«Dobbiamo spegnere le televisioni e tapparci le orecchie, smetterla di ascoltare il canto delle sirene, che vogliono ingannarci, stordirci, annichilirci»
Viviamo in una societa' tossica senza possibilita' di emozioni collettive, di valori forti, di un vero atto di coraggio, in una societa' che ha perso ogni dignita', ogni codice di lealta' ed onore, spietata e feroce senza essere virile, con gli occhi sempre pronti a riempirsi di lacrime ma che ha dimenticato la misericordia......Giustamente dobbiamo riflettere !!!
Che belle parole! Magari se ne sentissero piu' spesso. Io sono una giovane e svolgo il lavoro che da bambina sognavo, ma mi rendo conto che il mio è un lusso e la realtà non è così. Non so di chi sia la colpa se adesso ci troviamo in questo baratro, ma io la luce la voglio vedere. Sento solo pessimismo e rassegnazione attorno a me.Ma perchè? Come si puo' risollevare la situazione se la gente non crede piu' in un futuro migliore e se i giovani vivono nella passibilità piu' assoluta con la perdita totale di ogni valore? Credo sia compito degli adulti dare una mano e scuotere le teste dei giovani.
E' dovere degli adulti mettere al corrente i ragazzi sulla pericolosa situazione che stiamo attraversando, ma è altrettanto loro dovere dare speranza per aprire nuove prospettive. Un mondo che non crede nel futuro non ha motivo di esistere. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e ripartire, riscoprendo senso del sacrificio,lealtà e condivisione con il prossimo, qualunque colore della pelle sia.
sono proprio gli adulti il problema?scrivete ragazzi!scrivete e fatevi sentire qui e altrove..portate il vostro contributo positivo !vi sentirete e ci sentiremo meno soli,ci sentiremo più forti nel gridare ( come dice don gallo) il male grida forte ..MA LA SPRERANZA DI PIù..
beh ....dire che il problema sono gli adulti ritengo sia pesante. Voglio con i versi di una poesia dirvi come vedo i figli...."I tuoi figli sono figli tuoisono i figli e le figlie della vita stessaTu li metti al mondo ma non li creisono vicino a te ma non sono cosa tuaPuoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue ideePerch essi hanno le proprie ideeTu puoi dar dimora al loro corpo, ma non alla loro animaperch la loro anima abita nella casa dellavvenire, dove a te non e' dato di entrareneppure col sognoPuoi cercare di somigliare a loroma non volere che somiglino a teperch la vita non torna indietroe non si ferma a ieriTu sei larco che lancia i figli verso il domani"
beh ....dire che il problema sono gli adulti ritengo sia pesante. Voglio con i versi di una poesia dirvi come vedo i figli...."I tuoi figli sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei, sono vicino a te ma non sono cosa tua. Puoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue idee. Perche' essi hanno le proprie idee. Tu puoi dar dimora al loro corpo, ma non alla loro anima perche' la loro anima abita nella casa dell'avvenire, dove a te non e' dato di entrare neppure col sogno. Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che somiglino a te perche' la vita non torna indietro e non si ferma a ieri. Tu sei 'larco che lancia i figli verso il domani"
siamo anestetizzati. Informiamoci in maniera autonoma e il risveglio sara' automatico. Basta tv, basta giornali
chi ha il dono della parola la usi come stai facendo tu, (scusami per il tu) perché la parola é il collante delle relazioni umane e le tue sono costruttive e di incoraggiamento. Da tempo non mi soffermo più nelle paludi dei programmi televisivi che sono le sabbie mobili dell'anima. Credo che anche troppi anziani si siano nutriti in passato di troppa televisione e ne abbiano ricavato solo ansia e depressione. Auguri a tutti.
Al pessimismo della ragione deve fare da contrappeso l'ottimismo della volonta'. Solo cosi' ci puo' essere un processo di liberazione che da' speranza alle future generazioni. Il compito e' vostro, noi come nella poesia del Leopardi il "sabato del villaggio" non siamo piu' nella fase della speranza.
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ID25899 - 15/12/2012 09:10:24 - (sonia.c) - grazie signor Glissenti!
non c'è retorica nella sua lettera.. è da leggere e rileggere,riflettere..tutte quelle cose che ,come dice giustamente lei, non facciamo più. perchè pensare ( e comunicare)ci può esporre al rischio di dubitare e ( orrore!!) chiederci se, forse, stiamo sbagliando...!non lo facciamo solo con le idee politiche, lo facciamo sempre, con tutto e tutti. grazie e buon Natale.