La memoria della Shoah

«Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.» (Primo Levi)

In occasione della Giornata della Memoria venerdì sera a Vobarno, presso il teatro comunale, si è tenuto un incontro organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con  l’Associazione Bresciana Italia Israele e Unione di Associazioni pro-Israele, dal titolo “Antisemitismo, Sionismo e Antisionismo”.

Lo storico David Elber, nella sua dettagliata spiegazione, ha ripercorso le tappe della popolazione ebraica dagli albori della storia fino ad arrivare ai giorni nostr,  sotto le domande incalzanti di un pubblico curioso ed informato.
Il popolo ebraico è sempre stato legato alla terra che ne rappresenta l’identità culturale e religiosa.
La presenza della popolazione ebraica in Israele è sempre stata documentata anche dopo la diaspora e sotto i vari domini che si sono susseguiti nel corso del tempo.

Nonostante i tentativi di cancellare dalla storia Israele, come quello dell’imperatore Adriano che impose all’area il nome di Palestina e successivamente da parte di arabi e turchi, il legame con la Terra Promessa non è mai venuto meno.

Lo sviluppo di una lingua comune, l’ebraico moderno appunto, ha permesso a tutti gli ebrei sparsi per il globo di riscoprire un senso identitario comune e da lì al voler creare uno Stato il passo è breve.

Nel frattempo i primi rigurgiti antisemiti iniziavano a farsi sentire nella Russia zarista con l’emanazione delle Leggi di Maggio (1882) che, fortemente discriminatorie, spinsero la popolazione ebraica ad emigrare verso altri lidi come la Gran Bretagna, USA, Argentina.

Una piccola parte di essi, stimata in circa 45000 unità fece ritorno in Eretz Yisrael (l’odierno Israele).
L’“Affare Dreyfus”, dal nome dell’unico ufficiale di origine ebraica dell’esercito francese, che alla fine del 1800 fu accusato di spionaggio a favore della Prussia, e la successiva condanna del Capitano Dreyfus fu un clamoroso errore giudiziario, in un contesto in cui l’antisemitismo iniziava ad essere presente nella società francese.

Dai primi del ‘900 si susseguirono poi una serie di tappe fino ad arrivare alla proclamazione di indipendenza dello Stato di Israele nel 1948 e al suo riconoscimento da parte dell’ONU nel 1949.

Nel corso degli anni la popolazione ebraica è stata accusata di detenere smisurate ricchezze, di essere la causa delle guerre mondiali, di essere Deicidi, di manipolare Governi e chissà cos’altro.

Abbiamo visto che la malvagità degli uomini è capace di cose aberranti e ben 6 milioni di persone di religione ebraica sono state uccise nel corso dell’ultimo conflitto mondiale nel tentativo di cancellare un popolo dalla Storia.

I recenti avvenimenti riportati dai giornali e la situazione geopolitica mondiale vedono ancora Israele e gli ebrei nel centro del mirino di una recrudescenza di antisemitismo.

Il razzismo e l’antisemitismo evidentemente hanno continuato ad ardere anche dopo le macerie della seconda guerra mondiale.
La Storia è testimonianza. Le parole dei sopravvissuti alla Shoah e gli incontri come questo devono essere un monito perché quelle atrocità non si ripropongano mai più.