18 Ottobre 2009, 07.00
Villanuova s/C Valsabbia
Lettere

I non allineati della Repubblica

Pubblichiamo una replica giunta in redazione all’insegnante che si lamentava dell’iniziativa “Il quotidiano in classe”.

Caro direttore,
prima di tutto un plauso a te e alla tua redazione per il grande lavoro di informazione che fate per noi e la nostra valle.
Ti scrivo dopo aver letto l’appello dell’insegnante “non allineato” Luigi Pasini (che non ho il piacere di conoscere). Appello che si conclude con un grido: “Povera Italia, povera scuola dove sei andata a finire?”. Mi associo al grido di dolore di questo insegnante, ma ci arrivo da un versante opposto al suo.
Lei vede sig. Pasini, come una ingiustizia che un solo giornale entri in una scuola, io invece trovo che in un paese dove si legge pochissimo, il fatto che si legga un quotidiano sia un bene.
Meglio, molto meglio sarebbe se anche altri quotidiani, più o meno politicizzati, entrassero nelle classi per avere una più ampia visione della nostra società.
 
Domando: il progetto “Il quotidiano in classe” non prevede che una pluralità di quotidiani vi possano partecipare? Non è una domanda capziosa, non ne sono al corrente. Se fosse così, posto l’errore, vi si potrebbe rimediare comperando un quotidiano diverso per leggerlo in classe come a volte succedeva quando a scuola ci andavo io.
Fermo restando che se il progetto suddetto fosse frutto di una iniziativa di “Repubblica” nessuno potrebbe vietare ad altri quotidiani di adoperarsi per iniziative simili.
 
Ma vede, quello che mi ha colpito della sua lettera sono due sue considerazioni. Cito tra virgolette: “Oggi si fatica a vedere il rispetto di un minuto di silenzio per solidarietà, lutto cittadino o altro... perché tanto quelli, noi, non contiamo niente: siamo amici di Berlusconi e quindi via Repubblica a tutto spiano!” e: “... ti vengono a sputare il loro ribrezzo in faccia, accompagnato dalla frase “io sono comunista” per rinfacciarti la tua appartenenza ad altri schieramenti...”
 
Cosa vuole dire?
Che chi non appartiene al suo mondo politico non rispetta la società in cui vive? Che la solidarietà, i valori universalmente riconosciuti, sono appannaggio di una sola parte politica?
Mi creda: la faccenda è molto più articolata. Ognuno di noi conosce e ammira persone che con la nostra storia politica nulla c’entrano.
Che dei suoi studenti le si rivolgano in malo modo per marcare la loro differenza “politica” mi spiace e questo secondo me è figlio dell’imbarbarimento di questa nostra società, che politicanti senza coscienza alimentano ogni giorno gridando sguaiati insulti, senza che nessuno (o quasi) si indegni. Da qualunque schieramento vengano.
 
Veda sig. Luigi, dalla sua lettera mi pare di capire che ancora una volta si tenti di accreditare che nella scuola e nella società ci sia una egemonia della sinistra.
Non è così e la dimostrazione è che, fortunatamente, gli studenti diventati elettori scelgono liberamente chi votare. E mi pare che per larga parte scelgano schieramenti non di sinistra.
Altrimenti se condizionamento ci fosse, saremmo un paese dove la sinistra avrebbe governato e starebbe governando da decenni, e non per pochi, intervallati, anni. Ed era centrosinistra non i tanto temuti comunisti!
 
Il fatto che in questo benedetto paese da destra esca un lamento continuo su di una presunta discriminazione subita quando si posseggono giornali e televisioni e direttamente se ne controllano altre è un paradosso incredibile.
Sig. Luigi che io “politicamente” non la pensi come lei credo si sia capito.
Non per questo penso che lei non sia in grado di fare egregiamente il suo lavoro (tra l’altro bellissimo) di insegnante.
 
Anzi il fatto che abbia preso (metaforicamente) carta e penna per scrivere di quello che ritiene un problema è segno di attenzione. Perciò la prego di pensare che sì, ci saranno nella nostra società persone “allineate”, ma che questa non è una peculiarità di soggetti con idee politiche differenti da lei.
Un modo per educare alla democrazia e alla conoscenza della verità è dibattere serenamente, marcando le differenze politiche e lasciando che la gente scelga ciò che ritiene giusto.
 
Enzo Borghetti
Cittadino “non allineato” della Repubblica Italiana


Commenti:
ID1047 - 20/10/2009 00:08:00 - (pasiniluigi) - Pasini Luigi

Ill.mo Sig. Borghetti, ho letto, anche se in ritardo la sua risposta alla mia lettera che sottolineava un aspetto particolare, all'interno della scuola MEDIA, l'invio gratuito di parecchie copie del giornale "La Repubblica" gratis e questo non ha nulla a che vedere con il progetto a cui lei fa riferimento di più quotidiani in classe, progetto dei giovani editori che si rivolge alle superiori. Questo è il nocciolo della mia contestazione: credo che i miei alunni, come tutti gli altri delle medie inferiori, non siano ancora in grado di cogliere la differenza sul metodo di dare notizie. E io, sono il primo a dirlo, mentre rigetto "la Repubblica" voglio fare lo stesso con tutti gli altri giornali "troppo politicizzati". Ritengo lo ripeto che per le scuole medie sia più che sufficiente un giornale locale per fare un laboratorio di giornalismo. E quindi ho sollevato il problema. La sua lettera è piena di spunti per fare una serena e pacata discussione, anche alla luce dei casi limite che ho citato e per questo la ringrazio. Credo comunque che qualcuno debba rispondere alla domanda "Chi decide che cosa può entrare a scuola?" Siamo bersagliati ogni giorno da inviti a manifestazioni, spettacoli, gare, viaggi ecc. La scuola è diventata la cassa di risonanza di tutto e come tale viene usata anche da qualche quotidiano. Lei mi fa fare affermazioni che non erano nelle mie intenzioni. Non ritengo che i valori siano appannaggio solo di una parte politica, ho sempre rispettato tutti, anche chi non la pensa come me, ma non accetto che le "escort" diventino esempio valori che la scuola deve trasmettere... Grazie per l'opportunità. Luigi Pasini

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