15 Dicembre 2012, 08.11
Massa critica

Non perdiamo la speranza

di Donato Glissenti

«Dobbiamo spegnere le televisioni e tapparci le orecchie, smetterla di ascoltare il canto delle sirene, che vogliono ingannarci, stordirci, annichilirci»

 
A pochi giorni dal Natale, il mio, vuol essere un messaggio di speranza, una riflessione, un invito a reagire… a non perdere la speranza.
La situazione è pesante, abbiamo ormai toccato il fondo in ogni ambito, la nostra dignità di uomini è da troppo tempo deplorevolmente calpestata.
Tutto quanto sta venendo meno, i soldi, il lavoro e quel che è peggio, la nostra visione del domani.
C’è aria di rivolta, anzi di rivoluzione. Quindi, prima che questo accada, prima che la lucidità sia definitivamente evaporata per dar spazio alla più barbara reazione, sarà bene darsi da fare, diradando la nebbia che qualcuno, volutamente, ha sparso.
Nebbia che non ci permette di vedere cosa sta accadendo, che obnubila le nostre menti, impedendoci di capire, di ragionare, di agire, di organizzarci per trovare soluzioni.
 
E’arrivato il momento, allora, di risvegliare le coscienze ormai assopite ed ingannate delle persone, fermandole, per strada, ad una ad una, dicendo loro: "hei, sveglia, la nostra forza siamo noi, noi tutti messi insieme, non siamo soli, aiutiamoci, sosteniamoci, facciamo volare i nostri sogni, ritorniamo ad essere comunità, nel senso vero della parola, non rimaniamo singoli individui, relegati all’angolo, impauriti, annichiliti, privi di speranza, cosi come qualcuno vuol ridurciâ€.
 
Non perdiamo la speranza.
 
Non lasciamoci più sopraffare da chi ci sta facendo perdere il contatto con la realtà, facendoci credere che questa sia la realtà. Riprendiamoci la nostra vita, la nostra dignità i nostri sogni, non lasciamo che i nostri figli non abbiano strade da percorrere, reagiamo, adesso, subito, ma con lucidità, nel migliore dei modi.
 
Non permettiamo, più, mai più, che siano gli altri a decidere del nostro futuro, della nostra vita, riprendiamoceli il nostro futuro e la nostra vita. Torniamo a pensare e a credere che la differenza sia fatta da e con le persone, persone che, con i loro sentimenti, le loro passioni, i loro sogni, le loro necessità, condividano l'impegno nel realizzare il bene comune, economico si, ma soprattutto culturale, sociale, spirituale, che ponga al centro l'essere umano, non solo spread o trattati di economia.
 
C’è bisogno d’amore, di misericordia, di solidarietà e di tanto, tantissimo rispetto.
Condividiamo un impegno comune, che abbia un occhio di riguardo per tutti, per le persone, soprattutto le più deboli, le più bisognose. Un progetto che abbia come fine ultimo il trionfo della dignità a qualsiasi livello.
Credo che, una classe dirigente, politica o imprenditoriale che sia, che non tenga in considerazione questi preziosi fondamenti, non possa ambire ad un vero cambiamento.
 
Da un terreno arido non nascono buoni frutti.
Purtroppo, siamo in una fase in cui, in maniera automatica ed inconsapevole, sacrifichiamo, in nome della crisi, ogni buon valore ed i rapporti umani.
Questo è avvilente, frustrante… è proprio quello che ci vogliono indurre a fare, per renderci soli, isolati, in maniera tale da poterci più facilmente soggiogare, trascinandoci nella loro direzione. Io, invece, vi invito, anzi, vi esorto a scendere nelle strade, a riallacciare i rapporti, vi invito a riscoprire quanto sia bello condividere, comunicare, interagire, costruire, progettare, con altre persone, essere solidali gli uni con gli altri e scoprire, cosi facendo, inaspettatamente, quanto calore ci sia nei nostri cuori e quanta forza e quanta fiducia si possa recuperare, per affrontare tutti insieme questo momento buio ed opprimente.
 
