Cresce la richiesta, calano i donatori

Avis Vobarno viene donato meno sangue delle previsioni. A spiegarlo è Pierenzo Faberi, oggi vicepresidente di Avis Vobarno ma fino a ieri presidente, incarico che ha lasciato a Diego Baccinelli: «Abbiamo raccolto 343 unità di sangue che, seppur in linea con il passato, ci deludono, a causa di una situazione che vediamo ripetersi da alcuni anni: cresce il numero dei nuovi potenziali donatori, ma questi aspiranti donatori poi, superati i test, non sempre iniziano a donare».

Mentre la richiesta di sangue cresce, i donatori del gruppo di Vobarno sono 203 (gli uomini sono più del doppio delle donne, 137 a 66) e sono diminuiti di 5 unità rispetto all’anno precedente. Sono invece aumentati i soci non donatori (coloro che per ragioni di salute o di età non donano più).

Un gruppo quindi che vorrebbe crescere, e che punta molto sulla propaganda, sulle scuole, sui giovani, sulla «fidelizzazione» del donatore. Ma sconfiggere egoismo, indifferenza e disinteresse generali non è facile. «Ricordiamo che donare con periodicità offre l’opportunità di controllare la propria salute. Donare sangue è gesto di grande valore umano, un gesto che fa crescere».

M.P. da Bresciaoggi

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