Piano casa nel solco del Pgt

Anche Gavardo avrà il suo Piano casa. L’applicazione della Legge regionale n. 13 del luglio 2009 è stata infatti deliberata nel Consiglio comunale del 14 ottobre. La norma consente in sostanza ampliamenti degli edifici esistenti prima del 2005 per un volume, che sale in base ad alcune indicazioni, dal 20% fino ad un massimo del 35%, a patto di ottenere una riduzione del consumo energetico sull’intero immobile. Un’ulteriore opzione offerta dalla legge è quella della «sostituzione», ovvero demolizione e ricostruzione di edifici fatiscenti.

Innanzitutto preservare
L’Amministrazione comunale valsabbina si è mossa nel senso di preservare da qualsiasi intervento le zone che già risultavano protette in base a quanto stabilito dal Piano di governo del territorio. Sono state inoltre escluse dalla possibilità di recupero edilizio e funzionale le zone del centro storico sottoposte a particolari vincoli di restauro. «Si tratta di edifici che per la loro particolare valenza storico-architettonica costituiscono dei tratti identificativi per Gavardo e le sue frazioni» ha spiegato l’assessore Bertoloni. Comprese nell’esclusione anche le zone dei parchi.
La delibera comunale prevede inoltre, in tema di facoltà di sostituzione degli edifici, che siano esclusi tutti gli immobili ubicati all’interno di aree produttive, commerciali, agricole e di verde privato, poiché si tratta di zone con destinazione diversa da quella residenziale.
Infine l’applicazione della legge sarà esclusa dalle case di edilizia residenziale pubblica, «poiché quegli edifici risultano già privi di adeguati spazi per accogliere volumetrie in ampliamento».
La legge permette inoltre una riduzione degli oneri di costruzione. Il Comune di Gavardo ha previsto una riduzione pari al 30% del contributo di costruzione a condizione che venga dimostrato l’uso dell’immobile per il proprio nucleo familiare o per la propria attività economica. Negli altri casi sarà applicato uno sconto del 5%.

Confronto in aula
Durante il dibattito in sede di Consiglio comunale, alcuni punti sono stati oggetto di confronto. Il consigliere comunale Lani ha proposto di apportare due emendamenti al testo che va a recepire la legge: da un lato, l’esclusione, dalla possibilità di apportare modifiche, di quegli edifici interessati da eventi franosi negli ultimi cinque anni e in tema di riduzione degli oneri di costruzione, la previsione di un vincolo di restituzione del beneficio accordato, nel caso in cui l’edificio interessato dai lavori venga alienato entro un dato periodo di tempo.
«Il mio intervento va nella direzione di evitare facili speculazioni a cui questa legge presta il fianco» ha sottolineato il consigliere.
Tuttavia gli emendamenti presentati dall’esponente di minoranza non sono stati votati favorevolmente e la delibera è passata nella sua forma originale.
Laura Prandini dal Giornale di Brescia

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