesi, ma che si sentono molto legate alla terra natìa e vogliono tener vivi i valori trasmessi dagli avi di generazione in generazione. Fedeli per sempre al motto «Som sémper chèi» («Siamo sempre quelli»).
Alle 10, nella cappella del centro Canossiano, messa celebrata da don Firmo Gandossi, assistente spirituale del sodalizio e per 12 anni parocco di Bagolino. Alle 11 assemblea, con relazione del nuovo presidente, Valentino Alberti, che ha preso il posto di Antonio Gilardoni, per 8 anni alla guida del sodalizio (ora presidente onorario), subentrato al primo presidente Gustavo Pelizzari, uno dei soci fondatori della Famìa.
Hanno portato il saluto il nuovo sindaco di Bagolino, Luca Dagani, la nuova presidente della Casa di riposo Claudia Carè e il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi. È stato ricordato il Terenzio Formenti, farmacista morto il 25 aprile, che per tanti anni portava all’assemblea le sue poesie «gocce di rugiada». Alle 12.30 il pranzo sociale al ristorante «L’Arcangelo» di via S. Polo.
Dal Giornale di Brescia
Un ricordo perenne Fedeli per sempre al motto «Som sémper chèi». Una «promessa» ribadita domenica scorsa dal centinaio di soci e da alcune decine di simpatizzanti della «Famìa Bagossa», sodalizio che dal 1951 riunisce i bagossi costretti all'emigrazione.
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Aggiornamento ore 19.30