InsideGarda, vediamo che farà...

Il Consorzio Albergatori e Ristoratori di Sirmione insieme a Hotels Promotion Desenzano hanno unito le forze per sviluppare al meglio l’offerta turistica sul Lago di Garda.

Obiettivo principale saranno eventi per attrarre più turisti in particolare a Sirmione e Desenzano, nella speranza poi di allargare il progetto al resto del territorio benacense, ma soprattutto di allungare la stagione turistica che si ferma generalmente a settembre.

Il progetto ha poi il fondamentale appoggio di Navigarda, che si occupa della gestione della navigazione sul lago: i servizi di navigazione verranno incrementati per rendere gli spostamenti di residenti e turisti più semplice, e per gli ospiti degli hotel dei consorzi di Desenzano e Sirmione i viaggi saranno gratuiti in certe fasce orarie.

Il primo grande evento organizzato da questa nuova associazione sarà “All the wave”: musica, spettacoli pirotecnici e vin brulè per seguire il clima natalizio e sfruttare pienamente le festività anche sul Lago di Garda, che è conosciuto esclusivamente come meta estiva.

La direzione artistica dell’evento è affidata a Simone Al Ani, il ragazzo bresciano, originario proprio di Sirmione, vincitore del talent show Italia’s Got Talent, grande appassionato di magia che, con la sua manipolazione dinamica delle sfere ha incantato il pubblico italiano e vinto e i 100 mila euro in palio.

Sembra non mancare proprio niente per far funzionare il nostro lago anche d’inverno, ma allora perché esternamente InsideGarda sembra solo l’ennesima associazione che alla fine combinerà poco e niente?

Ecco il perché: ogni anno consorzi, associazioni, comunità, e chi più ne ha più ne metta, si propongono l’obiettivo di lavorare insieme per smuovere il turismo sul Lago di Garda che, benché faccia già numeri soddisfacenti, potrebbe dare molto di più, permettendo soprattutto di sfruttare i mesi invernali, dato che siamo in Italia, e tra l’altro in un luogo mite per definizione, e non in Siberia, ma alla fine la cosa muore lì.

Il problema è che la maggior parte di queste iniziative si scontrano con un campanilismo innato dei paesini del lago, ma probabilmente dei paesi italiani in generale, che funzionano bene quando devono lavorare da soli, ma che dimostrano di avere poche possibilità quando si deve cominciare a pensare in maniera unita.

Un’organizzazione uniforme porterebbe guadagni a tutti, ma ciò che vediamo è che alla fine, anche se i paesi più grandi riescono a organizzarsi, la maggior parte sponde rimangono inerti, fermi in attesa della prossima stagione.