Fra le tradizioni natalizie c'č quella di cantare insieme o di recitare poesie prima del pranzo di Natale. LoStraniero ci ha regalato la sua.
Questi versi mi ricordano "Ossi di Seppia". I correlativi oggettivi sono vicinissimi. Un che di spirituale non materializzato, un fantasma che si aggira nel freddo e che si confonde nella nebbia desolata. Simbolica nebbia, metafora della nostra strutturale dipendenza dalla sostanza che "desia" instancabilmente ma ineffabilmente di staccarsi, con l'anima, e andare ad altro. Solo il desiderio eleva? Solo il distacco promette inconsapevole felicità. Cos'è la felicità? L'ilusione leopardiana? Forse. Certamente, in questi versi, l'unica consolazione. Grazie.
Concordo con quanto dici. Il mio scritto (non oso chiamarlo poesia) richiama il detto "Stavamo meglio quando stavamo peggio". I temi introdotti sono: la solitudine, la noia, l'indifferenza, la nostalgia, la speranza, il ricordo di quando eravamo forse felici senza saperlo. La principale festa dell'anno ci ricorda chi una notte è venuto e ha cambiato il mondo. Se l'avvento di questa festa potesse essere occasione per cambiarlo di nuovo sarebbe veramente un grande evento, ma purtroppo non è così. Viviamo in una società cristallizzata e la festa non incide sui i legami che legano le molecole del cristallo: si tratta di pura esteriorità, passata la festa tutto rimane come prima, se non peggio.
Hai fatto un bellissimo commento al mio modesto scritto. Accostarlo a "Ossi di seppia" mi inorgoglisce, ma mi sembra troppo. Ho cercato di portare a galla la vera natura della festa di Natale. La vera festa non è quella del 25 dicembre, ma è l'attesa di questa data: le emozioni, i sentimenti, i ricordi che quest'attesa desta. E' nel vivere il tempo dell'attesa il bello della festività più importante dell'anno. Se dai ricordi emerga almeno qualche frammento della perduta felicità dell'infanzia, allora il Natale potrebbe riacquistare per noi adulti tutto il suo antico significato.
la festa è l'unico momento vero della vita, dove ci si riposa a mirare il sudato lavoro (Bibbia), quasi il lavoro fosse il preludio all'essenza dell'esistere (il suo contraddittorio?), dove grandi filosofie e anche costituzioni ci si fondano.Nella festa l'uomo riconosce la verità, che è l'eterno esser sè dell'essente assoluto e immutabile nel suo apparire gioioso della festa e allora , nella festa, l'uomo quasi ride del proprio imbarazzo per ciò che con volontà ha tentato, nel suo lavoro, di costruire, di creare...l'uomo alla Festa non può rinunciare, come non può rinunciare alla Verità.
la festa non è per l'individuo ma è per le persone che si riuniscono nella festa, nella festa sono gli uomini insieme e non l'uomo solo.Lo spirito della politica , che è l'organizzazione dell'unione degli uomini e lo spirito della filosofia , che è la relazione delle parti nel tutto, ineriscono la festa che è etimologicamente l'abitare degli uomini questo mondo. Perché gli uomini sono felici e in contemplazione nella festa? questa la domanda che sorge spontanea dopo quello che ho scritto sopra e soprattutto nel dire etimologico della parola festa, che è un dire con tutto il suo contenuto carico di sapienza.
dalla casalinga di voghera.. ho scoperto che hanno un'associazione..)bacioni!
ogni giorno ci viene data l'occasione di cambiare il mondo..partendo da noi stessi....ogni giorno ingaggiamo una guerra contro il cambiamento che ci può salvare..e vinciamo purtroppo noi...
L'ultimo dei trovatori 1 di 3 Se non fossi salito sul Monte forse quel giorno non mi sarei trovato lì, su quella panchina del Parco dei Fiori della città di Cantessa...
Vento «Il vento, č solo un vagar d'aria vuota?...» Pubblichiamo volentieri questo quarto regalo della raccolta Fragmenta del nostro LoStraniero
L'ultimo dei trovatori 2 di 3 Il giorno dopo, attrezzato di tutto punto, iniziai la faticosa salita. Era una bella giornata di sole, tiepida e luminosa.
L'ultimo dei trovatori 3 di 3 Presi la via “Amor che move il sole e l’altre stelle”: un verso che mi emoziona sempre.
Pernottai piĂą in basso in una specie di rifugio simile alla locanda della Malanotte di manzoniana memoria.
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ID25867 - 14/12/2012 10:25:59 - (sonia.c) - inconsapevole felicità..
assolutamente necessaria ..noi l'abbiamo avuta! è negata alle nuove generazioni ! un danno immenso troppo sottovalutato! togliete il computer e la televisione ai bambini..alla svelta...non è mai troppo presto ..per essere troppo tardi...