«Laltradanza» avvera i sogni

Sono accostamenti insoliti, che l’A.S.D. LALTRADANZA (con sedi in Vobarno, Gavardo e Puegnago) ha saputo proporre – durante il saggio di fine anno in scena giovedì 1 e venerdì 2 giugno a Salò – a ballerini e pubblico, in un piacevole gioco di trasformazioni.

Sfere che dalla mela di Biancaneve diventano palloni, a ricordo del gioco preferito dei bambini; palloni che mutano nell’astro notturno, in una bellissima luna piena ispiratrice di canzoni, poemi e sogni; una luna piena che diventa infine un gomitolo di filo rosso.

Cambi di atmo-SFERE (titolo dello spettacolo) proposti da visi gioiosi, corpi scattanti e comunicativi, movimenti vivaci ed accattivanti, che hanno coinvolto tutti, trasformando un saggio di fine anno in un evento ricco di significati e indimenticabile.

Indimenticabile perché LALTRADANZA non dimentica mai di invitare ai suoi saggi associazioni che si occupano di raccogliere fondi per persone in situazione di fragilità.
Per il secondo anno è stata invitata l’associazione CO.S.MI.D. Onlus per portare la testimonianza di genitori con figli disabili.

Così, davanti ad una platea attenta, in un’atmo-SFERA di ascolto e vicinanza, noi genitori del CO.S.MI.D. abbiamo potuto farci ascoltare, e prendendo spunto dal gioco di sfere ci siamo confidati con i genitori, nonni, zii in platea: “Come la mela avvelenata di Biancaneve, anche noi genitori di bambini disabili dobbiamo mandare giù bocconi amari, soprattutto quando vediamo che i nostri bambini vorrebbero, ma non possono fare quello che fanno i loro compagni, quando restano soli. Mentre il pallone ci ricorda che tutti i bambini hanno voglia di giocare insieme, e i bambini disabili sono come tutti gli altri: hanno voglia di compagnia, di giocare, di divertirsi, di fare un balletto sul palcoscenico”.

Indimenticabile è stata la serata per Benedetta, giovane ballerina del CO.S.MI.D.
Il sogno di Benedetta di ballare si è realizzato con LALTRADANZA, in un trionfo di soddisfazioni, ben espresse da papà Luciano che alla platea ha detto: “Voglio ringraziare LALTRADANZA perché non ha visto la grave disabilità di mia figlia Benedetta, ma ha guardato oltre, ha visto che dietro il suo difficile handicap c’è una persona con sentimenti, emozioni, desideri. Grazie alle insegnanti e alle compagne della classe di danza”.

Indimenticabile infine la solidarietà della platea nella raccolta fondi della sottoscrizione di premi, che – come un filo rosso di un gomitolo – ha intessuto i suoi legami preziosi, fatti di ascolto, vicinanza, interesse, condivisione, compagnia e divertirsi insieme.

Tutto come se fosse un grande abbraccio che trasforma i sogni in realtà.

Per il CO.S.MI.D.

Sandra Vincenzi

 

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