infortunio mortale alla Goffi

Claudio Turina lavorava alla Goffi Industrie Edilizia Srl da una quindicina d’anni e come ogni giorno aveva varcato i cancelli dell’azienda che ha la sede in via Legnago al civico 47, sulla strada che dal centro valsabbino permette di raggiungere la frazione gavardese di Soprazocco.

Quella mattina l’aveva fatto di buon’ora, col turno delle 6. Doveva occuparsi della grande macchina automatica che viene utilizzata a saldare i tubi per farne ponteggi, ma qualche cosa deve essere andato storto, tanto che l’hanno trovato i colleghi di lavoro poco prima delle 7 e mezza incastrato in una delle morse del macchinario.

La dinamica esatta dell’incidente è al vaglio degli esperti dello Psal, il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl di Salò, intervenuti insieme ad una pattuglia dei carabinieri di Gavardo.
Secondo i primi accertamenti e le testimonianze degli operai che inutilmente hanno cercato di rianimare il collega, sono possibili solo supposizioni, in quando l’incidente è avvenuto senza testimoni diretti.

E’ probabile che qualche cosa si sia inceppato, nella gigantesca macchina per saldare, e che Claudio si sia infilato con la metà superiore del corpo fra lamiere ed acciaio nel tentativo di porvi rimedio.
Ad un certo punto però alcune leve avrebbero ripreso a funzionare e Claudio sarebbe rimasto soffocato, più che schiacciato, dalle morse che si sono rimesse in movimento, senza però riuscire ad emettere un solo grido.

“Se avesse urlato certo l’avremmo sentito e saremmo intervenuti prima” hanno affermato i colleghi. Quanto tempo sia trascorso è difficile stabilirlo.
E’ stato uno di loro il primo a scorgere il corpo di Claudio infilato a quel modo nella macchina e non gli era sembrata nemmeno una posizione tanto strana visto che gli avrebbe chiesto cosa stava facendo.

La mancata risposta ha poi fatto scattare le operazione di soccorso: hanno tolto la pressione idraulica e liberato il corpo, provato con la rianimazione. Tutto inutilmente, Claudio Turina era già morto.

La sua scomparsa ha gettato nello sconforto i molti che lo conoscevano che si sono stretti intorno alla famiglia, alla moglie Mariangela, ai due figli di 15 e 18 anni.
La salma è stata ricomposta all’obitorio di Gavardo a disposizione delle autorità.

I lavoratori della Goffi subito dopo l’accaduto sono scesi in sciopero. L'azienda è rimasta chiusa anche il giorno dopo e verso sera sul luogo dell’infortunio è stata celebrata una messa.
Dura la presa di posizione dei sindacati che hanno indetto un’assemblea all’interno dell’azienda che occupa una quarantina di operai: “Auspichiamo che magistratura e Asl puniscano severamente chi si sottrae alle proprie responsabilità, scambiando la vita dei lavoratori con il profitto”.

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