22 Maggio 2020, 10.40
Val del Chiese Storo
Agricoltura

Corvi e cornacchie danneggiano colture e piccoli frutti

di Aldo Pasquazzo

L’appello di un intervento alle autorità da parte di Agri 90 che segnala l’invasione di corvidi nelle aree coltivate della piana di Storo fino a Lodrone e Baitoni


Prima i cinghiali, poi gli orsi, e ora si sono messi pure i corvidi a creare problemi all'ambiente contadino di valle.

Lo si deduce da una informativa che Agri 90, per conto dei suoi associati, ha trasmesso ieri all’assessora provinciale Giulia Zanotelli e al collega Mario Tonina, ai servizi Fauna e Forestale di Trento, Tione e Condino, all' Associazione provinciale cacciatori, al reggente delle Giudicarie, nonché per conoscenza al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, considerato di casa ad Agri 90.

Dalla sede vetrata di Via Sorino, a nord di Cà Rossa, Vigilio Giovanelli e Arturo Donati, rispettivamente presidente e direttore della cooperativa agricola, fanno la voce grossa visto che nel corso di questi ultimi giorni, lungo la Piana di Storo e anche zona compresa tra Baitoni e Lodrone, le aree coltivate a granoturco da polenta stanno riscontrato danni riconducibili alla avifauna.

Tradotto in altre parole, trattasi di corvi e cornacchie la cui presenza sta “ingombrando” i cieli sovrastanti i campi mediante una presenza ripetitiva di quei volatili che a qualsiasi ora vanno sciamando lungo la campagna.

“Tali danni – avvertono Giovanelli e Donati – si sono principalmente riscontrati a macchia d'olio lungo il versante di Baitoni, non solo su granoturco ma pure a ridosso di culture minori e piccoli frutti, dove in alcuni areali si è dovuti intervenire anche con massicce risemine della stessa coltura e naturalmente con aggravio di costi”.

Ma le preoccupazioni dei due vanno oltre, perché ogni giorno giungono loro lamentele e richiami.

“Nel corso delle passate annate - ribattono entrambi – la nostra zona ha potuto beneficiare del consueto controllo dei corvidi lungo le particelle di proprietà contadina ma poi a causa di aggravi burocratici tale lavoro, svolto egregiamente a più livelli, è stato interrotto. Tale incombenza svolta dall'ambiente venatorio locale aveva fatto riscontrare negli anni ottimi risultati”.

Ora sulla questione, presidente e direttore della cooperativa contadina di valle vanno al concreto. “La richiesta che andiamo a fare, che è poi quella invocata anche dai nostri soci e conferitori, tende a ripristinare soluzioni adeguate al problema considerato che la ripetuta presenza di corvidi e cornacchie, tiene in ansia l'intero ambiente contadino. A tale proposito auspichiamo il ritorno a quella snella ed efficace azione del passato affinché tra agosto e settembre, in vista della maturazione delle pannocchie, vengano scongiurati irreparabili danni, tali da compromettere la produzione di stagione”.



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