Crisi di programma, azzerata la Giunta

L’amministrazione comunale di Villanuova sul Clisi sta vivendo un momento difficile, dopo che nei giorni scorsi tutti gli assessori delle Giunta hanno rimesso le proprie deleghe nelle mani del sindaco Ermannor Comincioli, creando così una situazione che evidenzia tutte le difficoltà dell’attuale maggioranza di centrosinistra, che riunisce Margherita e Ds nella lista civica «Democratici popolari indipendenti».

Subito dopo le elezioni del 2004, gli attuali amministratori si sono trovati davanti ad una situazione finanziaria deficitaria, su cui gravava un disavanzo di poco superiore al milione di euro, frutto di una gestione se non altro troppo superficiale da parte di alcuni esponenti delle passate amministrazioni.

«Per far fronte alle gravi emergenze di bilancio - spiega il sindaco - abbiamo effettuato una scelta difficile: abbiamo destinato alla spesa corrente buona parte delle somme che l’assicurazione contro le calamità naturali, stipulata per proteggere gli edifici pubblici, ci ha fruttato dopo il terremoto del novembre 2004. Questo ci ha permesso di sanare il bilancio, ma ci ha messo in una situazione critica, perchè la Regione Lombardia ha deciso di scalare dai finaziamenti per la ricostruzione le quote che i comuni avevano già ricevuto dalle assicurazioni. Quindi attualmente ci troviamo a dover ancora coprire parte delle spese per la ristrutturazione degli edifici pubblici».

Il problema politico di questi giorni nasce proprio qui: «L’amministrazione aveva intrapreso un percorso di risanamento ben preciso - continua Comincioli -, che non è stato però condiviso da tutta la giunta. Alcuni contrasti sono normali, ma ultimamente si era arrivati ad una situazione insostenibile, che ci ha indotto a verificare se si poteva ancora proseguire con il nostro lavoro. Preso atto della situazione, i direttivi della Margherita e dei Ds hanno ritenuto opportuno provvedere ad un rimpasto, che doveva però essere preceduto dall’azzeramento di tutte le deleghe di giunta».

«In sostanza, quello che stiamo proponendo è semplicemente un rinnovamento - sostiene il sindaco - che ci consenta di raggiungere gli obiettivi, nell’interesse della cittadinanza villanovese. Nel nostro comune non c’è quindi alcuna crisi: la maggioranza è compatta e vuole andare avanti».

I titolari degli assessorati all’Urbanistica, alla Pubblica istruzione e alle Attività produttive, tutti diessini, sono però fortemente critici verso le scelte della coalizione e del proprio partito, e non hanno rinnovato la disponibilità a ricoprire nuovamente l’incarico. «Le questioni su cui siamo in disaccordo sono molte - spiegano i tre dimissionari-. Ad esempio, l’amministrazione vuole vendere alcune aree comunali, come lo stadio e l’ex lanificio Grignasco, senza garantire nel primo caso la preventiva costruzione di un nuovo centro, che non metta a rischio l’attività dei 160 ragazzi che vi giocano; nel secondo caso invece vogliamo maggiori limitazioni a carico degli acquirenti, che garantiscano a Villanuova la presenza di una nuova struttura che non sia causa di disagi. Inoltre, non capiamo perchè si voglia ristrutturare il vecchio municipio anziché venderlo, ricavandone degli utili importanti.
Siamo sfavorevoli anche alle previsioni relative alle scuole, e in generale, lamentiamo una linea amministrativa che spesso sembra non tener conto delle vere necessità dei cittadini».

Nel frattempo, Villanuova resta per ora in attesa delle nuove deleghe.

Luca Cortini
da Bresciaoggi

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