Nuovo polo produttivo a Carpeneda

Come annunciato nei giorni scorsi, a Carpeneda di Vobarno si stanno creando nuovo spazi, e conseguentemente anche nuove prospettive di lavoro, a servizio di una importante realtà industriale: il gruppo «Fondital» sta infatti investendo quasi 15 milioni di euro per «Carpeneda» (primo lotto).

Su un’area di complessivi 81.500 metri quadrati a ridosso della frazione, di fronte al ponte per Clibbio di Sabbio Chiese, l’azienda sta costruendo, su un’area di 44.200 metri quadri e su due piani, uno stabile destinato a ospitare magazzini, uffici e laboratori al piano terra, e un magazzino per i materiali primari più la zona montaggio al primo piano.

«Si realizzeranno anche parcheggi per un milione di euro circa: a valle del corpo di fabbrica già esistente (si tratterà di un ampliamento, o meglio di un raddoppio, anche con la realizzazione di un’area di sosta per mezzi pesanti e autotreni, che oggi vengono lasciati sulla banchina a lato strada), ma anche a monte della rotonda non ancora realizzata dall’Anas - spiegano alla Fondital - tra le due strade della Valsabbia (la provinciale IV e la superstrada ancora da realizzare), in un’area aggiuntiva da 20 mila metri espropriata dalla stessa Anas per la tangenziale in parte destinata a verde e ora riacquistata. In totale, arriveranno circa 250 nuovi posti auto, in parte privati e in parte pubblici».

Sempre in accordo con l’Anas verranno pure realizzati tre sottopassi che, aggirando provinciale e superstrada, collegheranno in sicurezza il comparto Carpeneda 1, già esistente, e il nuovo sito industriale.

E su quella parte di Carpeneda 2 per ora rimasta «vuota» (un’area di quasi 40 mila metri quadri), cosa succederà? «Per questo secondo lotto non c’è nulla di definito. Ma - rispondono alla Fondital - stiamo valutando ulteriori sviluppi e ampliamenti; anche nel medio e breve termine».

Circa 13 milioni di investimenti sono previsti solo per il fabbricato; ma poi ci sono i fondi per le attrezzature e i già citati parcheggi. Il tutto, alla fine, richiederà più di 20 milioni di euro.
«Siamo di fronte a un insediamento davvero importante - commentano in Comune - per l’economia di Vobarno, che ormai ha dimenticato i fasti della prima metà del secolo scorso, quando poteva contare sulla presenza delle acciaierie Falck: il simbolo di un paese per decenni e la fonte di reddito primaria per ogni famiglia».

Ora, col fondamentale apporto di Fondital ma anche di una miriade di piccole aziende nate proprio sull’area occupata un tempo dalla Falck, l’economia vobarnese, dopo un lungo periodo che è stato prima di crisi e poi di stasi, ha ripreso a crescere, puntando a dare (presto) lavoro a 2000 persone.

Massimo Pasinetti

Da Bresciaoggi