E’ questa la vera rivoluzione.
Scendiamo in strada, domani, porgiamo la mano a chi la sta cercando, scendiamo in strada e allarghiamo le braccia per accogliere chi ha bisogno di un abbraccio, spendiamo una parola di conforto, uniamoci e riprendiamoci le nostre vite, non ce le ridà nessuno altrimenti.
Non possiamo più delegare, non possiamo più permettere che qualcuno decida di noi, soprattutto non possiamo permettere che, questo qualcuno, ancora una volta sia qualcuno distante da noi,dai nostri problemi e dai nostri bisogni, dalle nostre logiche.
 
E’ difficile capire che i vostri problemi, sono i miei problemi e gli stessi di altri milioni di persone?
sono voi e voi siete me, capite che siamo sulla stessa barca, che lottiamo per lo stesso obiettivo?
Uniamoci, allora, ricostruiamo insieme, se credete in una società a misura d’uomo.
 
Come possono altri, che nel nostro disagio trovano la loro ricchezza, rappresentarci, agire per il nostro bene?
Pensate veramente sia loro intenzione farlo?
Ci credete ancora?
No, purtroppo non ci crediamo più, quindi è necessario, staccarsi da certe logiche e, soprattutto, da ambienti politico/economici, ormai aridi di idee e sentimenti, ambienti anacronistici, poco o per niente credibili.
 
Dobbiamo spegnere le televisioni e tapparci le orecchie, smetterla di ascoltare il canto delle sirene, che vogliono ingannarci, stordirci, annichilirci.
E’ il momento di arrestare questa deriva pericolosa verso valori sbagliati e falsi obiettivi... prima che sia troppo tardi, prima che diventi un fatto normale, prima che ci si dimentichi che la vita è altro.
 
Molti di voi diranno che quanto fin qui scritto, altro non sia che un esercizio di retorica. In effetti potrebbe sembrare. Vi assicuro, però, che se vi soffermate un attimo a riflettere, (riflettere??..,anche questo non facciamo più ultimamente)… non sarà difficile realizzare, (e non certo perché da me scritte, non sono cosi presuntuoso), come queste parole, non siano troppo distanti dalla verità.
Parlare di buoni sentimenti ,di speranze, sogni, bontà, amore, solidarietà, nella nostra epoca significa essere retorici, quindi, per non essere tacciati di tale ignominia ecco che, non ne parliamo più. Figuriamoci quindi se ci sfiora l’idea di tradurre in azione questi sentimenti.
 
Archiviata allora la pratica denominata, "retoricaâ€, ci ostiniamo a cercare altrove soluzioni, dove non si sa... comunque altrove, senza mai trovare, senza accorgerci che tutto è più semplice di quanto ci si immagini, che la soluzione a tutto siamo noi, soltanto noi con i nostri buoni sentimenti, con i nostri cuori, con il nostro bisogno di dignità, con la nostra reciproca solidarietà.
 
Natale è nascita e rinascita, voglio augurare quindi a tutti voi... a tutti noi, una Buona Rinascita e Buon Natale dal profondo del cuore.
 
Donato Glissenti - Gavardo


Commenti:
ID25899 - 15/12/2012 09:10:24 - (sonia.c) - grazie signor Glissenti!

non c'è retorica nella sua lettera.. è da leggere e rileggere,riflettere..tutte quelle cose che ,come dice giustamente lei, non facciamo più. perchè pensare ( e comunicare)ci può esporre al rischio di dubitare e ( orrore!!) chiederci se, forse, stiamo sbagliando...!non lo facciamo solo con le idee politiche, lo facciamo sempre, con tutto e tutti. grazie e buon Natale.

ID25903 - 15/12/2012 13:25:17 - (fp300958) -

Viviamo in una societa' tossica senza possibilita' di emozioni collettive, di valori forti, di un vero atto di coraggio, in una societa' che ha perso ogni dignita', ogni codice di lealta' ed onore, spietata e feroce senza essere virile, con gli occhi sempre pronti a riempirsi di lacrime ma che ha dimenticato la misericordia......Giustamente dobbiamo riflettere !!!

