«Pentalock», parcheggio sicuro per le bici

È accaduto per ogni invenzione, con intensità direttamente proporzionale alla capacità della stessa di stravolgere le sorti dell’umanità. In questo caso, forse, non di grande invenzione si tratta, ma - come da copione - il primo impatto con il Pentalock di diffidenza ne ha suscitata («L’ho visto nè, ma non mi sono fidata», chiosava qualche canuta signora). Sono bastati tuttavia una spiegazione e un lucchetto in omaggio a dissolvere i dubbi e ad aprire le bandelle in acciaio inox del Pentalock, una soluzione per il parcheggio e la messa in sicurezza delle biciclette ideato dalla Lucidea una start up di Toscolano Maderno e commercializzato dalla prevallese Way Partner.

A vederlo, il Pentalock ricorda né più e né meno uno dei paletti che delimitano le nostre strade, in realtà si tratta di una struttura interamente in acciaio; il «paletto» può essere fissato al pavimento o al muro: una volta avvistato, il ciclista non deve fare altro che inserire la ruota anteriore (o posteriore, se preferisce) tra i due listelli semovibili che bloccano poi i cerchi e mantengono stabile il telaio; manovra terminata? Bene, adesso si scende, si estrae il proprio lucchetto e lo si applica all’apposita serratura. Tempo impiegato, 8 secondi, e senza sporcarsi.

La differenza rispetto alle classiche «rastrelliere», oltre a un design che soddisfa anche il gusto dell’arredo urbano, è un parcheggio versatile, a raggiera, a lisca di pesce o in infinite altre combinazioni a seconda di come si decida di sistemarlo. Non è inoltre necessario per l’utente abbassarsi a terra, far passare la catena tra i raggi e la rastrelliera, operazioni che sporcano le mani e sottopongono al rischio di urtare il manubrio all’altezza della testa.

Il presupposto che ha spinto Gianluca Speltoni, titolare di Lucidea e peraltro buon ciclista, a creare il Pentalock è semplice: apprezzati gli incentivi e le iniziative di sensibilizzazione ambientale, «sti mezzi a due ruote dove li parcheggiamo, magari senza trovarne due»?

«Non è un antifurto - ha precisato Bruno Podavini, amministratore delegato di Way Partner -, ma un deterrente. Dopo aver redatto il piano di marketing, siamo passati al contatto diretto col territorio, soprattutto enti comunali (dai quali abbiano ottenuto riscontri positivi, pur in un anno difficile per le casse comunali), con attenzione alla Grande Distribuzione o alle associazioni di commercianti. Il prezzo? «Circa 100 euro, contro i 400 di una rastrelliera da due metri, quindi una cifra competitiva».
Raffaella Mora dal Giornale di Brescia

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