ID25909 - 15/12/2012 14:47:00 - (allecraM) - Marcella

Che belle parole! Magari se ne sentissero piu' spesso. Io sono una giovane e svolgo il lavoro che da bambina sognavo, ma mi rendo conto che il mio è un lusso e la realtà non è così. Non so di chi sia la colpa se adesso ci troviamo in questo baratro, ma io la luce la voglio vedere. Sento solo pessimismo e rassegnazione attorno a me.Ma perchè? Come si puo' risollevare la situazione se la gente non crede piu' in un futuro migliore e se i giovani vivono nella passibilità piu' assoluta con la perdita totale di ogni valore? Credo sia compito degli adulti dare una mano e scuotere le teste dei giovani.

ID25910 - 15/12/2012 14:47:27 - (allecraM) - Marcella

E' dovere degli adulti mettere al corrente i ragazzi sulla pericolosa situazione che stiamo attraversando, ma è altrettanto loro dovere dare speranza per aprire nuove prospettive. Un mondo che non crede nel futuro non ha motivo di esistere. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e ripartire, riscoprendo senso del sacrificio,lealtà e condivisione con il prossimo, qualunque colore della pelle sia.

ID25911 - 15/12/2012 14:51:51 - (sonia.c) - cosa facciamo se...

sono proprio gli adulti il problema?scrivete ragazzi!scrivete e fatevi sentire qui e altrove..portate il vostro contributo positivo !vi sentirete e ci sentiremo meno soli,ci sentiremo più forti nel gridare ( come dice don gallo) il male grida forte ..MA LA SPRERANZA DI PIù..

ID25918 - 15/12/2012 17:16:09 - (fp300958) -

beh ....dire che il problema sono gli adulti ritengo sia pesante. Voglio con i versi di una poesia dirvi come vedo i figli...."I tuoi figli sono figli tuoisono i figli e le figlie della vita stessaTu li metti al mondo ma non li creisono vicino a te ma non sono cosa tuaPuoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue ideePerch essi hanno le proprie ideeTu puoi dar dimora al loro corpo, ma non alla loro animaperch la loro anima abita nella casa dellavvenire, dove a te non e' dato di entrareneppure col sognoPuoi cercare di somigliare a loroma non volere che somiglino a teperch la vita non torna indietroe non si ferma a ieriTu sei larco che lancia i figli verso il domani"

ID25919 - 15/12/2012 17:21:45 - (fp300958) -

beh ....dire che il problema sono gli adulti ritengo sia pesante. Voglio con i versi di una poesia dirvi come vedo i figli...."I tuoi figli sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei, sono vicino a te ma non sono cosa tua. Puoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue idee. Perche' essi hanno le proprie idee. Tu puoi dar dimora al loro corpo, ma non alla loro anima perche' la loro anima abita nella casa dell'avvenire, dove a te non e' dato di entrare neppure col sogno. Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che somiglino a te perche' la vita non torna indietro e non si ferma a ieri. Tu sei 'larco che lancia i figli verso il domani"

ID25922 - 15/12/2012 22:57:07 - (mark) - signori...

siamo anestetizzati. Informiamoci in maniera autonoma e il risveglio sara' automatico. Basta tv, basta giornali

ID25924 - 16/12/2012 10:07:38 - (Giacomino) - Grazie Donato

chi ha il dono della parola la usi come stai facendo tu, (scusami per il tu) perché la parola é il collante delle relazioni umane e le tue sono costruttive e di incoraggiamento. Da tempo non mi soffermo più nelle paludi dei programmi televisivi che sono le sabbie mobili dell'anima. Credo che anche troppi anziani si siano nutriti in passato di troppa televisione e ne abbiano ricavato solo ansia e depressione. Auguri a tutti.

ID25927 - 16/12/2012 10:51:19 - (Aldo Vaglia) - A Marcella

Al pessimismo della ragione deve fare da contrappeso l'ottimismo della volonta'. Solo cosi' ci puo' essere un processo di liberazione che da' speranza alle future generazioni. Il compito e' vostro, noi come nella poesia del Leopardi il "sabato del villaggio" non siamo piu' nella fase della speranza.

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